Tinture madri posologia

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Cosa sono ? Come si usano ? Quante gocce se ne devono prendere ? Oggi parleremo delle tinture madri posologia

Tinture madri posologia omeopatia.altervista.org
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La tintura madre è un rimedio erboristico, molto diffuso in fitoterapia, che permette di racchiudere in una forma liquida le proprietà curative delle piante, di conservarle a lungo, facilitare l’assorbimento dei principi attivi e migliorare la comodità di utilizzo. Oggi vedremo quanto se ne deve prendere ovvero, tinture madri posologia.

La tintura può essere definita come “madre” solamente nel momento in cui viene realizzata con l’obiettivo di rappresentare successivamente la base per differenti preparazioni.

Quali sono le tinture madri più utilizzate in fitoterapia ?

Non dobbiamo dimenticare come la tintura e la tintura madre sono dei preparati che vengono ricavati tramite un procedimento che viene chiamato macerazione.

La tintura madre rappresenta un particolare composto liquido che si può ricavare tramite un procedimento estrattivo con l’alcol che va a colpire la pianta nella sua interezza oppure delle singole parti, come ad esempio le sommità fiorite, piuttosto che le radici o, ancora, i semi.

La ragione principale dell’appartenenza delle tinture madri alla “famiglia” dei alcoliti, si deve ricercare proprio nella metodologia di estrazione, che viene attuato impiegando proprio buone quantità di alcol.

Vedremo poi tinture madri posologia e quanto prenderne in base al rimedio ed alla condizione.

La tintura madre si può ricavare inserendo la droga fresca all’interno di un solvente predeterminato e specifico, in maniera tale da poter garantire un più elevato livello di conservabilità.

Vedremo la descrizione dettagliata delle proprietà; caratteristiche botaniche della pianta, da cui si estrae, informazioni sulla parte utilizzata in cui si trovano i principi attivi, il tempo balsamico per la raccolta, l’impiego terapeutico e la procedura di preparazione.

Ma prima un po’ di ripasso…

Cosa si intende per tintura madre ?

La tintura madre, come già spiegato negli articoli precedenti, è una estrazione idroalcolica, ottenuta per macerazione a freddo di materiale vegetale fresco, in una soluzione di acqua e alcol.

Questa preparazione rappresenta il punto di partenza di altri preparati erboristici e galenici: per questa ragione è chiamata “madre” e può essere ricavata da tutte le erbe e piante officinali.

Le tinture madri sono utilizzate in fitoterapia per la cura di diversi disturbi e si ottengono lasciando macerare lentamente a freddo, la parte comunemente utilizzata come ad esempio foglie, fiori, radici, cortecce, semi, resine, in modo da estrarre e conservare le sue proprietà.

Perciò da ogni specie vegetale si può ottenere una specifica tintura madre, con le stesse attività della parte vegetale utilizzata.

Queste soluzioni idroalcoliche hanno una maggiore concentrazione di principi attivi, rispetto alla tisane, in quanto con l’infusione o il decotto, in cui il solvente è l’acqua, si estraggono solo i principi attivi idrosolubili.

Infatti, grazie alle proprietà estrattive dell’alcol, si possono ricavare anche quei principi attivi non solubili in acqua, come ad esempio gli olii essenziali.

Effetti e proprietà delle tinture madri

La tintura madre non è un prodotto omeopatico, ma è un estratto di tipo erboristico, in quanto contiene inalterato il fitocomplesso della pianta, cioè l’insieme dei suoi principi attivi.

Gli effetti cambiano in relazione alla pianta che è stata utilizzata per la preparazione, perché le proprietà e le indicazioni d’uso sono le stesse della specie vegetale da cui deriva.

Trattandosi di una tipo di estrazione liquida, l’assorbimento da parte dell’organismo è pressoché immediato e per questo motivo tutte le principali piante sono presenti sotto questa forma.

Un elemento importante, anzi più importante visto l’assorbimento, risulta il quanto prenderne ovvero, tinture madri posologia.

Cosa si intende per droga e tempo balsamico ?

La “droga” è la parte di pianta in cui risiedono i principi attivi, che le conferiscono le attività terapeutiche.

Il concetto di droga è stato purtroppo alterato negativamente ai nostri giorni, per cui nell’accezione comune s’intende la sostanza stupefacente; mentre in fitoterapia designa la materia prima utilizzata nelle preparazioni erboristiche.

La tintura madre possiede l’azione sinergica dei principi attivi che concorrono ad ottenere un determinato effetto.

Le principali droghe possono quindi essere rappresentate da: pianta intera intendendo radici, fusto e foglie, parte aerea intendendo fusto e foglie, o radici.

La presenza e la concentrazione di principi attivi in una droga dipende dalla fase vegetativa della pianta, perciò la raccolta delle piante deve essere effettuata in base alla specie, al suo ciclo vegetativo ovvero il periodo in cui la pianta cresce, si riproduce, matura e va in stato di riposo; e della parte che ci occorre.

Per questa ragione la droga viene raccolta in un periodo ben preciso detto “tempo balsamico“.

Nella maggior parte dei casi se la droga è costituita da foglie o fiori, il periodo migliore per la raccolta coincide normalmente nel momento della fioritura, meglio all’inizio; quando invece la droga corrisponde alle radici o rizomi bisogna approfittare del periodo di riposo vegetativo, che di solito avviene nel periodo invernale.

Come si prepara una tintura madre partendo dalla corrispettiva droga ?

Dopo aver scelto la droga e averla raccolta nel suo preciso tempo balsamico, bisogna metterla a macerare, ancora fresca, nel solvente.

Nelle tinture madri il solvente, come abbiamo detto, è costituito dall’alcool, opportunamente ridotto di gradazione, mediante una una tabella che riporta i parametri di diluizione, in modo da abbassare il volume alcolico al grado desiderato.

La gradazione media utilizzata per la soluzione idroalcolica è di 50 gradi in quanto la sua composizione risulta essere 50% di alcool e 50% di acqua in volume.

Esistono delle variazioni, a seconda del tipo di droga e del principio attivo, come ad esempio quella da 20 gradi composta da 20% di alcool e 80% di acqua in volume;oppure quella a 80 gradi comopsta da 80% di alcool e 20% di acqua.

Si utilizza, sempre, alcol alimentare puro a 95° quello per la preparazione dei liquori per intenderci, e si mescola con acqua distillata fino ad arrivare alla gradazione opportuna per la droga.

Ogni droga ha una consistenza e dei tessuti diversi: foglie, radici, cortecce, semi hanno una consistenza e tessuti differenti, per cui di volta in volta servirà una gradazione più o meno alta.

Esistono vari metodi di estrazione, ma generalmente nella preparazione delle tinture madri si usa un dosaggio 10:1 o 5:1, cioé 10 parti di soluzione idroalcolica per una parte di droga; perciò in un rapporto 10 a 1 si misceleranno 100 grammi di soluzione con 10 grammi di droga.

Per quanto tempo

Si lascia poi a macerare a freddo per almeno 3 settimane, provvedendo ad agitare regolarmente, in un vaso di vetro al buio.

Dopo circa 21 giorni, il macerato viene prima a filtrato, poi attraverso la procedura di spremitura viene posto a riposo per almeno due giorni. Deve stare in un luogo completamente al buio, al riparo dalla luce diretta.

L’operazione è condotta in modo tale da ottenere una quantità in peso di tintura madre dieci volte maggiore del peso della pianta fresca disidratata ovvero 1:10.

Attraverso tale procedimento si estraggono perciò i principi attivi, eliminando dalla droga i componenti indesiderati e ottenendo una forma più pratica e stabile.

Siamo pronti dunque a conoscere tinture madri posologia, quanta della nostra tintura madre prendere per avere un effetto benefico.

Le tinture madri posologia ed il loro utilizzo

L’assunzione delle tinture madri, per la loro forma liquida, risulta innanzitutto di assorbimento immediato, rispetto alle compresse o capsule.

Si prendono in gocce dalle 20 fino a 120 gocce al giorno, diluite in mezzo bicchiere d’acqua e bevute generalmente lontano dai pasti.

Tuttavia la posologia e il momento di assunzione dipendono dall’attività terapeutica della pianta prescelta, mentre il periodo di impiego consigliato è circa di 2 mesi.

Tintura madre posologia della tintura madre è relazionata indubbiamente all’età: gli anni di una persona sono quindi fondamentali per poter stabilire con esattezza la corretta posologia di tintura madre da assumere.

C’è la possibilità di far assumere ai bambini dei prodotti in ambito fitoterapico che sono stati realizzati mediante l’uso della tintura madre, la quale viene impiegata essenzialmente come una vera e propria base su cui realizzare successivamente il prodotto fitoterapico.

L’assunzione della tintura madre, quindi, si può verificare già quando il bambino attraverso l’età scolare: ovviamente, bisogna tenere sempre in considerazione il fatto che le dosi devono essere dimezzate rispetto a quanto viene assunto da una persona adulta.

Per i bambini che non sono ancora giunti all’età scolare, invece, si consiglia di puntare, invece, sulle tradizionali tisane, in maniera tale da scongiurare l’assunzione di alcol, seppure le dosi siano veramente limitate e minime.

Nella maggior parte dei casi è sufficiente assumere, sempre dopo averla opportunamente diluita, almeno due volte ogni giorno per un periodo di almeno trenta giorni.

Ma quanto ne serve ?

Quindi, possiamo sottolineare come bastino poche gocce, la quantità ideale di tintura madre da assumere, indipendentemente dalla pianta che viene utilizzata.

Risulta quindi compresa tra un minimo di venti e un massimo di cinquanta gocce, che devono essere sempre diluite in un bicchiere d’acqua, per garantire degli ottimi benefici per il proprio organismo.

Ad esempio, possiamo certamente far notare come la tintura madre di bardana sia in grado assolutamente di garantire lo svolgimento di un’azione depurativa molto importante.

La tintura madre di tarassaco, invece, è in grado di svolgere un’interessante azione disintossicante su tutto l’organismo e presenta anche la capacità di garantire lo svolgimento di un’importante azione drenante.

Insomma, in relazione alla pianta utilizzata, gli effetti benefici e le proprietà fitoterapiche della tintura madre si differenziano notevolmente: ecco spiegato il motivo per cui, prima di procedere all’acquisto di tale prodotto, è sempre meglio chiedere il consulto di un medico.

La tintura madre rappresenta una preparazione di natura liquida che si può ricavare attraverso l’attività di estrazione svolta da un ottimo solvente come può esser l’alcol.

Tinture madri ed effetti benefici

Uno dei rimedi naturali che contribuiscono al nostro benessere è la tintura madre, cioè una preparazione liquida che consente di trarre benefici dalla proprietà di una pianta o erba officinale.

La tintura madre è un’estrazione idroalcolica nota con l’appellativo “madre” in quanto viene impiegata per preparati erboristici e galenici, ma anche omeopatici. In altre parole, rappresenta il loro punto di partenza.

La tintura madre viene impiegata, nella maggior parte dei casi, solamente come base per la preparazione e la realizzazione di gargarismi e collutori.

La tintura madre viene ottenuta, di volta in volta, in relazione allo specifico prodotto che viene impiegato dalle foglie, dai semi o dal fiore.

Spesso l’azione che viene svolta dalla tintura madre non coincide per nulla con quella del macerato glicerico e dell’estratto fluido, ad esempio.

Azione benefica

Indubbiamente, è corretto fare un esempio per spiegare meglio tale situazione: nel caso del Biancospino, la tintura madre permette di garantire lo svolgimento di un’azione benefica e tonificante sull’apparato cardiaco e, inoltre, si riferisce all’intero sistema circolatorio.

La tintura madre permette indubbiamente di godere di un vantaggio ben determinato: ci stiamo riferendo, essenzialmente, al fatto che è reperibile con estrema semplicità ed risulta, spesso, anche estremamente comoda e pratica da impiegare anche nel momento in cui si è in viaggio.

Le differenti tinture madri si caratterizzano ovviamente per svolgere differenti azioni benefiche in relazione alla pianta che viene impiegata.

Giusto per fare un esempio, la tintura madre di carciofo è molto utile per svolgere un’azione depurativa nei confronti di un organo importante come il fegato.

La tinture madri e casi particolari di raccolta

Tintura madre calendula

La calendula fa parte di quella categoria di composite erbacee che possono essere sia annuali che perenni: nella maggior parte dei casi, è una pianta che si coltiva con un chiaro obiettivo fitoterapico.

Tintura madre propoli

La propoli nasce grazie alla produzione delle api: per tale ragione, è costituita soprattutto da delle componenti resinose che le api sono solite trovare e poi raccogliere sugli alberi.

Tintura madre Pilosella

La Pilosella è una di quelle piante che presentano notevoli proprietà diuretiche e anche drenanti, che risultano spesso estremamente utili per contrastare in maniera del tutto efficace sia la ritenzione idrica, attenzione però al periodo in cui la si raccoglie per preparare le tinture madri.

Risulta essere davvero importante il periodo di raccolta per avere la concentrazione di attivi più alta possibile, in base a questa concentrazione cambia anche tinture madri posologia, ovvero quante gocce prenderne.

Facendo un riepilogo sulle tinture madri possiamo dire che :

La tintura madre è un preparato d’erboristeria, solitamente liquido, il processo deriva dall’estrazione della pianta, o parti di essa, come radici, foglie o fiori, attraverso un processo di macerazione con l’azione dell’alcol, il quale svolge anche la funziona di un conservante naturale.

La parte della pianta scelta, ovviamente fresca, è messa in un macero con dell’acqua e dell’alcol etilico per ventuno giorni.

Il preparato è ripulito attraverso il processo di filtratura, poi il preparato è inserito in un contenitore per riposare, il tempo impiegato è di circa quarantotto ore, al buio e poi imbottigliato.

In commercio è possibile trovare quasi tutte le piante, che ovviamente, contengono principi attivi riconosciuti dalla medicina naturale.

Le tinture madri, si trovano in erboristeria, negozi alimentari e farmacie, appartengono alla famiglia degli alcoliti e sono anche denominati estratti idroalcolici.

Tinture madri posologia è segnata in genere sulla confezione ma spesso non è affidabile in quanto dipende dalla persona e dalla patologia che vogliamo sanare.

Il processo di estrazione potrebbe non far risultare di largo consumo il prodotto, poiché, non è adatto ai bambini, a persone affette da patologie al fegato e a persone che hanno problemi con l’alcol.

Posologia

Con la parola posologia invece s’intende solitamente la dose di preparato da assumere secondo il disturbo, ad esempio per l’adulto può essere opportuno prendere tra le cinquanta gocce, suddiviso in tre volte durante la giornata.

Mentre per adolescenti e anziani tinture madri posologia si usano tra le 10 e le 20 gocce, e ancora meno per i bambini molto piccoli, meno di 10 gocce al dì.

Ricordiamo che è sempre consigliato assumere l’estratto diluito in un bicchiere d’acqua.

Prima di proseguire con la trattazione ed andare a vedere nello specifico che cosa è la tintura madre, come si ottiene e quali sono le sue modalità di impiego, cioè i benefici che apporta.

Ci teniamo a sottolineare che sebbene si tratti di un rimedio naturale è preferibile assumerlo sotto indicazione del proprio medico in quanto non è così vero che non abbia effetti collaterali.

Dunque, è bene valutarne l’utilizzo, in termini di tipo di tintura e di dosi, insieme ad un esperto.

Che cos’è la tintura madre

Come già accennato, la tintura madre è una preparazione liquida che si ottiene macerando il principio attivo di una pianta, noto con il nome di droga, con dell’acqua distillata e del solvente.

Tale tecnica estrattiva, la macerazione in solvente, serve per non alterare i principi attivi, ma anzi di conservarli a lungo, cosa che consente quindi di utilizzarli sempre.

Per quanto riguarda invece il principio attivo, specifichiamo che esso è chiamato droga quando sono soddisfatte due condizioni.

La pianta è raccolta nel suo habitat naturale, possibilmente incontaminato, ed è altresì raccolta durante il suo tempo balsamico, vale a dire quando la sua produzione dei principi attivi è maggiore.

Ancora, parliamo di pianta, ma in realtà si tratta di varie e piccole parti di essa, come le radici, il fusto, le foglie, i fiori, i frutti, la corteccia ecc.

Per cosa è utile la tintura madre

Ma veniamo ora all’aspetto senza dubbio più interessante, che è sicuramente ciò che vi state chiedendo: a che cosa serve la tintura madre?

Abbiamo detto che questo tipo di preparazione è utile per il benessere del nostro organismo, ma ovviamente si tratta di un concetto generale, forse addirittura troppo generale.

A seconda della pianta o erba officinale impiegata, la tintura madre è utile infatti per alleviare i sintomi di problematiche differenti.

Non possiamo dire che in generale la tintura madre aiuta la depurazione dell’organismo, perché tale risultato si può ottenere per esempio facendo una preparazione con il principio attivo del carciofo o del tarassaco.

Come si sa, ogni pianta ha le sue peculiarità in termini di proprietà e di conseguenza risponderà ad esigenze diverse.

Ecco che per favorire la digestione si consiglia la tintura madre a base di melissa, di finocchio oppure di rosmarino; per migliorare la circolazione invece si consiglia la tintura madre realizzata con rusco o con mirtillo nero.

Ancora, per risolvere problemi di ansia, stress e insonnia, sarebbe da preferire la tintura madre con escolzia o passiflora.

Cosa abbiamo visto

Abbiamo visto diverse erbe che possono essere impiegate da sole oppure composte. Infatti la tintura madre può essere semplice se è realizzata con solo una specie di pianta, oppure composta se è ottenuta con più di una specie vegetale.

Per la realizzazione di una tintura madre, la pianta viene raccolta nel periodo in cui contiene il suo massimo contenuto di principi attivi.

Si ottiene così un prodotto ricco di proprietà che in base alla pianta lavorata mostrerà i suoi effetti benefici sull’organismo.

La modalità di utilizzo è quindi molto semplice e prevede altresì una maggiore efficacia, perché il principio attivo ha modo di essere assorbito immediatamente, cosa che non è invece possibile con le compresse, che sono quindi assorbili in tempi più lunghi.

Le tinture madri più usate e la loro posologia

Tintura madre di iperico

L’Iperico è una pianta, che volgarmente è chiamata anche la pianta di S. Giovanni, essa contiene dei principi attivi come acido caffeico, flavonoidi, tannini, olio essenziale ecc.

Tutti stimolatori dell’umore che permettono di svolgere un’azione importante per chi soffre di piccoli stati d’ansia legati a un importante evento, un esame, una gara sportiva.

Da ricordare che la tintura madre d’iperico ha degli effetti collaterali, racchiude la foto sensibilità della pianta, quindi si sconsiglia l’esposizione al sole nel momento di assunzione della sostanza.

L’utilizzo corretto che riguarda sia la posologia, che la metodologia d’assunzione, cioè, la dose consigliata oscilla tra le dieci le cinquanta gocce, per essere precisi, si può dividere la somministrazione in tre momenti della giornata ad esempio colazione, pranzo e cena.

Si consiglia di prolungare il trattamento massimo per due mesi!

Produce effetti benefici su tutti quegli stati provocati dalla depressione, quali, tachicardia, agitazione e stato d’ansia.

Tintura madre di calendula

La tintura madre di calendula è, probabilmente, la più conosciuta da tutti i sostenitori della fitoterapia, tecnica che prevede e promuove l’utilizzo di piante e dei loro estratti, per curare malattie

tintura madre fucus

Preparato a base di estratto di alghe marine, che svolge un’azione fitoterapica contro inestetismi cutanei della cellulite, aiuta a migliorare il metabolismo ed è anche un potente antiinfiammatorio.

tintura madre echinacea

L’echinacea è una pianta erbacea poliennale, che riposa cioè durante l’inverno per riapparire dalla primavera sino all’autunno inoltrato; la fioritura invece avviene in piena estate, nei mesi di giugno.

tintura madre pilosella

Sempre più diffusione contro patologie di lieve entità hanno i rimedi naturali, a discapito, invece, dell’assunzione di medicinali che spesso possono portare a disfunzioni se continuati nel tempo.

La pilosella è una pianta che presenta dei piccoli fiori arancioni, ha delle straordinarie proprietà diuretiche e drenanti, definita, anche, l’antibiotico naturale!

Il principio attivo che svolge l’azione antibiotica è sicuramente merito dei polifenoli.

Presenti anche i triterpeni e la curarine, che svolgono una perfetta azione astringente e antinfiammatoria.

Solitamente questa tintura madre è utilizzata per curare sia problemi di peso, ritenzione idrica, ma anche malattie renali e problemi di vescica.

Questa pianta cura anche le malattie legate all’apparato intestinale, per esempio, possono prevenire attacchi di diarrea.

Come e quando usarla

La tintura madre è utilizzata moltissimo nelle cure dimagranti, per fino per combattere l’acne, infatti, ha anche delle proprietà astringenti e antiemorragiche, ricordiamo infine che stimola molto la diuresi e quindi purifica l’organismo.

A differenza delle altre tinture, deve essere assunta rigorosamente una mezz’ora prima dei pasti, magari trenta gocce prima di pranzo, ed è sconsigliata da assumere durante la notte perché può provocare la sensazione di dover urinare durante il sonno.

Tintura madre di Tarassaco

La tintura madre di tarassaco deriva da una pianta diffusissima anche sulla nostra penisola, la quale cresce selvaggia e resiste alle alte temperature, è forse più conosciuta con altri nomi.

Ad esempio: Dente di Leone, Soffione e Cicoria Matta.

Il colore dei fiori è solitamente giallo. Della seguente pianta è importante anche la sua radice che ha valore nutrizionale elevato.

La tintura madre è utilizzata per combattere i radicali liberi, proprietà depurative, lassative e diuretiche.

L’assunzione di questa tintura madre è più limitata, si aggira intorno alle trenta gocce il giorno.

Non ci sono particolari indicazioni vale la regola generica delle tre volte in una giornata ed è sempre consigliato di diluire il tutto in un bicchiere d’acqua.

Da non dimenticare che per tutti i trattamenti a base di erbe, fiore e piante è consigliato, sempre, consultare un medico.

Scopri di più sulla tintura madre, leggi altri articoli.

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