Omeopatia efficacia sui bambini

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L‘omeopatia ha davvero un efficacia sui bambini ? Come ? Perchè ? Scopriamolo insieme in Omeopatia efficacia sui bambini.

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L’omeopatia è un metodo clinico e terapeutico che consiste nel curare i pazienti basandosi sull’applicazione del principio di similitudine. Si utilizzano medicinali a dosi estremamente diluite o infinitesimali. Omeopatia efficacia sui bambini.

In quanto metodo clinicoterapeutico, l’omeopatia può essere praticata esclusivamente da laureati in medicina e chirurgia.

Il principio di similitudine parte dal presupposto che tutti i medicinali che vengono utilizzati in omeopatia siano stati preventivamente studiati, raccogliendo attentamente nelle cosiddette “patogenesi”.

Ovvero tutti gli elementi che emergono nel corso della loro sperimentazione, del loro impiego clinicoterapeutico ed in relazione alle conoscenze tossicologiche già disponibili.

La conoscenza di questi elementi, consente al Medico Omeopata di curare con ciascun farmaco omeopatico tutti i pazienti.

A patto che mostrino sintomi simili a quelli contenuti per i singoli medicinali nella sua “patogenesi” (applicando così il principio di similitudine), utilizzandoli a dosi infinitesimali (cioè estremamente diluite).

Come si pone il medico esperto in Omeopatia nei confronti della medicina cosiddetta convenzionale?

Il Medico Omeopata è innanzitutto un medico, laureato presso le Facoltà universitarie, abilitato alla professione medica.

Deve essere regolarmente iscritto agli Ordini dei Medici, e, nella maggioranza dei casi, anche in possesso di una o più specializzazioni.

Nel suo regolare corso di studi questo sanitario ha appreso, e adotta nella sua pratica clinica, tutti i rudimenti dell’arte medica; (dalla prevenzione, alla diagnosi, alla cura fino alla riabilitazione) ed è tenuto, come ogni medico, ad un costante aggiornamento.

Rispetto al medico cosiddetto “convenzionale”, il Medico Omeopata ha proseguito la sua formazione approfondendo le sue conoscenze.

Anche verso altre modalità di approccio del paziente ed altre possibilità terapeutiche.

Anche in questo caso al professionista viene richiesto un attento e costante aggiornamento, specifico nei confronti della medicina omeopatica.

In conclusione, a parere di questa Società Medico Scientifica, il Medico Omeopata deve operare sempre e comunque a vantaggio del bene primario rappresentato dalla salute del proprio paziente.

Perseguendo questo obiettivo primario attraverso una costante integrazione fra le differenti metodiche terapeutiche e scegliendo in ciascun caso il migliore approccio.

Come funziona l’omeopatia? Omeopatia efficacia sui bambini

Nonostante i costanti studi scientifici che sono ormai in corso da parecchi anni il meccanismo di azione del medicinale omeopatico non è ancora del tutto chiarito.

Il meccanismo con cui il rimedio omeopatico funziona potrebbe essere legato al fatto che esso ha in sé il quadro della malattia, in quanto la può provocare nel soggetto sano in corso di sperimentazione.

Somministrando il medicinale al soggetto malato quindi, si pone l’organismo di nuovo a confronto con il quadro morboso, offrendogli una seconda “chance” per una opportuna reazione, dimostratasi inadeguata nella precedente occasione con la conseguenza del manifestarsi della malattia.

Le recenti scoperte nel campo della microscopia elettronica a trasmissione avvalorano l’ipotesi che la reazione di autoguarigione possa essere indotta da una persistere di molecole del soluto nella soluzione e che tali molecole possano avviare una reazione di tipo ormetico.

Per tale ragione l’Omeopatia non deve essere intesa come una medicina sostitutiva, bensì come una medicina “di stimolo” all’autoguarigione o guarigione biologica.

Esistono studi scientifici che convalidano l’omeopatia?

Premesso che la medicina omeopatica è una medicina sperimentale per definizione, in quanto si basa sulla conoscenza dei dati sperimentali, clinici e tossicologici dei farmaci utilizzati a fini terapeutici.

Dal secolo scorso ai nostri giorni si è sviluppata una ricerca scientifica in omeopatia che ha dato luogo a svariate pubblicazioni, non solo su riviste specializzate del settore ma anche su riviste scientifiche “convenzionali” di fama internazionale.

La ricerca ha seguito due filoni fondamentali; la cosiddetta ricerca di base, finalizzata a dimostrare l’attività biologica dei medicinali omeopatici e delle dosi infinitesimali ed il loro meccanismo biologico.

Le più recenti e le più significative ricerche, in questo ambito, hanno seguito la via della chimica a partire da una lettera scritta anche dalla SIOMI nel 2006 .

A questa hanno fatto seguito diverse pubblicazioni scientifiche, tra i cui Autori ci sono Andrea Dei e la SIOMI che hanno dimostrato il meccanismo ormetico nelle diluizioni dei medicinali omeopatici testate con la tecnica del DNA microarray.

A cosa sono finalizzate le ricerche omeopatiche ? Omeopatia efficacia sui bambini

La ricerca clinica, finalizzata a dimostrare l’efficacia del metodo omeopatico o l’efficacia di un particolare medicinale omeopatico per una specifica patologia.

Attualmente, rivestono inoltre un particolare significato le cosiddette metaanalisi, che confrontano i dati derivanti da un insieme di studi scientifici pubblicati sulle varie riviste.

Questi studi, arrivando a conclusioni relative alla qualità delle sperimentazioni effettuate e all’affidabilità dei risultati, ed effettuando una valutazione statistica sull’insieme dei dati desumibili dalle differenti sperimentazioni analizzate.

Vale la pena di ricordare la metanalisi di J. Kleijnen et al., pubblicata nel 1991 dal British Medical Journal che conclude (riferendosi a 96 diverse pubblicazioni scientifiche in ambito omeopatico) affermando che:

“È sbagliato dire che l’omeopatia non è stata valutata secondo il metodo moderno di studi controllati”

La metanalisi di K. Linde et al., pubblicata nel 1997 su The Lancet, che dopo avere analizzato 89 studi, conclude affermando che i risultati ottenuti “non sono compatibili con l’ipotesi secondo cui gli effetti clinici dell’omeopatia sarebbero unicamente effetti placebo” e che “È opportuno proseguire le ricerche in omeopatia in modo rigoroso e sistematico”.

Altre interessanti metanalisi (fra le tante) sono state pubblicate nel 2000 da Huntley A. su “Thorax”, da Hackman R. su “J. Asthma” e da Cucherat M. su “Eur. J. Clin. Pharmacol”.

Nonostante il conforto di queste ricerche vi è ancora molto da studiare e da comprendere .

La ricerca in questo ambito è ostacolata non solo dalla particolarità della materia in esame (che rende non sempre agevole il rispetto di tutti i canoni predefiniti dalla comunità scientifica internazionale) quanto, e soprattutto, dalle scarse risorse economiche disponibili in questo settore.

Perché l’omeopatia non è ancora stata riconosciuta dalla medicina “ufficiale”?

Le principali critiche che vengono mosse dalla cosiddetta medicina “ufficiale” all’omeopatia sono: la mancata conoscenza del meccanismo di azione dei medicinali omeopatici.

L’estrema diluizione dei farmaci omeopatici che porta a ritenere, in diversi casi, che non sia presente nessuna molecola del principio attivo del farmaco nel medicinale prescritto.

Anche se le cose sono rapidamente evolute, soprattutto con le nuove acquisizioni scientifiche delle quali abbiamo parlato più sopra.

Tuttavia la ricerca scientifica fino ad ora effettuata e l’esperienza clinica maturata in tutto il mondo in oltre 200 anni di pratica medica (in Italia per esempio operano più di 7000 medici esperti in omeopatia e circa 6 milioni di cittadini utilizzano i medicinali omeopatici) dimostrano l’efficacia di questa metodica terapeutica.

L’efficacia delle terapie omeopatiche può essere legata all’effetto placebo? Omeopatia efficacia sui bambini.

Il cosiddetto effetto placebo, che indica una guarigione o un miglioramento determinato da un condizionamento psicologico del paziente e che non è in realtà collegabile ad alcun effetto terapeutico del medicinale, è in qualche misura sempre presente nelle guarigioni anche nella medicina cosiddetta “ufficiale”.

Spesse volte, anche solo il colloquio con un medico di cui gode fiducia, determina miglioramenti anche significativi nel paziente (il cosiddetto “effetto taumaturgico” del medico, meglio conosciuto come “effetto Hawthorne” dal nome dell’autore che per primo lo ha descritto).

Come già spiegato in precedenza, allo stato attuale è altresì presumibile che anche in questa metodica terapeutica, come d’altronde in qualsiasi specialità medica, vi sia un qualche contributo dell’effetto placebo.

Non può peraltro spiegarsi tutto in maniera così semplicistica!

Non si riuscirebbe altrimenti a comprendere l’efficacia delle terapie omeopatiche nei lattanti (che risultano difficilmente condizionabili dal punto di vista psicologico), in medicina veterinaria, o finanche nelle piante!

L’omeopatia cura con le erbe?

È errato affermare che l’omeopatia curi con le erbe.

Questa affermazione determina confusione con altre pratiche terapeutiche come la fitoterapia, la gemmoterapia o l’utilizzo di infusi o decotti erboristici, assolutamente degne di rispetto ma decisamente differenti dall’omeopatia.

I medicinali omeopatici vengono estratti, attraverso procedimenti assolutamente codificati dalle principali farmacopee europee e verificati nei laboratori farmaceutici, non solo dal mondo vegetale ma anche da quello animale e da quello minerale.

Non si tratta quindi mai di prodotti di sintesi.

Quello che differenzia inoltre il medicinale omeopatico sono l’estrema diluizione e la cosiddetta dinamizzazione.

I medicinali omeopatici subiscono un procedimento di diluizione.

Durante questo processo di diluizione, i medicinali omeopatici subiscono anche una costante dinamizzazione che ha l’effetto probabilmente di indurre nuovi legami fisici, chimici ed elettromagnetici che assicurano verosimilmente l’effetto terapeutico.

Affermare pertanto che l’omeopatia curi con le erbe è errato sia perché i suoi medicinali non derivano solo dal mondo vegetale, che per le peculiari caratteristiche di tali farmaci.

Posso consigliare la mia stessa cura omeopatica alla mia amica che soffre dei miei medesimi disturbi? Omeopatia efficacia sui bambini

La peculiarità e la forza della terapia omeopatica consiste nell’essere assolutamente individualizzata.

Quando il Medico Omeopata prescrive una terapia, la studia per quello specifico paziente, che presenta un suo particolare modo di essere e di reagire ed una sua peculiare modalità di risposta agli stimoli esterni (sia positivi che, in particolar modo, negativi).

A differenza delle terapie “cosiddette convenzionali”, che vengono prescritte solitamente “contro” qualche cosa (contro il dolore, contro uno specifico sintomo, contro un agente patogeno esterno come batteri o virus, ecc.), le terapie omeopatiche vengono prescritte per favorire la reazione individuale dell’organismo alla malattia.

Queste terapie, in buona sostanza, aiutano e stimolano l’organismo a sviluppare le proprie risposte.

Ne consegue che queste terapie sono assolutamente individualizzate e, a parità di patologia e di sintomi, non è affatto detto che assicurino le stesse risposte in persone diverse.

Ad ogni paziente corrisponde la propria terapia!

Devo rinunciare all’uso dei farmaci convenzionali durante una cura omeopatica?

Non vi è una controindicazione all’uso contemporaneo di farmaci omeopatici e terapie tradizionali, anzi viene ricercata, ove è possibile e ove necessario, una opportuna integrazione.

Uno degli obiettivi delle cure omeopatiche è comunque quello di ridurre, magari in maniera graduale, l’uso di terapie “convenzionali”, sempre tenendo ben presente le condizioni cliniche del paziente.

Sarà comunque sempre il medico a valutare, insieme al paziente, se e quando ridurre o eliminare del tutto l’uso di terapie convenzionali.

È vero che la cura omeopatica può causare un aggravamento iniziale dei sintomi? Omeopatia efficacia sui bambini

Sì, qualche volta può succedere, anche se questa eventualità è molto rara e comunque, se determinata dal rimedio omeopatico, è rapidamente seguita da un miglioramento e alle volte dalla completa guarigione del paziente.

Il cosiddetto aggravamento omeopatico è sempre autolimitante e non va confuso con un aggravamento persistente segno di una malattia in progressione.

La mancata comparsa dell’aggravamento omeopatico inoltre non significa che la cura prescritta non sia ugualmente efficace.

Se assumo inavvertitamente un quantitativo superiore di medicinale omeopatico rispetto a quello prescritto, devo preoccuparmi?

No, perché l’effetto del farmaco non è in relazione alla quantità del preparato, ma alla sua qualità, determinata, a sua volta, dalla sua preparazione.

Non è mai necessario contattare un servizio di tossicologia, neanche se un bambino ha accidentalmente ingerito un intero tubetto omeopatico!

Se il farmacista non dispone della diluizione prescritta, posso prenderne un’altra vicina? Omeopatia efficacia sui bambini

Il cambio della diluizione è una prerogativa che deve essere indicata esclusivamente dal medico omeopata, per cui, se il farmacista non dispone della diluizione prescritta (ma questa eventualità oggi è molto rara) è indispensabile chiamare il medico che ha prescritto il farmaco e concordare direttamente con lui il da farsi.

Il mio medico curante deve essere informato che mi curo omeopaticamente?

La collaborazione tra i medici che curano lo stesso paziente è indispensabile al di là della metodologia utilizzata, per cui è importante informare il proprio medico curante di essere sottoposto ad una terapia omeopatica, come d’altra parte è necessario informare il medico omeopata se si è sottoposti a terapie convenzionali.

È vero che la medicina omeopatica agisce lentamente? Omeopatia efficacia sui bambini

Le risposte al rimedio omeopatico dipendono dalle condizioni cliniche del paziente, ma anche dalle capacità del medico di individuare il giusto medicamento.

In ogni caso i tempi di attesa di una risposta alle cure omeopatiche, devono essere ragionevolmente rapide e in relazione al tipo di patologia.

In generale si può affermare che più è acuta un’affezione e più rapida dovrà essere la risposta.

Nelle patologie croniche si può attendere sino a un paio di mesi per un miglioramento rilevabile.

Esiste un elenco di medicinali omeopatici di pronto soccorso che conviene sempre tenere in casa?

Premesso che la terapia omeopatica è una terapia individualizzata per ciascun paziente, è comunque opportuno avere in casa medicinali che hanno azione soprattutto in patologie acute.

Tali farmaci possono risolvere, dietro consiglio telefonico dell’omeopata che ha in cura il paziente, alcune situazioni di emergenza di minore rilievo e, comunque, consentono un primo approccio in attesa della visita del medico.

Può pertanto essere consigliabile avere in casa almeno i seguenti medicinali (che, è bene rammentare, devono essere assunti “solo” dopo prescrizione del medico):

  • Aconitum napellus 5CH;
  • Antimonium crudum 5CH;
  • Antimonium tartaricum 5CH;
  • Apis mellifica 5CH;
  • Arnica montana 5CH;
  • Belladonna 5CH;
  • Bryonia alba 5CH;
  • Cantharis 5CH;
  • Chamomilla 5CH;
  • Colocynthis 5CH;
  • Hepar sulfur 5CH;
  • Ignatia amara 5CH;
  • Ipeca 5CH;
  • Magnesia phosphorica 5CH;
  • Mercurius solubilis 5CH;
  • Rhus toxicodendron 5CH.

Il mio medico curante ha detto che gli omeopati prescrivono solo acqua fresca. Omeopatia efficacia sui bambini

L’omeopatia è una metodica clinico-terapeutica che ha una tradizione di quasi due secoli.

Migliaia di medici l’hanno praticata e la praticano tutt’oggi e milioni di pazienti hanno avuto e continuano ad avere benefici dall’uso di questi farmaci in tutti i Paesi del mondo.

Solo in Italia, che non è una nazione in cui si utilizza molto questa terapia, sono 7000 i medici che prescrivono rimedi omeopatici e l’8,2% della popolazione si cura con essi.

Con un po’ di umiltà ogni medico potrebbe avvicinarsi ad una metodica che lo arricchirebbe e che potrebbe arrecare tanto sollievo ai suoi pazienti.

Chi può prescrivere i medicinali omeopatici?

Come per qualsiasi approccio terapeutico, è necessario che anche i medicinali omeopatici siano prescritti da un medico, il quale dovrà preventivamente effettuare un corretto approccio diagnostico e quindi operare, “secondo scienza e coscienza”, la scelta terapeutica più opportuna.

È indispensabile diffidare di prescrizioni che non siano effettuate da laureati in medicina e chirurgia o odontoiatria, secondo i canoni della corretta prassi (su ricettario intestato e sottoscritti dal medico di fiducia).

Come si assumono i medicinali omeopatici? Omeopatia efficacia sui bambini.

I medicinali omeopatici vengono principalmente, ma non esclusivamente, venduti in TUBI GRANULI e DOSE GLOBULI.

Nel caso dei granuli, il medicinale si assume, nella diluizione prescritta dal medico, lasciando disciogliere, possibilmente sotto la lingua, il numero dei granuli prescritti.

È buona norma non toccare con le mani i granuli, versandoli nel tappino della confezione prima di passarli direttamente in bocca.

Analogo discorso vale anche per la dose GLOBULI, con la differenza che il contenuto di questo tubo deve essere direttamente vuotato in bocca, dove viene lasciato disciogliere possibilmente sotto la lingua.

In pediatria, in particolar modo nel caso di lattanti, si può sciogliere il medicinale in un dito di acqua tiepida naturale, non gasata.

Quando è possibile, è consigliabile mantenere in bocca il medicinale per qualche secondo, al fine di facilitare l’assorbimento attraverso la mucosa orale.

È di norma consigliabile, tranne diverse indicazioni del proprio medico, assumere i medicinali omeopatici almeno un quarto d’ora prima dei pasti e a distanza da sostanze particolarmente spezziate o aromatizzate (menta, canfora, caffè, ecc.), che possono inibire gli effetti terapeutici dei medicinali omeopatici.

Per la stessa ragione, è consigliabile assumere questi medicinali a distanza dall’uso di dentifricio.

Esistono anche altre forme farmaceutiche prescritte dai Medici Omeopati (gocce, colliri, sciroppi, supposte, fiale bevibili) che devono essere assunte sempre nel più rigoroso rispetto delle indicazioni del proprio medico.

I medicinali omeopatici hanno effetti collaterali?

Come qualsiasi medicinale, anche quelli omeopatici possono avere qualche piccolo effetto collaterale.

Rispetto ai cosiddetti “medicinali convenzionali”, gli effetti collaterali dei farmaci omeopatici hanno però minore gravità e durata e sono, di solito, facilmente reversibili. In alcuni casi è poi possibile che si verifichi un iniziale lieve, fugace e del tutto transitorio aggravamento della sintomatologia.

Questo tipo di aggravamento, caratterizzato dalla fugacità e benignità delle manifestazioni, non è un “effetto collaterale” in senso stretto e può essere interpretato in maniera positiva, rappresentando la manifestazione della reazione “positiva” dell’organismo del paziente al farmaco assunto.

I medicinali omeopatici hanno una scadenza? Omeopatia efficacia sui bambini

La scadenza dei medicinali omeopatici è stabilita per legge ed è fissata a cinque anni, anche se teoricamente questi farmaci, se ben conservati, potrebbero avere una scadenza decisamente superiore.

Quali sono le forme farmaceutiche dei medicinali omeopatici?

I medicinali omeopatici vengono venduti prevalentemente sotto forma di tubi contenenti granuli composti da una supporto di saccarosio e lattosio imbevuto nella sostanza prescritta dal medico.

In altri casi vengono prescritte le cosiddette dosi globuli, il cui contenuto, rappresentato da globuli di dimensioni più piccole rispetto ai granuli, ma realizzato con le stesse sostanze, deve essere utilizzato come una dose unica ed assunto tutto in una volta.

Esistono in commercio anche altre forme farmaceutiche, come colliri, gocce, sciroppi, supposte e fiale bevibili.

Come si svolge la visita omeopatica? Omeopatia efficacia sui bambini

Possiamo schematicamente suddividere la visita omeopatica in due parti.

Nel corso della prima parte il Medico Omeopatico ha un approccio cosiddetto “convenzionale”, con una normale raccolta dei dati anamnestici e della storia clinica del paziente, un regolare ed approfondito esame obiettivo, la prescrizione di eventuali accertamenti diagnostici (ad es. esami di laboratorio, esami strumentali, accertamenti radiologici, ecc.), e la formulazione di una diagnosi.

La seconda parte della visita omeopatica è finalizzata ad una più approfondita conoscenza non solo, e non tanto, di “quella malattia in quel malato”, quanto, e soprattutto, di “quel malato con quella malattia”.

L’attenzione si sposta, in altre parole, sul paziente, sul suo modo di essere e di reagire, sia durante le sue fasi di equilibrio psicofisico, che in relazione agli scompensi indotti dalla malattia.

Il confronto e l’integrazione fra le due parti della visita omeopatica porteranno il medico alla scelta della terapia più opportuna per “quel” paziente.

La medicina omeopatica è una medicina preventiva?

L’approccio omeopatico consente al medico talvolta di intuire quali siano le patologie alle quali il paziente è più predisposto, ancora prima che queste si manifestino (non rappresentando tuttavia questa una “vera” medicina preventiva).

È evidente peraltro che la predisposizione ad una malattia, non corrisponde alla certezza assoluta che questa malattia prima o poi comparirà.

In conseguenza pertanto dei dati che possono emergere nel corso della visita omeopatica, il medico può suggerire al proprio paziente una serie di elementi (di ordine dietetico, igienico o terapeutico) utili per prevenire quelle patologie alle quali sembrerebbe predisposto.

La terapia omeopatica è efficace nei bambini? Omeopatia efficacia sui bambini

I bambini sono i pazienti che spesso si avvantaggiano di più dall’uso dei farmaci omeopatici, e questo per diverse ragioni :

  • sono soggetti che rispondono meglio perché meno “inquinati” da altre terapie;
  • accettano ben volentieri una terapia non traumatica e facilmente somministrabile;
  • l’omeopatia è una terapia che rispetta il loro sistema immunitario in maturazione, anzi cerca di equilibrarne le risposte;
  • l’omeopatia è una terapia che limita il fenomeno dell’antibioticoresistenza o gli effetti collaterale indotti da medicinali non perfettamente tollerati.

La terapia omeopatica ha controindicazioni in corso di gravidanza?

Spesso i farmaci “convenzionali” sono controindicati in gravidanza e, in questa fase della vita di una donna e del bambino che nascerà, l’omeopatia può rappresentare l’unica risposta per migliorare e curare patologie e sintomi che spesso le donne sopportano pazientemente.

Il momento del parto può inoltre essere raggiunto e superato brillantemente senza ricorrere a farmaci convenzionali, mediante l’uso di medicinali omeopatici che modulano ed equilibrano le contrazioni uterine e lo stato di ansia che spesso le accompagna.

Quale è la posizione della medicina omeopatica nei confronti delle vaccinazioni? Omeopatia efficacia sui bambini

Bisogna premettere che la posizione sui vaccini degli omeopati non è univoca.

Vi sono scuole di pensiero che sono contrarie ad ogni tipo di vaccinazione, ed altre, come quella rappresentata dalla Società Italiana di Omeopatia e Medicina Integrata (SIOMI), che riconoscono la validità e l’importanza dei vaccini, ma che evidenziano anche i possibili pericoli all’uso a volte improprio su tipologie di pazienti che andrebbero quantomeno preparati prima di essere sottoposti a vaccinazione.

La nostra posizione è dunque favorevole all’uso dei vaccini, ma con l’accorgimento di preparare i bambini, specie quelli più sensibili, con un’adeguata terapia omeopatica che riduca gli effetti secondari di queste sostanze.

Che cosa si cura con l’omeopatia?

Non è possibile essere esaustivi su questa domanda.

L’omeopatia cura “l’individuo” affetto da una determinata patologia, quindi in teoria potrebbe curare o meglio essere utile in qualsiasi malattia.

In pratica, come avviene anche per i farmaci chimici, vi sono soggetti che rispondono meglio ed altri che non rispondono affatto alla terapia.

Secondo l’esperienza di tanti colleghi omeopati, questa terapia, eventualmente utilizzata in maniera integrata a terapie convenzionali, può essere utile in tutte le patologie che affliggono l’umanità, poiché si rivolge all’individuo e non alla singola malattia.

Resta comunque di tutta evidenza come vi siano patologie, come ad esempio quelle di pertinenza strettamente chirurgica (ma non solo), per le quali non via sia un’indicazione diretta alla terapia omeopatica.

Perché i medicinali omeopatici sono venduti solo in farmacia? Omeopatia efficacia sui bambini

Perché sono dei farmaci e come tutti i farmaci devono essere dispensati dalle farmacie, dietro una prescrizione medica o quanto meno su consiglio di un farmacista esperto di questa metodica terapeutica.

Per quale ragione sulle confezioni dei medicinali omeopatici non sono riportate la composizione, la posologia, le indicazioni, etc.?

I farmaci omeopatici curano “l’individuo” affetto da una determinata patologia e non la malattia come tale, per cui non è possibile suggerire l’indicazione e la posologia poiché esse sono in stretta relazione al singolo paziente.

Per quanto riguarda la loro composizione, i farmaci omeopatici in globuli o in granuli sono formati da una miscela di saccarosio e lattosio in cui nella fase di preparazione è stato impregnato il principio attivo che viene indicato sulla confezione, unitamente alla diluizione stessa.

Le cure omeopatiche possono essere rimborsate? Omeopatia efficacia sui bambini

Come tutti i farmaci della classe “C” anche il costo dei medicinali e delle visite omeopatiche, se accompagnato dalla ricetta, dallo scontrino del farmacista e dalla fattura del medico, possono essere detratti dalla dichiarazione dei redditi.

L’omeopatia funziona?

L’omeopatia è un sistema di cura alternativo alla medicina convenzionale e parte dalla convinzione che i simili sono curati dai simili. Ma funziona davvero?

L’omeopatia è un sistema di cura alternativo alla medicina convenzionale, ideato e sviluppato nel 1790 dal medico tedesco Samuel Hahnemann a partire dalla convinzione che i simili sono curati dai simili.

Per definire il suo metodo di cura, Hahnemann coniò il termine omeopatia dal greco omios (somigliante/simile) e pathos (sofferenza/malattia).

Secondo Hahnemann, una qualunque sostanza, che assunta in dosi ponderali da un soggetto sano può causare segni e sintomi patologici, è in grado, se somministrata in dosi estremamente diluite, di curare un soggetto malato con quegli stessi segni e sintomi patologici.

Schematizzando si può dire che l’omeopatia si basa su tre principi.

Principio dei simili

Secondo il principio dei simili (Similia similibus curantur), qualunque sia la causa dei sintomi di cui soffre una persona, questa servirà anche come cura dei sintomi.

Questo implica che la malattia può essere curata da una sostanza che se venisse somministrata a soggetti sani produrrebbe sintomi identici a quelli che si vogliono curare.

Principio delle dosi infinitesimali

L’effetto dei simili sarebbe potenziato dalla ripetuta diluizione della sostanza in acqua. In base alla diluizione i rimedi omeopatici vengono divisi in tre categorie:

  • a bassa diluizione, ovvero dalle diluizioni decimali sino alla settima centesimale;
  • a media diluizione, ovvero dalla settima centesimale alla trentesima centesimale;
  • ad alta diluizione, ovvero dalla trentesima centesimale in su.

Le “diluizioni decimali hahnemanniane” hanno un rapporto sostanza/soluzione di uno a dieci, cioè per ogni parte della sostanza curativa ci sono dieci parti di acqua.

Queste diluizioni si indicano con la sigla D seguita dal numero di diluizioni operate; per esempio, D6 indica un numero di sei diluizioni nel rapporto di uno a dieci.

Quanto più viene diluita una sostanza tanto più potente dovrebbe essere il rimedio.

Principio della dinamizzazione

Secondo Hahnemann una vigorosa agitazione e percussione del flacone in cui è contenuta la diluizione omeopatica (succussioni, ovvero scuotimenti, in senso verticale) farebbe aumentare in maniera importante la potenza del rimedio.

Prendendo spunto da ciò che faceva Hahnemann (si dice che battesse per 100 volte il contenitore del rimedio sulla Sacra Bibbia), a ogni passaggio di diluizione, il preparato va sottoposto anche al processo di dinamizzazione.

Questo procedimento avrebbe lo scopo di sprigionare la qualità e la potenzialità energetica della sostanza medicamentosa (in omeopatia si parla tradizionalmente di “rimedio”).

L’omeopatia moderna ipotizza che questo processo di potenziamento permetta all’acqua di diluizione di mantenere la memoria o le vibrazioni della sostanza originale.

Rimedi omeopatici. Omeopatia efficacia sui bambini.

Per preparare i rimedi omeopatici che si trovano in commercio (in questo articolo abbiamo fatto chiarezza sull’Oscillococcinum), possono essere usate sostanze di varia origine: vegetale, animale, minerale, chimica.

Il processo di preparazione segue i principi tradizionali della diluizione e della dinamizzazione descritti in precedenza.

Nella preparazione di rimedi omeopatici di origine vegetale si parte solitamente dalla tintura madre.

Si tratta di una preparazione che si ottiene mettendo a macerare una quantità definita di una pianta medicinale, fresca o secca, in una miscela di acqua e alcool.

I processi progressivi di diluizione (decimali o centesimali) cui viene sottoposta la tintura madre, ognuno intervallato da succussioni (o dinamizzazioni), fanno sì che nei rimedi omeopatici della pianta medicinale originale rimanga ben poco.

Le teorie di Hahnemann e il mondo scientifico “convenzionale”

Il mondo medico ufficiale è ancora molto lontano dall’accettare le teorie di Hahnemann.

Molti scienziati ritengono che credere ai principi dell’omeopatia equivalga a gettare alle ortiche 200 anni di ricerche e avanzamenti nel campo della biologia, farmacologia, chimica e fisica.

Le critiche più severe riguardano proprio le teorie della diluizione e della dinamizzazione per lo sprigionamento della potenza farmaceutica, e quella della “memoria dell’acqua”.

Nessuna di queste teorie è stata ancora confermata con le sperimentazioni tipiche della scienza moderna.

D’altro canto i medici favorevoli all’omeopatia sostengono che non è stato possibile confermare la veridicità delle teorie di Hahnemann, perché non sono state svolte ricerche sufficientemente approfondite sugli effetti delle soluzioni ultra-diluite sui sistemi biologici (su singole cellule, sull’animale, sul corpo umano).

Omeopatia: funziona davvero?

L’omeopatia viene usata in tutto il mondo per curare disturbi di vario genere. I medici che la praticano e le persone che la utilizzano sostengono con fermezza l’efficacia dei rimedi omeopatici.

In letteratura si trovano testimonianze positive anche a proposito dell’uso dei rimedi omeopatici negli animali.

Dall’analisi complessiva dei risultati delle varie ricerche effettuate fino a ora, però, non si possono trarre conclusioni definitive che permettano di rispondere «si» alla domanda «funziona l’omeopatia?».

Questo vale sia per il suo utilizzo sull’uomo che per quello sull’animale.

Per il mondo medico ufficiale il senso di miglioramento che molte persone dichiarano di percepire durante un trattamento omeopatico sarebbe dovuto esclusivamente a un effetto placebo.

Cioè all’effetto psicologico di rassicurazione che deriva dal fatto di assumere qualcosa che siamo convinti che ci farà guarire.

Per i sostenitori dell’omeopatia, la mancanza di prove certe a sostegno della efficacia dei rimedi omeopatici sarebbe dovuta alla inadeguatezza dei metodi di studio che sono stati usati.

Secondo loro, i metodi di ricerca della medicina convenzionale, in cui vengono coinvolti gruppi di pazienti molto simili per le caratteristiche generali e per il tipo e l’intensità della malattia, sono poco adatti per valutare un trattamento fortemente personalizzato come quello omeopatico.

Detrattori e sostenitori sono quindi in posizioni ancora contrapposte.

Certo è che, alla luce delle conoscenze disponibili a oggi, ottenute con i metodi di ricerca della medicina convenzionale, non ci sono ancora prove scientifiche sufficienti per affermare con certezza che i preparati omeopatici funzionano davvero.

Informazioni sui rimedi omeopatici. Omeopatia efficacia sui bambini.

In Italia i rimedi omeopatici registrati con procedura semplificata non possono vantare nessuna azione terapeutica.

Per poter affermare che un prodotto omeopatico ha una efficacia terapeutica si deve procedere a una registrazione con procedura “non semplificata” secondo le norme indicate dagli articoli 8, 10, 11, 12, 13 e 14 del DL 24 aprile 2006 n. 219.

In questo caso a conferma dell’efficacia del prodotto devono essere portati i risultati di prove farmaceutiche e i risultati di test pre clinici e clinici.

Visto che spesso le aziende non dispongono di dati di questo tipo, la gran parte dei prodotti viene registrata con procedura semplificata. Attribuire attività terapeutiche a un prodotto registrato con procedura semplificata è considerato pubblicità ingannevole.

I problemi con la pubblicità e con quanto si dichiara sull’etichetta del prodotto sono alla base anche di quanto accaduto negli Stati Uniti nel 2012, alla maggiore delle case produttrici di rimedi omeopatici.

L’azienda era stata accusata di pubblicità ingannevole da un’associazione di consumatori statunitensi (molte persone si erano messe insieme per fare una denuncia collettiva, cioè una class action).

Il giudice ha riconosciuto che le scritte sulle confezioni di alcuni prodotti, molto noti e diffusamente venduti, erano ingannevoli perché nei prodotti stessi non erano contenuti principi attivi efficaci contro le malattie cui si faceva riferimento nell’etichetta.

L’azienda ha scelto di patteggiare e chiudere la class action pagando ai consumatori un risarcimento di 5 milioni di dollari.

L’azienda è stata anche costretta a dichiarare nelle etichette dei suoi prodotti che sia il metodo di diluizione sia il prodotto stesso non sono mai stati valutati e approvati dalla Food and Drug Administration (Agenzia per la sicurezza dei cibi e dei farmaci statunitense).

Il libero arbitrio nella scelta delle cure

In particolare negli ultimi dieci anni è cresciuta molto la consapevolezza dei pazienti di quanto sia importante essere informati sui propri problemi di salute ed essere partecipi del processo di decisione delle cure.

Parlando dei bambini è indispensabile che i genitori abbiano ben chiari i rischi e i benefici di ogni decisione terapeutica che viene presa.

Il pediatra (attenendosi a ciò che si conosce sulla base di regole scientifiche convenzionali) deve informare chiaramente mamma e papà di quanto si sa realmente sull’efficacia dei rimedi omeopatici.

Un’informazione completa, libera da pregiudizi e obiettiva, permette ai genitori di fare scelte realmente autonome, razionali e consapevoli.

Se dopo essere stato adeguatamente informato su ciò che realmente ci si può attendere dalla omeopatia, un genitore sceglie di curare il figlio con un rimedio omeopatico, la sua scelta va rispettata, salvo che non sussistano condizioni di rischio per la salute.

Quando usare un farmaco omeopatico può essere un problema. Omeopatia efficacia sui bambini.

Per tutto quanto si è detto in precedenza, decidere di usare l’omeopatia, come terapia isolata, può non essere la scelta appropriata in certi momenti della vita e per determinati problemi di salute.

Il National Center for Complementary and Integrative Health degli USA ha pubblicato delle indicazioni di prudenza che è saggio seguire:

Non usare l’omeopatia per rimpiazzare un trattamento convenzionale di provata efficacia.

Se per un determinato problema di salute esiste un trattamento medico di provata efficacia e sicuro, non è prudente sostituirlo con un rimedio omeopatico prima di utilizzare un rimedio omeopatico è meglio parlarne con il medico curante.

Ciò in particolare se si è in gravidanza, si sta allattando o se chi deve assumere il prodotto è un bambino non usare l’omeopatia per sostituire i trattamenti immunizzanti convenzionali (non c’è alcuna certezza né per gli adulti né per i bambini che i rimedi omeopatici funzionino come vaccini).

L’omeopatia in pediatria

La pediatria è la branca della medicina che si occupa dello sviluppo psicofisico del bambino e della diagnosi e terapia delle malattie infantili.

L’applicazione dell’omeopatia in ambito pediatrico richiede un’attenta valutazione preventiva del medico che saprà indicare le situazioni cliniche che possono beneficiare della terapia omeopatica e quali invece sono di esclusiva competenza della medicina ufficiale (allopatica).

In casi specifici come le malformazioni, le affezioni chirurgiche, le patologie traumatiche acute e le malattie organiche distruttive è evidente che una terapia omeopatica non può avere effetti.

Nel primo caso, infatti, è necessario intervenire o chirurgicamente o attraverso una terapia compensativa (o rieducativa).

Lo stesso discorso vale per le patologie traumatiche acute per le quali l’unica soluzione è quella chirurgica, ove neppure una specifica terapia allopatica può ottenere effetti significativi, così come nel caso di affezioni chirurgiche gravi come le occlusioni e le appendiciti.

In presenza di gravi malattie infettive o neoplastiche che si curano con antibiotici, antimitotici e con la radioterapia, la terapia omeopatica non è indicata perché tali patologie richiedono, oltre a terapie mirate, anche una grande tempestività di intervento.

Ciò premesso e in presenza di altre sintomatologie relative alla medicina pediatrica, l’omeopatia è in grado di apportare importanti risultati, sia in senso terapeutico che per la sua azione di stimolo nei confronti dei meccanismi di difesa dell’organismo.

Di seguito i casi specifici nei quali la terapia omeopatica è fortemente consigliata:

Le malattie acute benigne del lattante: in questo gruppo rientrano disturbi quali otiti, rinofaringiti, angine, broncopolmoniti ecc.

Per queste malattie, nel caso del paziente pediatrico, difficilmente vi è un’astensione terapeutica, anche quando il decorso sembra favorevole, in quanto si temono sempre eventuali complicazioni.

In questi casi l’omeopatia può risultare utile ed efficace, agisce in modo attivo ed è priva di effetti collaterali e di tossicità.

Viene usata da sola o in associazione alle terapie allopatiche in relazione alla patologia da affrontare.

Ci sono situazioni nelle quali il medico stesso prescrive due terapie differenti. Omeopatia efficacia sui bambini.

La prima prescrizione è omeopatica, l’altra allopatica; si lascia agire prima il rimedio omeopatico valutando il suo effetto nel tempo e se entro 24/48 ore il sintomo non si risolve si ricorre all’altra prescrizione.

L’esperienza dimostra, però, che utilizzando questa tecnica spesso il farmaco classico non viene utilizzato affatto, restando solo un sostegno in caso di mancato miglioramento.

Quasi la totalità delle visite ai lattanti viene fatta per le cosiddette “malattie funzionali”.

Tra queste rientrano le patologie più frequenti: disturbi digestivi, dolori addominali o gastrici, ingestione involontaria di gas nel succhiare, disturbi della dentizione, stipsi, dermatiti, eritemi.

Tutti questi disturbi hanno una sintomatologia molto chiara e definita e l’omeopatia è in grado di curarli con successo.

Un ambito molto importante nella pediatria in generale e in particolare in quella omeopatica riguarda i disturbi nervosi, caratteriali e psichici del bambino.

Tra questi sono inclusi anche i disturbi del sonno.

Il medico omeopata sa che alla base di questi disturbi c’è sempre un disagio familiare; per questo motivo la terapia più indicata è quella psico-comportamentale.

L’omeopatia agisce efficacemente su questa sfera perché la sua principale caratteristica è quella di essere una terapia individualizzata che ha una forte azione sulla sfera emotiva.

Un’adeguata terapia, infatti, produce effetti benefici sull’ansia del bambino, anche quella anticipatoria legata ad eventi importanti della sua vita.

I rimedi omeopatici agiscono efficacemente, inoltre, nella cura dei tic nervosi.

L’utilizzo dei sedativi omeopatici è indicato soprattutto per l’assenza di effetti secondari sui piccoli pazienti, ciò che avviene invece con la terapia classica.

L’omeopatia ha un altro importante ruolo in ambito pediatrico.

L’omeopatia viene utilizzata spesso per quelle malattie definite costituzionali, cioè derivate da una particolare facilità del bambino a contrarre malattie infettive come otiti, faringiti, tonsilliti, bronchiti ecc.

Questi sono i casi in cui spesso la medicina allopatica si rivela inutile perché agisce su un sistema immunitario molto compromesso.

La terapia omeopatica utilizzata è quella del terreno (l’aspetto, temperamentale, costituzionale e diatesico dell’individuo).

Questo tipo di terapia risulta la più efficace soprattutto in ambito pediatrico ed è utilizzata anche per quelle patologie a base ereditaria come l’asma, le allergie, l’eczema.

L’omeopatia ha un ruolo importante come terapia di prevenzione. Omeopatia efficacia sui bambini.

Il bambino curato omeopaticamente diventa più resistente alle infezioni e meno vulnerabile nei confronti dei mali di stagione.

Per individuare i rimedi più adatti il medico curante farà una visita accurata volta a valutare non solo lo stato di salute attuale del bimbo ma anche di quello pregresso analizzando eventuali fattori ereditari.

Questo discorso è valido in particolare per le patologie croniche.

Questi dati, uniti ad uno studio approfondito delle caratteristiche fisiche e psichiche del paziente, permetterà di identificare il rimedio di fondo (o del terreno) da utilizzare nella cura degli stati cronici.

La terapia preventiva dovrà iniziare prima dell’inizio della scuola e proseguire per tutta la stagione (da settembre a marzo).

Le cure preventive sono efficaci soprattutto nelle forme infiammatorie ricorrenti delle vie respiratorie di origine virale che colpiscono maggiormente i bambini al di sotto dei sei anni.

Il successo della terapia si esprime non solo in una riduzione del numero delle infezioni respiratorie (raffreddori, tracheiti ecc.) ma anche, nei casi registrati, in presenza di sintomi più blandi con riduzione di episodi febbrili e complicanze (tracheiti, bronchiti ecc.).

In ambito pediatrico è molto difficile l’analisi per individuare il rimedio adatto perché, soprattutto nel caso del lattante, manca il racconto individuale dei sintomi e degli stati d’animo che li accompagnano.

Nello stesso tempo, però, ci sono meno sintomi determinanti da analizzare e la reazione alla terapia è più veloce perché il bambino molto piccolo, rispetto a quelli più grandi e rispetto all’adulto, ha un apparato immunitario non compromesso dallo stress per cui la sua capacità di reazione è pressoché immediata.

Utilizzare fin dai primi giorni di vita le cure omeopatiche riduce all’indispensabile l’uso dei farmaci allopatici.

Nella pratica medica assume un ruolo fondamentale “l’inquadramento omeopatico” del bambino.

La terapia adatta verrà scelta non solo in base alla diagnosi clinica ma anche in base all’osservazione e all’analisi dei sintomi.

Elementi fondamentali, in questa fase, sono la stima delle abitudini alimentari, della qualità del sonno, della vita relazionale, delle sensazioni e delle emozioni del bambino che si sommano ai sintomi oggettivi evidenti e al racconto dei genitori.

I sintomi organici vengono analizzati in base ai tre parametri fondamentali nello studio e nella ricerca della terapia adatta: la lateralità: importante soprattutto quando si parla di organi doppi (occhi, orecchie ecc.); le modalità di aggravamento e di miglioramento: cambiamenti dei sintomi in base alle ore del giorno e della notte, in base ai movimenti e alla posizione del bambino; la concomitanza con altri segni che completano il quadro sintomatologico e che tende a ripetersi.

Per la ricerca del rimedio è importantissima l’osservazione oggettiva e immediata dell’aspetto del bambino, della posizione nella culla e di quando è in braccio ai genitori, dell’espressione del volto, della traspirazione, della presenza di parti del corpo fredde o calde.

I dati che emergono dal colloquio dei genitori riguardano quegli aspetti che il bambino non può raccontare: aggravamenti e miglioramenti, modalità del sonno, intolleranze alimentari, influenza del clima, reazioni al contatto, ai movimenti, alle operazioni di pulizia.

La parte più importante e più complessa dell’indagine terapeutica, tuttavia, è lo studio del sintomo psichico che, in particolare in ambito pediatrico, gli omeopati inseriscono nelle manifestazioni generali.

Anche in questo caso l’osservazione può essere diretta, monitorando il comportamento del piccolo, o dedotta dai racconti dei genitori.

Attraverso l’osservazione diretta il medico individua diversi stati: torpore, astenia, agitazione, rabbia, ostilità, paura, sofferenza, pianto, dolore, smarrimento, ansia.

L’osservazione del genitore permette invece di analizzare le reazioni verso l’ambiente esterno, nei confronti della musica, del rumore e della conversazione.

Il racconto aiuta anche ad individuare le paure e a distinguere quelle vaghe da quelle specifiche (buio, animali ecc.).

Nelle patologie croniche in particolare, dove la componente ereditaria è molto forte, è più che mai importante effettuare un’accurata anamnesi familiare per inquadrare il ramo patologico dominante.

Una volta raccolti tutti i segni della malattia del bambino si potrà stabilire un’adeguata terapia.

L’utilizzo dell’omeopatia in pediatria è consigliato soprattutto per l’assenza di effetti collaterali o controindicazioni.

Una volta analizzato il singolo caso, le modalità d’applicazione non sono diverse per il bambino e per l’adulto.

La differenza è che il bambino è molto più reattivo ed immediato nei confronti del rimedio.

Le prescrizioni più usate in pediatria sono le centesimali Hahnemanniane (CH) e quelle frequentemente utilizzate per il bambino sono la quinta, la settima, la nona, la dodicesima, la ventiquattresima e la trentesima (5, 7, 9, 12, 24 e 30 CH).

Anche le tinture madri sono molto usate ma bisogna prestare molta attenzione nel suo utilizzo perché la sostanza d’origine viene diluita in alcol.

La potenza adatta si stabilisce in base alla similitudine del rimedio con il paziente. Omeopatia efficacia sui bambini.

Più il rimedio è simile più si alza la potenza.

Normalmente il medico prescrive le potenze più basse (5, 7 CH) nei casi di sintomatologia vaga.

La 9 CH è più indicata quando il rimedio è il simillimum.

Nelle patologie croniche si utilizza frequentemente la 15 CH somministrata in dose unica per poi passare alle potenze più alte (18, 24 e 30 CH).

La posologia non segue regole fisse; l’intervallo di somministrazione varia in base alla reazione individuale iniziale al rimedio assunto. In linea generale, nella fase acuta l’intervallo tra le somministrazioni sarà più breve mentre nelle patologie meno gravi e non acute gli intervalli saranno molto più ampi.

Le formulazioni più indicate sono quelle a base liquida, in granuli e in globuli.

I granuli possono essere somministrati direttamente in bocca oppure sciolti in acqua o nel latte del biberon.

È sconsigliata invece la somministrazione del rimedio diluito in bevande aromatiche (camomilla, tisana al finocchio) che possono alterare l’azione del rimedio.

L’omeopatia determina un buon controllo dei sintomi perciò può essere utilizzata da sola per determinate patologie.

Tuttavia in alcuni casi, come ad esempio l’asma, è necessario affiancarvi la terapia convenzionale (con cortisonici nel caso specifico).

La terapia omeopatica diventerà complementare e migliorerà i tempi di guarigione determinando una progressiva riduzione dell’uso dei farmaci allopatici.

Quasi un pediatra di famiglia su 3 affianca l’omeopatia alle cure farmacologiche tradizionali.

Le forme di somministrazione più utilizzate per i piccoli sotto i 2 anni sono le gocce e i granuli, facilmente succhiabili anche dai neonati.

Sono i risultati dell’indagine appena presentata al Congresso Nazionale FIMP (Federazione Medici Pediatri) da Giovanni Gorga, presidente di Omeoimprese.

Quindi, sì all’omeopatia per bambini, ma con consapevolezza: il dato indica una progressiva diffusione delle medicine complementari nella cura dei bambini, in affiancamento e non in alternativa alla medicina tradizionale.

L’omeopatia può essere un valido strumento anche per i lievi disturbi stagionali, purché utilizzata da un medico pediatra adeguatamente formato.

L’omeopatia è consigliata per curare i bambini? Omeopatia efficacia sui bambini

Funziona molto bene sulle cosiddette malattie funzionali, ovvero per tutte le forme allergiche.

E, poi, per i disturbi del sonno, le malattie dermatologiche, le gastroenteriti. In questi casi, l’omeopatia offre risposte adeguate.

Ci sono, invece, casi in cui non è applicabile?

Come tutte le terapie, ha dei limiti.

Ad esempio, non può essere usata per malattie infettive gravi che necessitano di antibiotici, nelle sindromi compulsive e in tutte quelle patologie dove si presenta un danno anatomico.

Un buon pediatra sa quando ricorrere all’omeopatia e quando, invece, servirsi dei farmaci tradizionali.

Che cosa rispondere a chi si dice scettico sull’efficacia dei farmaci omeopatici? Omeopatia efficacia sui bambini

L’omeopatia non è una fede: va studiata e non improvvisata.

Posso dire che funziona nei casi citati perché i bambini stanno meglio.

Con i primi freddi è facile che i bimbi si ammalino: quali soluzioni omeopatiche si possono proporre per i disturbi più frequenti in questa stagione?

I rimedi sono diversi, a seconda dei sintomi specifici di ogni bambino.

Si usa Belladonna 5 CH 3 granuli tre-quattro volte al giorno se il piccolo ha la gola arrossata e dolorante, non sopporta la luce e i rumori, ha brividi di freddo che iniziano dalle braccia, il polso rapido, la pelle sudata, è stanco e prostrato.

Si ricorre, invece, alla Bryonia 5 CH 3 granuli tre-quattro volte al giorno se il bambino ha febbre con dolori diffusi che peggiorano quando si muove e migliorano quando rimane immobile nel letto, se ha brividi di freddo associati a sete intensa, se beve a grandi sorsi, ha lingua e labbra secche e un mal di testa violento.

Va somministrato Aconitum 5 CH 3 granuli tre-quattro volte al giorno dopo il classico ‘colpo di freddo’: i brividi durano poco e la pelle non è sudata, ma il bimbo è stanco, agitato e ansioso. Meglio, invece, il Gelsemium Sempervirens 5 CH 3 granuli tre-quattro volte al dì se il bambino ha sensazione di debolezza e prostrazione generalizzata, se sta nel letto svogliato, se ha un generico mal di testa e dolori diffusi.

E per un semplice mal di gola in un bambino piccolo, che cosa si consiglia?

Anche in questo caso non possiamo generalizzare: a ogni sintomo corrisponde una terapia specifica.

Se il dolore è fortissimo e la gola molto rossa, la prima cosa da fare è contattare il proprio pediatra per controllare che non ci sia in corso un’infezione da streptococco.

Non si tratta di streptococco, va bene Phytolacca Decandra 5 CH, 3 granuli tre o quattro volte al giorno.

Se il dolore è vivo e si estende anche alle orecchie, Belladonna 5 CH 3 granuli da prendere tre o quattro volte al giorno.

Quando invece la gola appare rossa e gonfia e c’è difficoltà a deglutire che migliora con il fresco, va presa l’Apis Mellifica 5 CH, sempre 3 granuli tre o quattro volte al giorno.

Se i sintomi peggiorano e compare dolore con le ghiandole gonfie ai lati del collo, somministrare Mercurius Solubilis 5 CH, con la stessa posologia.

Un altro problema molto frequente nei bambini sono le infezioni intestinali da rotavirus. Omeopatia efficacia sui bambini.

È consigliato Arsenicum Album 5 CH, tre granuli a ogni scarica di diarrea e per un massimo di sei volte al giorno nel caso di disturbo con bruciore, mentre se ci sono crampi addominali che migliorano quando il bambino si piega in avanti, va somministrato il Colocynthis 5 CH, sempre tre granuli a ogni scarica.

Come si può intervenire con l’omeopatia se ha disturbi del sonno?

Per dare una risposta esauriente, vanno tenuti in considerazione il comportamento e lo stato di salute del bimbo.

Facciamo alcuni esempi: se è capriccioso, collerico, agitato e vuole continuamente essere cullato, si può somministrare Chamomilla.

Se è agitato ma non vuole essere toccano o cullato ed è difficile da trattare, Cina; se è nervoso o impaziente, Nux Vomica. In tutti i casi, la soluzione deve essere sempre diluita a 30CH e somministrata in cinque granuli prima di cena e altri cinque prima di andare a letto.

Se però il bambino è più grandicello, e magari frequenta già il nido o l’asilo, il disturbo del sonno potrebbe essere causato da iper-eccitazione.

Si può, allora, somministrare l’Ambra Grisea.

In questo caso, se il bimbo mostra dapprima di voler dormire ma appena si corica il sonno passa, e quindi vuole subito rialzarsi, significa che soffre di insonnia per iper-emotività: c’è stata, cioè, qualche esperienza spiacevole che lo ha colpito.

Se invece il bambino è molto solare, gioioso di giorno ma sempre in movimento, è super-eccitato: lo si può calmare con Coffea Cruda.

Se poi di giorno il bimbo è agitato, la sera si addormenta ma la notte si sveglia e stenta a riprendere sonno, va usato il Cypripedium oppure, nel caso sia ipersensibile, la Valeriana.

L’Ignatia Amara è l’ideale per quei bambini che stanno attraversando un momento difficile, come un piccolo conflitto a scuola o difficoltà in famiglia, e faticano a prendere sonno.

Modalità e posologia sono uguali a quelli indicati sopra.

È vero che un bravo pediatra omeopata lavora molto sulla prevenzione? Omeopatia efficacia sui bambini.

Da settembre a dicembre tutto il mio lavoro con i piccoli pazienti è preventivo: la cosiddetta bio-terapia, che si appoggia anche alla medicina omeopatica, ha l’obiettivo di modulare il sistema immunitario.

Aiutiamo i bambini a rispondere in modo diverso alle infezioni, alle tonsilliti, faringiti, otiti, gastroenteriti e crisi allergiche: sono terapie di prevenzione che funzionano molto bene con i piccoli”.

Con i medicinali omeopatici si può fare automedicazione?

Sempre meglio rivolgersi al medico, specie se il sintomo persiste dopo 48 ore.

Omeopatia in Pediatria

A “dimostrare” l’efficacia dei rimedi omeopatici sono per primi i bambini, quando essa viene utilizzata nelle varie fasi di età, a volte sin dai primi giorni di vita.

Le motivazioni delle ottime risposte ai rimedi possono essere diverse: in particolare. si potrebbe trattare di un terreno meno inquinato da farmaci e tossine di ogni genere rispetto all’adulto, oppure un sistema immunitario in generale più reattivo.

L’Omeopatia sembra in grado di apportare importanti risultati, sia in senso terapeutico che per la sua azione di stimolo nei confronti dei meccanismi di difesa dell’organismo.

La mancanza quasi totale di effetti collaterali ha reso possibile la facile diffusione anche nella popolazione pediatrica.

Da recenti studi di settore è stato evidenziato che un Pediatra su quattro prescrive medicine complementari e circa 75% dei Pediatri utilizza l’Omeopatia, oltre alla Fitoterapia, in esclusiva o in affiancamento ai farmaci convenzionali.

Cosa dice la federazione italiana dei pediatri ? Omeopatia efficacia sui bambini.

Da un’indagine eseguita nel 2016 dalla Federazione Italiana dei Medici Pediatri (FIMP) sono emersi i seguenti dati: la prescrizione di medicine omeopatiche avviene su richiesta dei genitori nel 61,5% dei casi, su consiglio di un farmacista nel 22,6% delle occasioni, su prescrizione di un altro Medico il 15,3% delle volte e, infine, dopo averne sentito parlare su libri o riviste o da amici e parenti il 17,4% delle volte.

Un altro elemento di fondamentale importanza che l’indagine ha reso evidente riguarda le patologie per le quali vengono più frequentemente prescritti medicinali omeopatici.

A questo proposito, è emerso che:

  • 50% dei casi circa vengono utilizzati per patologie :
    • ORL faringite, tonsillite, otite media acuta, sinusite;
    • allergiche: asma, congiuntivite, rinite;
    • gastrointestinali: gastroenterite, stipsi;
    • dermatologiche: dermatite, acne;
  • 39,1% per disturbi alimentari;
  • 38,4% per patologie nervose (disturbi caratteriali e psichici del bambino, tra cui anche i disturbi del sonno e l’ansia del bambino);
  • 31,4% per malattie polmonari e metaboliche.

L’utilizzo dell’Omeopatia in ambito pediatrico richiede sempre una minuziosa valutazione da parte del Medico esperto, che saprà indicare le situazioni cliniche che possono beneficiare del giusto rimedio omeopatico e quelle che invece sono di esclusiva pertinenza della medicina ufficiale (o allopatica).

Nei casi come le malformazioni, le affezioni chirurgiche, le patologie traumatiche acute, le malattie organiche importanti o altri è evidente che una terapia omeopatica non può avere autonomamente un effetto curativo, ma può essere utilizzata come supporto.

L’Omeopatia ha un altro importante ruolo in ambito pediatrico: viene spesso utilizzata per quelle malattie definite genericamente come “costituzionali”, derivate cioè da una particolare facilità del bambino a contrarre malattie infettive ricorrenti o intercorrenti delle alte vie respiratorie (otiti, faringiti, tonsilliti) o delle basse vie respiratorie (bronchiti, broncopolmoniti).

Questi sono i casi in cui, spesso, la Medicina allopatica rivela le sue armi spuntate perché agisce su un sistema immunitario debilitato dall’utilizzo eccessivo di farmaci.

Omeopatia in pediatria, funziona davvero ?

La terapia omeopatica talvolta utilizzata è quella “unicista“, che tiene conto delle caratteristiche fisiche e psichiche del paziente, delle abitudini alimentari, della qualità del sonno, della vita relazionale, delle sensazioni e delle emozioni del bambino, che insieme ai sintomi evidenti e sommati al racconto dei genitori risultano fondamentali nella ricerca della terapia individuale.

Infine, le cure omeopatiche in ambito pediatrico, oltre ad essere considerate come terapie complementari in alcune malattie che necessitano di farmaci allopatici, sembrano possedere il notevole vantaggio di limitare il fenomeno dell’antibiotico resistenza, fenomeno sempre più diffuso nell’età pediatrica e non solo e allarme attuale da parte della stessa Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS).

Omeopatia Pediatrica in Omeopatia efficacia sui bambini.

Osservando l’iter percorso dalla pediatria italiana si nota il grande interesse che suscitano le terapie naturali e il loro utilizzo, sempre più diffuso, per la salute del bambino, fin dai suoi primi giorni di vita.

Tanta strada è stata percorsa dai primi tentativi della medicina popolare fino ad arrivare alle terapie omeopatiche e fitoterapiche che oggi vanno gradatamente a sostituire o integrare, dove e quando è possibile, le terapie farmacologiche.

Il bambino è l’interlocutore privilegiato della medicina omeopatica perché, in quanto terreno vergine, è infatti suscettibile agli esiti migliori.

L’applicazione dell’omeopatia in ambito pediatrico richiede un’attenta valutazione preventiva del medico che saprà indicare le situazioni cliniche che possono beneficiare della terapia omeopatica e quali invece sono di esclusiva competenza della medicina ufficiale (allopatica).

L’ omeopatia è in grado di apportare importanti risultati, sia in senso terapeutico che per la sua azione di stimolo nei confronti dei meccanismi di difesa dell’organismo.

Le malattie acute dei bambini su cui si può intervenire con l’omeopatia: le malattie acute benigne del lattante. In questo gruppo rientrano disturbi quali otiti, rinofaringiti, angine, broncopolmoniti ecc.

Per queste malattie, nel caso del paziente pediatrico, difficilmente vi è un’astensione terapeutica, anche quando il decorso sembra favorevole, in quanto si temono sempre eventuali complicazioni.

In questi casi l’omeopatia può risultare utile ed efficace, agisce in modo attivo ed è priva di effetti collaterali e di tossicità.

Viene usata da sola o in associazione alle terapie allopatiche in relazione alla patologia da affrontare.

Un ambito molto importante nella pediatria in generale e in particolare in quella omeopatica riguarda i disturbi nervosi, caratteriali e psichici del bambino.

Tra questi sono inclusi anche i disturbi del sonno.

Un’adeguata terapia, infatti, produce effetti benefici sull’ansia del bambino, anche quella anticipatoria legata ad eventi importanti della sua vita.

I rimedi omeopatici agiscono efficacemente, inoltre, nella cura dei tic nervosi.

L’utilizzo dei sedativi omeopatici è indicato soprattutto per l’assenza di effetti secondari sui piccoli pazienti, ciò che avviene invece con la terapia classica.

L’omeopatia ha un altro importante ruolo in ambito pediatrico: viene utilizzata spesso per quelle malattie definite costituzionali, cioè derivate da una particolare facilità del bambino a contrarre malattie infettive come otiti, faringiti, tonsilliti, bronchiti ecc.

Questi sono i casi in cui spesso la medicina allopatica si rivela inutile perché agisce su un sistema immunitario molto compromesso.

La terapia omeopatica utilizzata è quella del terreno (l’aspetto, temperamentale, costituzionale e diatesico dell’individuo).

Questo tipo di terapia risulta la più efficace soprattutto in ambito pediatrico ed è utilizzata anche per quelle patologie a base ereditaria come l’asma, le allergie, l’eczema.

L’omeopatia ha un ruolo importante come terapia di prevenzione: il bambino curato omeopaticamente diventa più resistente alle infezioni e meno vulnerabile nei confronti dei mali di stagione.

L’utilizzo dell’omeopatia in pediatria è consigliato soprattutto per l’assenza di effetti collaterali o controindicazioni.

Una volta analizzato il singolo caso, le modalità d’applicazione non sono diverse per il bambino e per l’adulto. La differenza è che il bambino è molto più reattivo ed immediato nei confronti del rimedio.

Perché con i bambini non si dovrebbe usare l’omeopatia

Ritardare una terapia farmacologica a causa del ricorso a rimedi omeopatici può essere molto rischioso.

Soprattutto se ne restano vittime genitori e figli.

C’è un bambino di quattro anni che arriva morto in un ospedale per le complicazioni di una influenza.

C’è una bambina di tredici mesi che viene uccisa da gravissimi crisi epilettiche.

Una ragazza di 16 anni cui devono rimuovere il colon.

C’è una bambina di pochi mesi che soccombe a un’infezione.

Una bambina in Nuova Zelanda che muore, a un anno, per una infezione all’orecchio che diventa meningite.

Cosa unisce queste vittime? Si potevano salvare. Omeopatia efficacia sui bambini.

Quasi tutte sarebbero guarite, o quantomeno sopravvissute, prendendo un antibiotico o un altro farmaco facilmente disponibile.

Sono morte perché i loro genitori sono stati convinti che non era la cosa giusta da fare.

Pensavano andassero altrettanto bene o meglio con l’omeopatia e altre medicine alternative. Si sbagliavano.

Quei genitori sono in ottima e vasta compagnia.

Un rapporto commissionato dalla società Omeoimprese per la Giornata internazionale dell’omeopatia del 10 aprile dichiara che più del 25% dei genitori avrebbe usato almeno una volta rimedi omeopatici sui propri figli (si vedano i dati sull’uso dell’omeopatia in Italia).

Numeri forse eccessivi, forse volti a rimettere sul piatto una pseudoscienza in declino commerciale. Ma anche percentuali più piccole non sono meno preoccupanti.

In Usa circa un milione di bambini ha usato l’omeopatia nel 2012, per esempio, e l’11% dei minorenni statunitensi ha usato terapie alternative.

Certo, quasi sempre l’omeopatia viene usata per piccoli problemi, spesso in aggiunta e non in sostituzione di rimedi reali.

Ma anche nei diversi casi di cui abbiamo raccontato in partenza si trattava di piccoli problemi: un’influenza, un’otite.

Sono piccoli finché presi in tempo, sono piccoli proprio perché possiamo prenderli in tempo. Se non lo facciamo, rischiano di diventare grandi problemi.

E sostituire l’omeopatia alla medicina equivale, purtroppo, a non farlo. Perché l’omeopatia non funziona.

Quei genitori non vanno condannati. Non fatelo, per favore: non con i commenti sui social network, non con i vostri amici, non dentro di voi.

I genitori erano tutte persone in buona fede, spesso di discreta o buona cultura. Persone certe di fare quanto di meglio possibile per i loro figli, e che invece sono state colpite dalla peggiore tragedia che possa capitare a un essere umano.

Quei genitori, come i loro figli, sono vittime. di un business, che fa girare miliardi di dollari. di propaganda dimostrata e condannata come fraudolenta.

Vittime di leggi che lasciano arrivare l’omeopatia nelle farmacie senza dover dimostrare che funziona.

Oppure vittime di aziende che arrivano a minacciare chi racconta cosa dice la scienza, mentre (sia pure in modo comicamente goffo) tentano di arrivare direttamente i giovani.

Vittime di Ceo che non si fanno scrupoli a voler mettere sul mercato trattamenti scientificamente non validi per patologie come cancro e Aids.

Quelle vittime, eppure, anche di un fallimento della medicina ufficiale: non scientifico, ma culturale.

La medicina ufficiale, troppo spesso incomprensibile, interfacciata a reti economiche e politiche non sempre limpide, deve riguadagnare la fiducia del pubblico. Non basta fare debunking. Ma non è solo sfiducia.

È un fatto che le medicine alternative vengono percepite come più vicine ad alcune filosofie e concezioni della vita, a un desiderio diffuso di (diciamo così in mancanza di termini più adatti) armonia che l’approccio metallico della medicina tradizionale ignora completamente.

C’è un vuoto di attenzione verso l‘esperienza soggettiva della malattia e della salute.

Esperienze intime, personali, dolorose, profonde. Malati siamo vulnerabili, e quando siamo vulnerabili è normale, perfino giusto, cercare un conforto emotivo oltre che scientifico.

Questo conforto viene negato: in molti paesi i pazienti sono vivamente insoddisfatti del modo in cui sono trattati dai medici: vengono fatti aspettare e liquidati in fretta, non si sentono ascoltati, sentono di non avere voce in capitolo sui trattamenti.

I praticanti delle medicine alternative, invece, possono dare al paziente la sensazione di essere ascoltato, di occuparsi della persona e non solo della malattia: una sensazione che è importante per il proprio benessere psicologico.

In questo bisogno si insinuano le false medicine. Omeopatia efficacia sui bambini

L’uso delle medicine alternative viene vista come una possibilità di scelta e quindi di libertà, di riappropriarsi del controllo sulla propria vita invece di essere nelle mani di medici a noi sconosciuti (quante volte abbiamo sentito parlare di libertà di cura in casi come Stamina?).

Cosa c’è di più naturale di volere il controllo su sé stessi, sul proprio corpo o quello dei propri figli?

Come ha detto una paziente che usava terapie alternative in aggiunta alla chemioterapia: “Vado al mio appuntamento e qualcuno mi inietta il farmaco, o dirige su di me un fascio di radiazioni.

Anche se so che tutto lo staff si preoccupa per me, a volte esco sentendomi molto sola, e priva del controllo della mia situazione.

Ma dopo un massaggio mi sento meno sola, più capace di gestire le mie cose.”

Dare la colpa all’ignoranza o alla stupidità è facile, ma è sbagliato.

Informare è solo un pezzo di un puzzle complesso.

Tutto il sistema della medicina deve riflettere: sia sul tollerare chi spaccia trattamenti non scientificamente validi, sia nell’ignorare i bisogni culturali e psicologici dei propri pazienti.

Nel frattempo, voi adulti potete pensare quello che volete dell’omeopatia.

Potete rifletterci su, potete pensare che la visione di questo articolo sia sbagliata, potete litigare sui social network, potete buttar via tutte le vostre medicine, potete affidarvi a chi vi fa sentire meglio.

Ma se i vostri figli stanno male, male davvero, non affidatevi solo alle cure alternative. Ricordatevi di quei bimbi.

Con tutti i suoi difetti, è la migliore opportunità che avrebbero avuto. Che ora non possono avere più.

Succede che bambini muoiano per le complicanze di un’otite perché non trattata con gli antibiotici ma con prodotti omeopatici.

Prodotti che farmaci non sono e che per essere messi in commercio non devono dimostrare di essere efficaci ma solo di non essere tossici. Il punto è che se qualcosa non fa male non significa che faccia bene.

Parliamo di omeopatia. Omeopatia efficacia sui bambini.

L’omeopatia è nata in Germania: è stata messa a punto dal medico tedesco Samuel Hahnemann.

Hahnemann ritiene che una sostanza che causa certi sintomi in una persona sana può essere usata per curare malattie che danno quegli stessi sintomi purché venga somministrata in piccolissime quantità.

Questo secondo il principio di similarità: similia simili­bus curantur, ovvero i simili si curano con i simili.

Il principio attivo deve dunque essere diluito, con l’idea che diluizioni estreme rendano l’azione sempre più efficace.

E anche se di quel principio attivo, diluizione dopo diluizione, alla fine non c’è più traccia (per una legge fisica, la costante di Avogadro, dalla dodicesima diluizione in poi il principio attivo è praticamente scomparso), grazie allo scuotimento le proprietà della sostanza si trasferiscono al solvente (acqua o alcol che sia).

Perché le dinamizzazioni sarebbero in gra­do di imprimere una sorta di impronta (o memoria) della sostanza disciolta, permanente anche alle diluizioni estre­me.

Le diluizioni in omeopatia.

Le diluizioni così ottenute sono disponibili in diverse formulazioni: granuli (piccole sfere di lattosio e saccarosio imbevute del liquido), globuli (circa 10 volte più piccoli dei granuli) e gocce (preparazioni liquide in veicolo idroalcolico da sciogliere in ac­qua) e poi colliri, sciroppi, pomate ecc.

La registrazione semplificata è possibile soltanto se il medicinale omeopatico è destinato a essere somministrato per via orale o esterna; non reca specifiche indicazioni terapeutiche sull’etichetta o tra le informazioni di qualunque tipo che si riferiscono al prodotto, e ha un grado di diluizione tale da garantirne la sicurezza.

Sul sito del Ministero della Salute, si definisce medicinale omeopatico ogni medicinale ottenuto a partire da sostanze denominate materiali di partenza per preparazioni omeopatiche o ceppi omeopatici, secondo un processo di produzione omeopatico descritto dalla farmacopea europea o, in assenza di tale descrizione, dalle farmacopee utilizzate ufficialmente negli Stati membri della Comunità europea; un medicinale omeopatico può contenere più sostanze.

Un medicinale omeopatico ha la denominazione scientifica del ceppo o dei ceppi omeopatici o in mancanza di questa la denominazione scientifica del materiale o dei materiali di partenza per preparazioni omeopatiche o altra denominazione figurante in una farmacopea, accompagnata tra parentesi dalla denominazione propria della tradizione omeopatica seguita dal grado di diluizione.

I medicinali omeopatici ad alta diluizione sono riconoscibili perché riportano sulla confezione esterna la seguente dicitura: “medicinale omeopatico” seguita dalla frase “senza indicazioni terapeutiche approvate”.

Ciò significa che nessuna valutazione dell’efficacia del prodotto è stata effettuata dall’autorità competente (Aifa).

L’omeopatia è efficace? Omeopatia è efficace sui bambini?

I rimedi omeopaticisono il risultato di dilui­zioni talmente estreme dei principi attivi di partenza che, nella maggioranza dei casi, non contengono più neppure una molecola di quelle sostanze.

E in assenza di principio attivo, è difficile so­stenere che questi preparati possano svolgere di per sé una qual­siasi azione terapeutica.

In merito all’efficacia dell’omeopatia mancano evidenze scientifiche.

O meglio, la maggior parte degli studi concordano nel dire che i prodotti omeopatici non hanno efficacia terapeutica.

A marzo 2015, per esempio, il principale ente di ricer­ca medico australiano, il National Health and Medical Research Council, ha diffuso un rapporto in cui si dichiara che non ci sono malattie o condizioni cliniche per cui risulti una evidenza affidabile che l’omeopatia sia efficace.

Per cui non dovrebbe essere usata per trattare malattie croniche, severe o che potrebbero diventare tali, e le persone che la scelgono possono mettere a rischio la propria salute se rifiutano o ritardano trattamenti per cui c’è invece una buona evidenza di sicurezza ed efficacia.

Si tratta di una meta analisi (cioè di un’analisi di ricerche condotte sull’effetto dei trattamenti omeopatici) che alla fin fine ribadisce che a questo tipo di trattamenti può essere riconosciuto solo l’effetto placebo.

Stesse conclusione di altri studi (una revisione sistematica pubblicata sul British Journal of Clinical Pharmacology, un’altra su Lancet, un’altra ancora su Mayo Clinic Proceedings, ecc. ecc).

L’idea di assumere qualcosa che fa bene può effettivamente far stare meglio.

Che l’omeopatia manchi di basi scientifiche tali da giustificarne l’uso è stato sottolineato da più fonti: la British Medical Association, la Royal Pharmaceutical Society, il National Institute for Health and Care Excellence, l’European Academies Scientific Advisory Council nel recente rapporto scientifico “Homeopathy”.

E il National Health Service ha inserito l’omeopatia in una blacklist di prescrizioni di rimedi alternativi da non rimborsare dal sistema sanitario britannico per non sperperare soldi pubblici.

Recentemente circolava la notizia che lo studio EPI3, condotto in Francia, avesse dimostrato pari efficacia tra farmaci tradizionali e prodotti omeopatici: a quanto pare però si tratta di un sondaggio telefonico tra pazienti che ricorrono a farmaci tradizionali, omeopatici o entrambi, per confrontarne le condizioni di salute.

Quanti ricorrono all’omeopatia in Italia? Omeopatia efficacia sui bambini .

Secondo Omeoimprese, l’associazione delle aziende farmaceutiche omeopatiche, sono quasi 9 milioni le persone che in Italia ricorrono all’omeopatia almeno una volta all’anno.

L’identikit parla principalmente di donne (63%) di età compresa fra i 35 e i 54 anni (55% del totale campione) con una buona occupazione e un buon livello di istruzione.

Si affidano all’omeopatia soprattutto per raffreddori e influenza (59%), patologie articolari o muscolari (26%), problemi gastro-intestinali (25%) allergie e disturbi dell’apparato respiratorio (21%), digestione (19%), insonnia (15%).

Ora anche i prodotti omeopatici devono essere (secondo la direttiva 2001/83/CE) nel prontuario farmaceutico e per farlo le aziende produttrici devono (anzi dovevano entro la scorsa estate) presentare all’Aifa (l’Agenzia italiana del farmaco) la documentazione necessaria per ottenere l’Autorizzazione all’Immissione in Commercio dei loro prodotti, altrimenti dovranno ritirarli dal mercato entro la fine di giugno 2018.

Si tratta di una procedura semplificata che non richiede la dimostrazione di efficacia, ma solo della loro sicurezza.

Percorso semplificato significa che non sono previste valutazioni sull’efficacia dei prodotti.

Più in dettaglio: del prodotto omeopatico non viene valutato se questo è davvero in grado di raggiungere un determinato effetto curativo, l’efficacia appunto, ma è verificata la qualità e la sicurezza del medicinale omeopatico, con riferimento alla conformità delle monografie della Farmacopea Europea (cioè l’insieme di disposizioni tecniche riguardanti il metodo di preparazione e di formulazione, il controllo delle materie prime, i metodi di preparazione dei prodotti finiti).

La sicurezza del medicinale è valutata considerando tutti gli aspetti inerenti la sostanza utilizzata e il medicinale finito che ne consentano un uso sicuro del prodotto.

Aifa autorizza, quindi, se sono rispettati i requisiti attesi per la qualità e la sicurezza dei medicinali.

Il Comitato nazionale per la bioetica ha recentemente rilasciato una “Dichiarazione sull’etichettatura dei preparati omeopatici e sulla trasparenza dell’informazione”, con la quale chiede che le etichette dei preparati omeopatici vengano modificate al fine di ridurre potenziali effetti confondenti e di garantire l’obiettivo di un’informazione corretta, completa e realmente comprensibile.

In altre parole chiede che, nell’etichettatura ed eventualmente nel foglio illustrativo dei preparati omeopatici, il termine “medicinale” sia sostituito dal termine “preparato” e la frase “medicinale omeopatico senza indicazioni terapeutiche approvate” sia modificata e integrata in questo modo: “preparato omeopatico di efficacia non convalidata scientificamente e senza indicazioni terapeutiche approvate”.

Per concludere, quale messaggio dare alle mamme e ai papà per la salvaguardia della salute dei propri figli?

“Bisogna essere consapevoli che i prodotti omeopatici non procurano nessun rischio ma anche nessuna efficacia.

Lo dimostrano gli studi clinici ma basterebbe anche il buon senso non c’è traccia della sostanza che dovrebbero contenere, per cui anche se crediamo in quello che vogliamo credere, dovremmo sapere che le favole non curano”.

“Il messaggio è quello di avere fiducia nella scienza e nella medicina basata sull’evidenza scientifica. I vaccini, per esempio, sono tra i farmaci più sicuri e con minori effetti collaterali ed è dimostrato che proprio grazie a loro sono state debellate gravi malattie spesso mortali.

L’omeopatia invece nei suoi oltre 200 anni di vita non è mai riuscita a dimostrare scientificamente la sua efficacia”.

Cosa dire a chi afferma: se hanno un’efficacia comparabile a quella del placebo, che male possono fare? Omeopatia efficacia sui bambini.

“Se bevo un bicchiere di acqua e zucchero sicuramente non fa male.

I dolori in questo caso sono solo per il portafoglio. Il male accade quando acqua e zucchero vengono assunti in sostituzione di medicinali dalla comprovata efficacia per una determinata patologia.

E di questo, purtroppo, abbiamo recenti, tragici esempi”.

“Male non fanno. Che dire dunque a una mamma o a un papà che danno un omeopatico al figlio col raffreddore?

È una scelta che non approvo ma non obietto: è una scelta che non fa danni.

Ben altra cosa invece è dare un omeopatico quando la terapia indicata dalle linee guida è quella antibiotica, come per esempio nel caso dell’otite batterica.

Insomma: bisogna distinguere tra disturbi e malattie.

Tanti sono i piccoli disturbi quotidiani che possono preoccupare i genitori ma che in realtà passano da soli, in quel caso un omeopatico non interferisce con la guarigione.

Quando però dobbiamo curare una malattia, dobbiamo basarci sulle evidenze scientifiche.

E le evidenze scientifiche ci dicono che l’omeopatia non è efficace.

Pertanto i medici non dovrebbero sottrarre la persona assistita a trattamenti scientificamente fondati e di comprovata efficacia”.

Questo, ovviamente, non è un invito ad abusare dei farmaci, ma a usarli solo quando servono e se effettivamente servono. Per il bene della salute e del portafoglio.

Rimedi omeopatici per i bambini: l’efficacia e i campi di applicazione

L’omeopatia ha un’azione sempre molto favorevole su bambini di qualsiasi età, essendo addirittura in grado di effettuare una terapia cosiddetta eugenetica fin dai primi giorni dopo il loro concepimento.

L’efficacia dell’omeopatia sui bambini, esiste davvero ?

Il motivo per il quale l’omeopatia ha risultati sempre così pronti ed efficaci su bambini e neonati, risiede nel fatto che quella componente infinitesimale intorno alla quale si struttura tutto l’organismo umano, nella sua complessità psicofisica.

Da Hahnemann in poi chiamiamo energia vitale, a questa età non ha ancora presentato molte di quelle perturbazioni, ad essa derivanti dal continuo ricorso a sostanze terapeutiche aggressive, e ad abitudini e inclinazioni temperamentali.

In seguito al loro continuo ripetersi, la rendono sempre più torpida e insufficiente, nelle sue risposte, agli stimoli esterni, e in particolare a tutti quelli potenzialmente patogeni.

Nel bambino e nel neonato, invece, questa componente è ancora in grado di rispondere prontamente agli stimoli dei rimedi omeopatici, che mirano proprio a potenziare le capacità di difesa e di riparazione dei piccoli.

Agendo su quella componente infinitesimale di cui abbiamo appena parlato, e permettendo, così, nei primissimi mesi di vita un accrescimento armonico e fisiologico del bimbo.

In sintonia con la sua costituzione d’origine e, successivamente, di effettuare proprio una terapia cosiddetta costituzionale, che prevenga in maniera ottimale le principali affezioni a cui, proprio per costituzione anatomica, si è predestinati e che, molto sommariamente, ricorderemo qui di seguito.

Terapia costituzionale. Omeopatia efficacia suli bambini.

Nei bambini sulfurici le più frequenti manifestazioni patologiche sono essenzialmente quelle cutanee e quelle esonerative delle prime vie aeree, nei carbonici comprendono, invece, una certa lentezza d’apprendimento e la poca disponibilità all’attività fisica in generale.

Di conseguente tendenza alle patologie d’accumulo per iperalimentazione, nel fosforico, infine, prevalgono la facile affaticabilità, psichica ancor più che fisica, e tutta una serie di affezioni legate a turbe del sistema neurovegetativo, per lo più su base emotiva, che lo rendono facilmente suscettibile a malanni di diversi distretti corporei e come tale lo fanno definire, da noi omeopati, un soggetto perennemente malaticcio.

E’ ovvio che, anche per costituzione, il bambino sulfurico entrerà rapidamente e improvvisamente nelle malattie e, per queste, presenterà sempre reazioni vivaci e intense.

Il carbonico avrà invece processi decisamente più torpidi e lenti, che si manifesteranno per lo più in fase avanzata di sovraccumulo, il fosforico, invece, avrà, proprio per quanto detto, convalescenze interminabili, che lo renderanno sempre più convinto della sua minusvalenza rispetto agli altri.

Principali campi di applicazione dell’omeopatia per i bambini

Si capisce allora che l’ambito terapeutico dell’omeopatia, tra i bambini è diretto innanzitutto alle cure di prevenzione e di miglioramento delle loro capacità di fronteggiare agenti patogeni in maniera adeguata e sempre più efficace.

Ovviamente a ridurre la tendenza al sovraccumulo alimentare del carbonico, alla facile stancabilità, inizialmente solo psichica, del fosforico, e all’eccessiva competitività del sulfurico che lo porta ad appropriarsi di ciò che desidera anzitempo e senza rispetto di ciò che lo circonda.

Da tutto questo nascono le numerose indicazioni terapeutiche dell’omeopatia nel corso dell’infanzia, che comprendono: le malattie cutanee e allergiche, i disturbi respiratori ricorrenti e l’asma, la tendenza al sovrappeso, all’obesità e all’iperinsulinismo, le turbe caratteriali che riguardano tutte le possibili manifestazioni dell’essere, dall’iperattività, alla passività, all’eccessiva insicurezza o timorosità.

Tutti aspetti, fisici e mentali, che configurano l’adulto che verrà, e le sue diverse sfumature caratteriali, non sempre adatte alla buona convivenza con il creato e con il prossimo.

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