Farmacia omeopatia cos’è

Farmacia omeopatia cos’è omeopatia.altervista.org

Di cosa parliamo quando parliamo di omeopatia ? Farmacia omeopatia cos’è ? Perchè in farmacia si usa l’omeopatia ?

Farmacia omeopatia cos’è omeopatia.altervista.org
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Abbiamo parlato dei medicinali omeopatici, in particolare delle varie forme che si trovano in commercio. Farmacia omeopatia cos’è ? Oggi vogliamo darvi qualche nozione in più sull’argomento.

Vengono, per lo più, definiti rimedi, ma in realtà devono essere chiamati medicinali, perché questo prevede la legge.

Si tratta di preparazioni ottenute esclusivamente da principi attivi naturali che provengono dal regno minerale, vegetale, animale.

Queste sostanze pure vengono attivate mediante un particolare processo di diluizione e dinamizzazione che le priva di qualsiasi tossicità ma che ne risveglia le proprietà terapeutiche.

I medicinali omeopatici possono essere prescritti solo da medici abilitati all’esercizio della professione e iscritti all’Albo dell’Ordine dei Medici.

I medicinali omeopatici sono sicuri? Farmacia omeopatia cos’è.

I medicinali omeopatici non hanno alcuna tossicità perché non contengono sostanze chimiche allo stato ponderale.

Agiscono con meccanismi differenti rispetto a quelli dei farmaci convenzionali, tali da non generare effetti secondari indesiderati.

Non hanno, quindi, alcuna controindicazione né effetti collaterali.

Per questo i medicinali omeopatici possono essere tranquillamente somministrati anche in gravidanza e in allattamento.

Iinoltre possono essere di vitale importanza per i pazienti allergici o ipersensibili ai comuni farmaci.

I prodotti omeopatici sono farmaci a tutti gli effetti e, in quanto tali, soggiacciono dalla produzione alla commercializzazione a precise disposizioni previste dal DLgs 219/2006.

Tale decreto sancisce infatti l’obbligo di seguire delle Norme di Buona Fabbricazione GMP (Good Manufacturing Practice) nella produzione del farmaco e la presentazione di un dossier presso l’Agenzia Italiana del Farmaco (AIFA) che ne valuta e garantisce la sicurezza.

In quanto farmaci, infine, sono sottoposti a farmacovigilanza.

La raccomandazione è, comunque, quella di acquistare i prodotti solo in farmacia e parafarmacia.

Dove si acquistano i medicinali omeopatici?

Essendo dei farmaci a tutti gli effetti, essi devono essere necessariamente dispensati dalle farmacie o dalle parafarmacie, spesso con l’ausilio di una prescrizione medica o su consiglio di un farmacista esperto, competente in materia.

Tutte le farmacie possono distribuire medicinali omeopatici (non esistono infatti “farmacie omeopatiche”), anche se non tutte sono ancora pienamente attrezzate per la distribuzione.

Qualora capitasse che il medicinale prescritto o ricercato non sia presente, occorre ordinarlo e la consegna in genere avviene in giornata.

Se si sta seguendo una terapia con farmaci convenzionali, si possono assumere anche medicinali omeopatici? Farmacia omeopatia cos’è.

Non vi è di regola alcuna controindicazione all’uso contemporaneo di medicinali omeopatici e farmaci convenzionali, anzi viene spesso ricercata un’opportuna integrazione.

Sarà comunque sempre il medico a valutare se l’assunzione parallela è possibile, decidendo se affiancare i due tipi di medicinali e quali, o se prescriverne solo una tipologia.

Consultare il proprio medico o farmacista di fiducia risulta quindi essere assolutamente indispensabile quando si inizia una cura omeopatica.

L’Omeopatia è la “Medicina dei simili”, basata sul principio di Ippocrate: “Similia similibus curantur” (il simile cura il simile).

Questo significa che si curano i sintomi di un paziente con una sostanza che, se somministrata ad un uomo sano, sviluppa sintomi simili a quelli che si vogliono curare nel paziente.

Per capire meglio Vi faccio l’esempio del caffè: tutti sanno che il caffè, se bevuto in grandi quantità, provoca insonnia, agitazione, tachicardia, bruciore di stomaco, ecc.

Ebbene, una preparazione omeopatica di caffè (Coffea arabica) è in grado di curare il paziente affetto da insonnia, agitazione, tachicardia, acidità di stomaco simili a quelle provocata dal caffè.

In pratica viene sfruttato l’effetto tossicologico di sostanze provenienti dal mondo vegetale, minerale ed animale, ma sottoponendo tali sostanze ad una processo di diluizione e succussione.

Secondo una procedura di preparazione ben determinata e precisa, il rimedio mantiene l’informazione della sostanza di partenza senza però portarsi dietro l’effetto tossico.

Quell effetto indesiderato ed è in grado di curare gli stessi disturbi che la stessa sostanza provoca a dosaggi molto alti: il simile cura il simile.

Omeopatia medicina olistica

L’Omeopatia è una Medicina cosìddetta “olistica”, cioè essa cura l’essere umano nella sua totalità, in quanto la malattia è sempre conseguenza.

La conseguenza di una incapacità dell’organismo di rispondere in modo adeguato e fisiologico alle varie stimolazioni endogene ed esogene cui è sottoposto.

Conoscere bene la Materia Medica Omeopatica e curare omeopaticamente richiede molto studio, passione, esperienza e una buona capacità di relazionarsi al Paziente, per riuscire ad evincere i sintomi più significativi per la cura omeopatica.

Che cos’è l’omeopatia ? Farmacia omeopatia cos’è.

L’ omeopatia, dal greco ómoioV = simile e πατóς = malattia, è una metodica medica basata sul principio della similitudine.

Utilizza le sostanze terapeutiche a dosi molto piccole (infinitesimali) ; ad esempio, il caffé che generalmente disturba il sonno, a dosi omeopatiche viene usato proprio per il trattamento di alcuni tipi di insonnia.

A dosi infinitesimali, infatti , è stata osservata la cosiddetta inversione dell’effetto : molta sostanza = azione nociva, poca sostanza = azione curativa.

In altre parole la sostanza che intossica un uomo sano lo fa guarire se gli si somministra la stessa sostanza a dosaggi bassissimi (a forti diluizioni).

L’omeopatia, a differenza della medicina ufficiale che mira a sopprimere le cause nocive che provocano le malattie, agisce curando il malato ed il suo compito è quello di stimolare le difese dell’organismo.

Può essere, quindi, la terapia di scelta quando l’organismo è ancora suscettibile di una risposta agli stimoli terapeutici e quando non è presente uno stato lesionale profondo ed irreversibile.

Può essere definita anche “medicina integrativa” in quanto integra e non sostituisce la medicina ufficiale con la quale può cooperare in virtù del fatto che agisce in modo differente.

Come vengono realizzati i medicinali omeopatici

I medicinali omeopatici sono realizzati con sostanze di origine vegetale, animale e minerale e la loro nomenclatura, accettata in tutto il mondo, è in latino.

Uno dei motivi che portano il mondo scientifico a guardare con diffidenza l’omeopatia è sicuramente quello di non riuscire a capire il perché i medicinali omeopatici siano efficaci nonostante la forte diluizione.

Ancora oggi, nonostante siano state fatte varie ipotesi in tal senso, non si riesce a dare una risposta scientificamente dimostrabile.

Il Ministero della Salute, vista la diffusione sempre più crescente dell’omeopatia, pur non essendo mai stata riconosciuta un’efficacia terapeutica dei medicinali omeopatici.

Ma prendendo atto che essi si caratterizzano essenzialmente per le finalità terapeutiche perseguite attraverso la somministrazione all’uomo, ha ritenuto opportuno emanare delle norme atte a garantire la tutela della salute pubblica che regolamentano la loro produzione ed il loro commercio (D.Lvo 185/95 e L 347/97).

Senza dubbio, e ci auguriamo presto, si riuscirà a dare scientificità all’omeopatia e così essa, finalmente uscita dall’essere considerata medicina “miracolistica”.

Potrà affiancare la medicina ufficiale con pari dignità contribuendo in modo considerevole al benessere del malato e al ripristino del suo equilibrio psico-fisico.

Storia dell’omeopatia. Farmacia omeopatia cos’è.

La nascita dell’omeopatia è legata alla figura di Samuel Hahnemann.

Nato in Germania nel 1755 , laureato in medicina nel 1779, nel 1789 Hahnemann abbandona la professione medica perché convinto che le terapie correnti dell’epoca fossero inutili o dannose.

Inizia così il lavoro di traduzione di testi scientifici che gli aveva già dato da vivere quando era studente.

E’ proprio questo tipo di lavoro che lo ha portato a conoscenza delle osservazioni di un noto medico scozzese di nome Cullen sugli effetti della china.

Negli operai addetti alla lavorazione di tale sostanza, produce febbri di tipo malarico, cioè simili a quelle che è in grado di curare.

Nel 1790, Samuel Hahnemann iniziò a verificare le affermazioni di questo medico, usando se stesso come cavia.

Egli assunse della china a dosi ponderali e scoprì sperimentalmente che effettivamente tale sostanza è in grado di curare quei sintomi.

Questi si osservano dopo la somministrazione della stessa a dosi ponderali e prolungate in soggetti sani.

Hahanemann, infatti, dopo l’assunzione di china ebbe una sintomatologia del tutto simile a quella della malaria.

Sintomatologia che si ripeteva solo dopo l’assunzione di china e cessava con l’interruzione della somministrazione.

Era la conferma, seppure parziale, della legge di Ippocrate e cioè: Similia Similibus Curantur ed era il passo inizialedella nascita dell’omeopatia.

Hahanemann andò avanti con le sue ricerche ed ottenne lo stesso risultato con numerose altre sostanze.

Principi fondamentali dell’omeopatia.

I principi fondamentali su cui si basa l’omeopatia sono:

LEGGE DELLA SIMILITUDINE

Dai suoi studi, ovviamente empirici, Hahnemann ebbe la conferma: ciò che intossica può poi guarire se somministrato a dosaggi molto bassi.

Nel momento in cui Hahanemann ha verificato la legge di inversione dell’effetto delle sostanze secondo la dose, ha compiuto solo il passo iniziale della fondazione dell’omeopatia.

Infatti, il farmaco omeopatico ha non solo la possibilità di curare le intossicazioni, ma riesce a curare le malattie che presentano sintomi simili a quelli dell’intossicazione provocata da quel farmaco.

Verificando sperimentalmente tale ipotesi, Hahanemann ha definitivamente dimostrato il principio teorico dell’omeopatia: la cosiddetta legge della similitudine.

In definitiva per trattare omeopaticamente un malato è necessario stabilire una similitudine tra il suo quadro sintomatologico e il quadro tossicologico provocato in un soggetto sano da una certa sostanza.

PATOGENESI

Hahnemann notò inoltre che molte gravi intossicazioni si somigliano tra loro, ma rilevò che intossicazioni con bassi dosaggi danno quadri sintomatologici più fini e particolareggiati, ben distinguibili gli uni dagli altri.

Con il termine patogenesi, egli intende identificare le intossicazioni in soggetti sani, ottenute con bassi dosaggi, a differenza della tossicologia classica che prevedeva le intossicazioni di soggetti sani con alte dosi.

DOSI INFINITESIMALI

Dai suoi studi Hahnemann arrivò anche alla conclusione che una sostanza a dosaggi ponderali manifesta la sua azione primaria o attiva.

Mentre a dosaggi infinitesimali ha una azione secondaria o reattiva, cioè funziona stimolando la “reattività” del paziente.

Oltre alla diluizione (dosaggi infinitesimali ), un altro aspetto fondamentale ed esclusivamente omeopatico è il processo di dinamizzazione che si effettua durante la preparazione del medicinale omeopatico.

Tale processo consiste nel sottoporre la diluizione omeopatica ad una serie di succussioni (scosse) e serve a “dare energia al medicamento”.

In teoria si potrebbe ipotizzare che la dinamizzazione attivi il solvente, veicolo del farmaco, permettendogli di conservare le caratteristiche della sostanza anche quando questa, a causa delle progressive diluizioni, è assente dalla soluzione.

LEGGE DI HERING

Formulata da Costantino Hering, famoso omeopata del 1800, esprime il concetto che la terapia omeopatica mira a buttar fuori la malattia anziché sopprimerla : ” nelle guarigioni vere i sintomi scompaiono nell’ordine inverso a quello in cui sono comparsi”.

Origine delle materie prime in ambito omeopatico. Farmacia omeopatia cos’è.

Le materie prime utilizzate possono essere di origine vegetale, animale e minerale, nonché prodotti chimici.

MATERIE PRIME DI ORIGINE VEGETALE

Le materie prime di origine vegetale sono raccolte preferibilmente nel loro habitat naturale, rispettando le seguenti condizioni:

  • Le piante intere, all’epoca della fioritura
  • Le foglie, dopo lo sviluppo completo
  • I fiori, immediatamente prima dell’apertura totale
  • I gambi o steli, dopo lo sviluppo e prima della fioritura
  • Il legno, da soggetti giovani al momento della montata della linfa
  • Le radici di piante annuali o biennali, alla fine del periodo vegetativo, quelle delle piante perenni prima della lignificazione
  • I frutti ed i semi a maturità
  • Le gemme, subito dopo lo sboccio

Queste materie prime sono preferibilmente utilizzate allo stato fresco

MATERIE PRIME DI ORIGINE ANIMALE

Le materie prime di origine animale sono ottenute a partire da animale sani, senza, cioè, patologie evidenziabili e non trattati farmacologicamente. Esse possono essere costituite da:

  • Animali interi
  • Loro parti od organi
  • Loro secrezioni

MATERIE PRIME DI ORIGINE MINERALE E PRODOTTI CHIMICI

Le materie prime di origine minerale e i prodotti chimici possono essere:

  • Sostanze chimicamente definite
  • Sostanze di origine naturale
  • Prodotti o miscele ottenuti dalle precedenti sostanze
  • Prodotti di origine varia

Le diluizioni omeopatiche in omeopatia

Attraverso varie tecniche di preparazione, che si differenziano a seconda della materia prima utilizzata, si arriva alle cosiddette Tinture Madri (T.M.).

Le tinture madri sono soluzioni liquide alcoliche e rappresentano il punto di inizio della preparazione dei medicinali omeopatici.

I medicinali omeopatici sono sempre diluiti e sulla loro etichetta ci sono dei numeri seguiti da una sigla che si riferiscono alla diluizione ed alla dinamizzazione del medicinale stesso.

La sigla CH indica la diluizione Centesimale di Hahnemann: una parte di T.M. viene messa in un recipiente contenente 99 parti di acqua e alcool e dinamizzata (agitata energicamente) 100 volte.

Di queste 100 parti se ne preleva 1 e si buttano le altre.

Si è cosi ottenuta la 1CH cioè la prima centesimale. Con lo stesso procedimento, utilizzando un recipiente pulito, si arriva alla 2CH e così via. La sigla DH indica la diluizione Decimale di Hahnemann.

La sigla K indica la diluizione ottenuta con il metodo del Dr. Korsakoff che è simile alla precedente ma utilizza sempre lo stesso recipiente.

Forme farmaceutiche omeopatiche e modalità di assunzione di un omeopatico. Farmacia omeopatia cos’è.

Tutti i medicinali omeopatici debbono indicare in etichetta per legge il numero di lotto, la data di scadenza, la composizione quali-quantitativa e il nome di laboratorio di provenienza.

Non è invece presente il foglietto illustrativo proprio perché i medicinali omeopatici non sono specifici per una determinata patologia ma agiscono stimolando la reattività del soggetto.

Le forme farmaceutiche più usate sono:

GRANULI e GLOBULI

Sono piccole sfere, costituite principalmente di lattosio, dal peso di circa 0,05g. il granulo e 0,005g. il globulo, impregnate con una determinata diluizione omeopatica.

Sia i granuli che i globuli vanno lasciati sciogliere sotto la lingua possibilmente senza masticare e per motivi igienici è consigliata l’assunzione con il tappo dosatore.

Nel caso di bambini molto piccoli possono essere sciolti in un cucchiaio o nel biberon.

La forma e le dimensioni dei granuli permettono di fondere lentamente sotto la lingua e di essere assimilati progressivamente dall’organismo.

Grazie all’azione della saliva che facilita la dissoluzione e quindi la diffusione del principio attivo.

La posologia è sempre la stessa sia per i bambini che per gli adulti e non dipende dalla quantità di sostanza ma dalla reattività del soggetto.

I granuli, contenuti in “tubi multidose”, generalmente si assumono più volte al giorno e vengono utilizzati per le basse diluizioni.

I globuli,contenuti in ” tubi monodose”, si assumono generalmente ogni 7,10,15 giorni e vengono utilizzati per le alte diluizioni.

Poiché l’assorbimento di granuli e globuli avviene per via sublinguale,è opportuno assumerli quando il cavo orale è pulito e cioè circa 30 minuti prima o dopo i pasti.

GOCCE

La diluizione omeopatica viene sciolta in una adatta miscela di acqua e alcool.

La quantità prescritta va versata in un dito di acqua e bevuta trattenendo il liquido in bocca per circa 30 secondi prima di deglutire.

AMPOLLE BEVIBILI

Sono utilizzate prevalentemente per sostanze lito terapiche e organoterapiche.

Il contenuto dell’intera fiala va direttamente sotto la lingua e bisogna attendere qualche secondo prima di deglutire.

Altre forme farmaceutiche usate in omeopatia sono:

  • CAPSULE : vanno aperte e vanno assunte seguendo le stesse modalità dei granuli
  • SUPPOSTE
  • POMATE
  • SCIROPPI
  • POLVERI : vanno assunte seguendo le stesse modalità dei granuli

Omeopatia definizione e termine. Farmacia omeopatia cos’è.

L’omeopatia (dal greco ὅμοιος, òmoios, «simile» e πάθος, pàthos, «sofferenza») è una pratica di medicina alternativa basata sui principi formulati dal medico tedesco Samuel Hahnemann nella prima metà del XIX secolo.

Alla base vi è il privo di riscontro “principio di similitudine del farmaco” (similia similibus curantur, letteralmente: «i simili si curano coi simili») enunciato dallo stesso Hahnemann.

Si tratta di un concetto privo di fondamento scientifico, secondo il quale il rimedio appropriato per una determinata malattia sarebbe dato da quella sostanza che, in una persona sana, induce sintomi simili a quelli osservati nella persona malata.

Tale sostanza, detta anche “principio omeopatico”, una volta individuata viene somministrata al malato in una quantità fortemente diluita e “dinamizzata”; la misura della diluizione è definita dagli omeopati “potenza”.

Le prime farmacie omeopatiche in Italia

L’origine della Farmacia, come laboratorio dell’arte di preparazione di farmaci, si perde nella notte dei tempi e non è certo una frase retorica se si pensa che già nel XVII secolo a.C., in Egitto, si trovano tracce di vere preparazioni farmaceutiche.

Ma la più antica insegna Italiana dei farmacisti venne esposta, prima al mondo, dai farmacisti di Padova nel lontano 1222.

Ciò che più interessa, e ci può aiutare a fissare la nascita delle prime Farmacie Omeopatiche in Italia, è certamente il regolamento del Regio Decreto di Carlo Alberto di Savoia (1798-1849).

In questo regolamento sono riportati per la prima volta provvedimenti e disposizioni che regolano la vendita di medicinali omeopatici: Decreto firmato a Torino da Carlo Alberto di Pralormo, il 9 febbraio 1839.

Questo importante e storico editto, da un lato sancisce e regola la posizione dei medici omeopati piemontesi e dall’altro regola le esigenze degli stessi.

Un’ottimale preparazione dei rimedi secondo le indicazioni del fondatore dell’Omeopatia, Samuele Hahnemann (1755-1843) e, per coerenza, l’apertura di sole farmacie specializzate in tale nobile arte.

In quel periodo, infatti, non esistevano laboratori specializzati per la fabbricazione e distribuzione dei rimedi omeopatici, la cui attività apparve in Inghilterra e Germania solo dopo la prima metà dell’Ottocento.

Fino a quel momento i medici preparavano personalmente i rimedi.

Affermazioni decreto omeopatia. Farmacia omeopatia cos’è.

In tale importante Decreto traspare la volontà di un riconoscimento giuridico per il medico omeopata, che richiedeva alle autorità competenti il diritto di professare legalmente e liberamente l’Omeopatia.

Esso inoltre ci informa, e ciò merita di essere ricordato, che la prima licenza per l’apertura di una farmacia specializzata nella preparazione e nella vendita.

Produzione e vendita di soli prodotti omeopatici fu concessa a Domenico Blengini di Torino. Pochi anni dopo, nel 1846, un’altra farmacia fu aperta dal signor Cerutti, sempre a Torino.

Dal momento che la sorte delle farmacie specializzate solo in Omeopatia era legata al numero di medici prescrittori presenti nelle città.

Queste assicuravano un reddito senza il quale le farmacia non avrebbero potuto sopravvivere, ciò fa pensare che il Piemonte doveva possedere un consistente bacino di pazienti.

Grazie al brillante successo ottenuto con questo Decreto, altri Stati Italiani, non dimentichiamo che l’Unità Italiana fu sancita solo nel 1861.

Imitarono le direttive del Piemonte e quindi altre farmacie specializzate solo in prodotti omeopatici furono aperte su tutto il territorio nazionale.

Documenti storici in ambito omeopatico

Vale la pena consultare alcuni documenti storici, giornali e riviste sull’Omeopatia per un breve excursus sulle prime e più importanti Farmacie Omeopatiche presenti nel territorio.

Iniziamo dalla Sicilia – per poi salire a Nord. A Palermo, nel 1851, esistevano ben quattro Farmacie: Cappellani, Tripi, Rao e Inglese.

A Napoli, per interessamento del Principe Leopoldo Borbone conte di Siracusa fu autorizzata dal Reale Governo, con regio decreto del 1852, la Farmacia diretta da Don Vincenzo Dragone di Monopoli.

Un’altra diretta dal Sig. Sprenger, è presente dal 1856 in via Vico Baglivo Uries, presso Toledo.

Nel 1857 fu aperta quella diretta da Hartenstein, farmacista tedesco. Nel 1859 se ne aprono altre due: la prima in Strada Gigante, la seconda in Galleria Umberto I, intitolata a “SamuelHahnemann”.

Infine, nel 1873 fu aperta al civico 153 di via Chiaja la Farmacia Centrale fondata da Tommaso Cigliano, Rocco Rubini e Francesco Muccì; l’ultima in ordine di tempo compare nel 1895 per iniziativa del prof. D’Emilio.

A Foggia, nel 1865, esisteva la Farmacia del Dr. Liberantonio Nardelli. Un’altra la troviamo a Lucera, di Raffaele Mansolino.

Italia ed omeopatia, come nasce l’omeopatia in Italia. Farmacia omeopatia cos’è.

Proseguendo il nostro viaggio verso Nord, giungiamo nello Stato Pontificio. Il decreto Ministeriale del 1856 ordinava l’apertura di Farmacie esclusivamente omeopatiche a Roma e Provincia.

Pertanto, in quello stesso anno, nella città dei Papi si aprono: in via Frattina la Farmacia di Nicola Siniberghi e in via Propaganda quella di Giuseppe Alleori; in piazza Nicosia la Farmacia di Andrea Leo e la Farmacia Omeopatica interna dell’ospedale del Fate Bene Fratelli, all’Isola Tiberina.

Ad Ascoli nel 1857 si inaugurava la Farmacia del Dr. Giuseppe Negri.

In Toscana, che è stata un centro di attrazione per omeopati stranieri, troviamo nel 1854 un Rescritto Ministeriale che ordinava l’apertura di Farmacie esclusive e subito aprono a Firenze numerose farmacie.

In via dei Rondinelli, in via dei Legnaioli, in piazza S. Trinità, in Borgo Ognissanti, in piazza degli Ottaviani, in via Tornabuoni ed infine nella Piazzetta Goldoni.

Leggendo la Gazzetta di Bologna del 21 settembre 1858 si nota l’apertura della Farmacia speciale omeopatica in via Mercato di Mezzo.

Nel 1856 viene segnalata la Farmacia del Dr. Vincenzo Stefani; presso queste due farmacie si vendeva anche il ritratto del fondatore dell’omeopatia, S. Hahnemann.

A Parma nel 1859 è registrata una Farmacia omeopatica.

In Liguria, all’inizio del 1860, si segnala a Genova la Farmacia diretta dal Chimico-Farmacista Dr. Angelo Milani.

Probabilmente esisteva anche una Farmacia omeopatica nel Dispensario di San Pier d’Arena di Genova negli anni Cinquanta dell’Ottocento, tant’è che nel Prospetto dell’ospedale del 1857 vengono registrati 500 interventi su pazienti curati con l’Omeopatia.

Nel Veneto, a Verona due Farmacie aperte nel 1858: Farmacia agli Angeli diretta dal Sig. Merlugo e una in via S. Anastasia da Bertoncelli. A Venezia, la Farmacia Reale Zampironi.

A Milano troviamo quella del Sig. Arcari e, in via S. Margherita, la Farmacia di Carlo Franzini ceduta poi a Giuseppe Omati, e un’altra in Corso Vittorio Emanuele.

In Val d’Aosta, a Gressoney, una bella fotografia virata color seppia del 1908, mostra la Regina Margherita di Savoia uscire dalla Farmacia del Dr. Valsalice, in cui si denota una vetrofania con la scritta Homoepathy.

Cosa ci insegna la storia in omeopatia.

Come si può constatare da questa lunga ma incompleta esposizione delle prime farmacie omeopatiche, l’Omeopatia in Italia, dal suo esordio nel 1815, è sempre stata attiva ed è tuttora praticata da molti valenti Medici e Veterinari.

Entrando in quasi tutte le farmacie si può notare in bella mostra l’esposizione di scaffali con prodotti omeopatici.

Tutto questo significa, senza smentita, che l’Omeopatia italiana è viva più che mai con i suoi oltre dieci milioni di utenti affezionati, … nulla è più evidente dei fatti ed i fatti non possono essere smentiti!

Definizione di medicinale omeopatico. Farmacia omeopatia cos’è.

Ogni medicinale ottenuto a partire da sostanze denominate materiali di partenza per preparazioni omeopatiche o ceppi omeopatici.

Secondo un processo di produzione omeopatico descritto dalla farmacopea europea o, in assenza di tale descrizione, dalle farmacopee utilizzate ufficialmente negli Stati membri della Comunità europea; un medicinale omeopatico può contenere più sostanze.

Un medicinale omeopatico ha la denominazione scientifica del ceppo o dei ceppi omeopatici o in mancanza di questa la denominazione scientifica del materiale o dei materiali di partenza per preparazioni omeopatiche.

Altra denominazione figurante in una farmacopea, accompagnata tra parentesi dalla denominazione propria della tradizione omeopatica seguita dal grado di diluizione.

Che cosa è l’omeopatia?

Non avendo una coscienza ben precisa della materia e nonostante si sia attratti da questa materia, si è spesso scettici e riluttanti.

Quindi anche tu immagino, sia qui, per avere una conoscenza un po’ più specifica dell’omeopatia.

In questa guida, infatti, scoprirai di cosa si occupa questa scienza, quali sono le sue funzioni ed i principi di utilizzo.

Per capire bene che cosa è l’omeopatia, dobbiamo partire dalla sua storia ed addentrarci nei meandri della medicina.

La storia dell’omeopatia. Farmacia omeopatia cos’è.

Molto tempo prima della scoperta della medicina convenzionale, ci si curava con le piante e si cercava di seguire una buona alimentazione.

Durante il Medioevo, la preparazione dei farmaci, veniva affidata agli speziali, che creavano composti, ma senza sfruttare a pieno tutti i benefici derivanti dai vegetali.

Le persone comuni che non potevano permettersi i preparati degli speziali e continuavano a curarsi con cibo e piante, oppure con riti e formule magiche/religiose.

Nel 1700, Samuel Hahnemann, medico tedesco, studiò i preparati di tipo farmacologico, basati sul principio curativo di similitudine.

Infatti, così nacque l’omeopatia, ovvero: la cura grazie a dosi infinitesimali, attraverso gli stessi principi attivi capaci di provocare la malattia di cui si soffre.

Hahnemman e il suo ingegno, fecero in modo di introdurre un nuovo modo di pensare per la medicina, individuando una particolare azione.

Ovvero che più un farmaco è in grado di riprodurre in un individuo sano una malattia, tanto più è probabile che il soggetto, guarisca.

Nell’anno 1810, Hahnemann, pubblicò il volume “Organon. Dell’arte di guarire” un’opera davvero importante per l’epoca, dove esplicita i principi base dell’omeopatia e descrive i vari effetti dei rimedi.

Nel 1821, pubblicò altri sei volumi della Materia medica pura, dove descrive le patogenesi in modo certosino e tutti i singoli rimedi, ancora oggi utilizzati.

Oggi, l’omeopatia è molto praticata e apprezzata.

Su quali principi si basa l’omeopatia?

L’omeopatia, si basa su quattro principi, facciamone un brevo ma efficace riassunto:

Legge dei simili

Qualsiasi malattia ha sintomi ben precisi e quindi bisogna trovare una sostanza che sia naturale e capace di provocare delle simili reazioni, secondo il principio “similia similibus curantur”.

Individuazione del rimedio

L’omeopatia non individua la malattia, ma il rimedio. Ogni sostanza ha proprietà peculiari.

Una piccola dose per una guarigione

E’ bene usare dosi infinitesimali per proporre al proprio corpo degli stimoli accettabili e curarlo in modo lento ma duraturo nel tempo.

La legge di Hering

E’ tutto l’iter che una persona deve percorrere per arrivare alla guarigione.

L’omeopatia, funziona? Farmacia omeopatia cos’è.

Nel caso in cui venga utilizzata come integrazione ai farmaci, l’omeopatia funziona.

E’ utile contro ogni sorta di malanno stagionale: allevia e previene i sintomi di alcune malattie legate ai cambiamenti climatici.

NB: è meglio in ogni caso evitare di assumere farmaci omeopatici senza aver consultato il medico o il farmacista. Quindi, ti consigliamo di rivolgerti sempre ad un professionista prima di farne uso.

Spesso l’iter di cura, viene cambiato durante il decorso di malattia, per cui è facile non avvertire immediatamente dei risultati.

Che cosa cura l’omeopatia?

Attraverso l’omeopatia possono essere curate tutte le malattie non gravi, quindi ogni piccolo disturbo dovuto ad esempio alle allergie ed alle irritazioni.

Inoltre, vengono usati i rimedi omeopatici anche per stimolare il sistema immunitario e quindi prevenire disturbi fastidiosi di tipo stagionale.

Non possono essere curate ovviamente malattie degenerative o tumori, ma questo tipo di medicina può essere associata ad esempio alle terapie oncologiche per avere dei benefici sugli effetti collaterali e ridurli.

E’ stato provato che con l’omeopatia è possibile ridurre ansia e stress, insonnia e disturbi dell’umore.

NB: i farmaci omeopatici, non costano molto e non c’è alcun pericolo per l’aumento dei dosaggi.

Sono perfetti anche per i bambini, per gli anziani e per le donne in gravidanza, inoltre vanno bene anche per gli animali domestici.

I rimedi omeopatici vanno presi dai 10 ai 15 minuti prima o dopo i pasti principali e a bocca pulita.

E’ sempre bene evitare di consumare bevande alcoliche durante l’assunzione di rimedi omeopatici.

Le quantità standard solitamente si aggirano intorno ai 5 granuli e si assumono una o più volte al giorno in base ai consigli dati dal medico.

A volte esistono anche dei farmaci che sono monodose, cioè da assumere in un’unica volta.

I farmaci sono somministrati sotto forma di granuli o globuli, ma esistono anche colliri, sciroppi, gel e compresse.

Le diluizioni hahnemanniane per i farmaci omeopatici sono:

  • in rapporto di 1:10, è la diluizione decimale, indicata dalla sigla DH
  • rapporto di 1:100, è la diluizione centesimale o CH
  • la 50 millesimale, indicata dalla lettera LM o 50 M

Cenni sui prodotti omeopatici e consigli. Farmacia omeopatia cos’è.

Avrai sicuramente visto prima di oggi un flacone di un rimedio omeopatico, quindi ti sarai accorto che contiene delle palline spesso piccole.

Le sfere infatti sono la forma più comune dei rimedi omeopatici.

Sono sfere di lattosio dove viene disciolta la sostanza attiva che è possibile assumere per via orale (sotto la lingua).

NB: nel caso si sia intolleranti al lattosio si può optare per la formula liquida dello stesso farmaco e si assumono gocce direttamente sulla lingua.

Il nostro consiglio è quello di fare delle analisi prima di prendere qualsiasi farmaco omeopatico e capire se si hanno delle particolari intolleranze.

Rivolgersi sempre al proprio medico di base per avere un consiglio ufficiale.

Inoltre, come avrai potuto notare i principi attivi delle sostanze omeopatiche sono di origine vegetale e quindi non causano effetti collaterali, proprio per questo non c’è bisogno di un bugiardino specifico che ne parli in ogni rimedio.

Devi inoltre sapere, che più bassa è la diluizione e più il farmaco è in grado di agire velocemente.

All’interno del loro sito potrai trovare tutti i rimedi omeopatici che stai cercando con una assistenza sia sulla scelta che sui pagamenti.

Che cosa è il metodo olistico?

Nella disciplina olistica ci si concentra sull’ascolto della persona e della problematica.

Quindi verranno presi in considerazione: la sede del problema, i vari sintomi che causano il disturbo ma anche la personalità del paziente.

L’omeopata, nel particolare, può usare diversi approcci:

Unicista: prescrive un solo preparato atto a curare i sintomi elencati.

Pluralista: utilizzo di più rimedi contemporaneamente.

Complessivista: prevede la somministrazione di molti medicamenti per una guarigione totale dell’individuo.

La tecnica più usata è quella pluralista, poiché prevede due o anche più rimedi per la cura del disturbo.

Invece, la tecnica complessivista, è usata per lo più in Germania e si basa soprattutto sull’uso di più medicinali omeopatici nello stesso preparato da diluire.

Conclusioni sull’omeopatia. Farmacia omeopatia cos’è.

Come hai potuto vedere, l’omeopatia è utile nel caso in cui tu stia cercando una cura atta al miglioramento di alcuni sintomi.

E’ perfetta se vuoi iniziare a prenderti cura di te e del tuo corpo, prevedendo alcuni disturbi che possono essere fastidiosi sul lungo periodo.

Purtroppo l’omeopatia, non è una cura per malattie gravi e degenerative, per le quali solo la medicina convenzionale ha delle risposte.

Ti ricordiamo di consultare sempre il tuo medico di base e un omeopata prima di iniziare il tuo cammino con questa disciplina.

Cos’è l’omeopatia?

L’omeopatia è una pratica inventata nell’Ottocento da un medico tedesco, Samuel Hahnemann, che sostiene si possa stimolare la forza vitale dell’organismo per raggiungere la guarigione dalle malattie.

Questa pratica si basa sulla teoria dei simili (“il simile cura il simile”), secondo cui per curare un sintomo bisognerebbe assumere una sostanza che ne provochi uno affine.

Un bruciore si dovrebbe trattare con una sostanza che provoca ugualmente bruciore, come il peperoncino; l’insonnia, con una sostanza che provoca insonnia, come il caffè, e così via.

Il secondo elemento su cui si basa l’omeopatia è la diluizione. Il principio attivo quindi viene diluito diverse volte in acqua o alcol e poi spruzzato su globuli di zucchero (o in soluzioni liquide).

Per gli omeopati, anche se una sostanza non esiste più a livello chimico, l’acqua nella quale è diluita “ricorda”, per una sorta di “memoria” le caratteristiche di quella sostanza.

Più la sostanza di partenza è diluita e più, sempre secondo le teorie alla base dell’omeopatia, sarebbe potente.

Come attivare i rimedi omeopatici. Farmacia omeopatia cos’è.

Per attivare il preparato sarebbe infine necessario lo scuotimento, per decine di volte, del flacone che contiene la soluzione omeopatica (questa procedura si chiama “succussione” o “dinamizzazione”).

La diluizione dei preparati omeopatici è talmente elevata (da poche diluizioni a centinaia o migliaia) da non avere più traccia del principio attivo di partenza nel prodotto finale.

D’altronde, per legge, un prodotto per essere venduto come omeopatico non deve contenere più di un centesimo della più piccola dose utilizzata nelle medicine prescrivibili, e quindi, per legge, non può essere venduto un prodotto che contenga un dosaggio di principio attivo farmacologicamente efficace.

L’omeopatia funziona?

Sebbene vi siano pubblicazioni di vari studi, allo stato attuale non ci sono prove scientifiche né plausibilità biologica che dimostrino la fondatezza delle teorie omeopatiche (quella dei simili, la succussione o l’utilità delle diluizioni per potenziare i rimedi) secondo i canoni classici della ricerca scientifica.

Infatti, diversi studi condotti con una metodologia rigorosa hanno evidenziato che nessuna patologia ottiene miglioramenti o guarigioni grazie ai rimedi omeopatici.

Nella migliore delle ipotesi gli effetti sono simili a quelli che si ottengono con un placebo (una sostanza inerte).

D’altra parte sarebbero numerose le testimonianze personali che riferiscono di successi terapeutici dovuti all’omeopatia.

Ma questi potrebbero essere facilmente spiegabili con l’effetto placebo, con il normale decorso della malattia o con l’aspettativa del paziente.

L’effetto placebo è conosciuto da tempo, ha una base neurofisiologica nota e funziona anche su animali e bambini, ma il suo uso in terapia è eticamente discutibile e oggetto di dibattito.

Meccanismo di funzionamento dell’omeopatia.

D’altra parte, i presunti meccanismi di funzionamento dell’omeopatia sono contrari alle leggi della fisica e della chimica.

Anche l’annuncio di un ricercatore francese di aver scoperto una prova dell’esistenza della “memoria dell’acqua”, nel 1988.

Questo venne smentito da un esperimento di controllo, mentre i suoi risultati non sono mai più stati riprodotti da altri laboratori.

Lo studio, pubblicato su un’importante rivista scientifica, fu quindi ritirato.

L’uso dell’omeopatia è un’abitudine molto limitata e in continua diminuzione, rappresenta infatti meno dell’uno per cento dei prodotti venduti in farmacia in Italia.

L’omeopatia è sicura? Farmacia omeopatia cos’è.

Essendo una terapia basata su sostanze in quantità infinitesimali o inesistenti non vi sono rischi di effetti collaterali o pericolosi, ma sono comunque riportati eventi avversi gravi dovuti a errori di fabbricazione o contaminazione.

Curare con la sola omeopatia malattie serie può inoltre esporre a problemi ulteriori, anche gravi, perché può ritardare il ricorso a medicine efficaci e curative.

Come comportarsi e quali limiti?

In Italia l’omeopatia può essere praticata solo da medici chirurghi abilitati alla professione.

Questa norma non intende attribuire una base scientifica a questa pratica, ma solo garantire da una parte il diritto alla libertà di scelta terapeutica da parte del cittadino.

Dall’altro un uso integrativo e limitato alla cura di disturbi poco gravi e autolimitanti, evitando il rischio di ritardare una diagnosi più seria o che il paziente stesso sia sottratto a cure di provata efficacia.

In ogni caso, il medico deve specificare che il prodotto non agisce su basi scientificamente provate e raccogliere il consenso da parte del cittadino, secondo quanto prescritto dall’articolo 15 del Codice di Deontologia Medica.

Cosa dice la Legge? Farmacia omeopatia cos’è.

L’Ordine dei Medici è ente sussidiario dello Stato e deve rispettare e far rispettare le normative vigenti.

L’omeopatia è ricompresa tra le “medicine non convenzionali” (MNC) così come definite dalle Risoluzioni n. 75/1997 del Parlamento Europeo e n. 1206/1999 del Consiglio d’Europa.

Risoluzioni con le quali le istituzioni europee hanno invitato gli Stati membri ad affrontare i problemi connessi all’utilizzo delle medicine non convenzionali.

In modo da garantire ai cittadini la più ampia libertà di scelta terapeutica, assicurando loro il più alto livello di sicurezza e di corretta informazione.

Sono questi i livelli in cui collocare l’attività dei medici e degli Ordini.

L’Organizzazione Mondiale della Sanità, con la risoluzione WHO 56.31 del 28 maggio 2003, ha poi spinto gli Stati membri a formulare e implementare politiche e regolamenti nazionali nel campo delle medicine non convenzionali, con particolare attenzione alla formazione del personale.

La Conferenza Stato-Regioni del 7 Febbraio 2013 ha sancito l’accordo con il quale definisce i “criteri e le modalità per la certificazione di qualità della formazione e dell’esercizio dell’omeopatia.

Da parte dei medici chirurghi, degli odontoiatri, dei veterinari e dei farmacisti a tutela della salute e del corretto esercizio della professione”.

In tale accordo, ravvisata l’opportunità di tutelare “la libertà di scelta del cittadino e quella di cura del medico e dell’odontoiatra, entrambe fondate su un rapporto consensuale e informato.

Sul rispetto delle Leggi dello Stato e dei principi della deontologia professionale” si conviene che:

L’omeopatia è definita come metodo diagnostico e terapeutico, basato sulla “legge dei simili”, che afferma la possibilità di curare un malato somministrandogli una o più sostanze in diluizione.

Queste assunte da una persona sana, riproducono i sintomi caratteristici del suo stato patologico.

Nella definizione di omeopatia sono comprese tutte le terapie che utilizzano medicinali in diluizione come specificato dal Decreto Legislativo n° 219 del 24/4/2006 e successivi atti.

L’omeopatia costituisce atto sanitario. È attività riservata perché di esclusiva competenza e responsabilità professionale del medico chirurgo, dell’odontoiatra, del veterinario e del farmacista, ciascuno per le rispettive competenze.

L’omeopatia è considerata sistema di diagnosi, di cura e prevenzione che affiancano la medicina ufficiale avendo come scopo comune la promozione e la tutela della salute, la cura e la riabilitazione.

A tutela della salute dei cittadini vengono istituiti presso gli Ordini provinciali dei medici chirurghi e degli odontoiatri gli elenchi dei professionisti che esercitano l’omeopatia.

Per la valutazione dei titoli necessari all’iscrizione di detti elenchi, gli Ordini professionali istituiscono specifiche commissioni.

Cosa dice il Codice Deontologico? Riguardo l’omeopatia.

Il Codice di Deontologia Medica, nel testo approvato nel 2014, regolamenta l’esercizio delle medicine non convenzionali all’articolo 15.

Art. 15 Sistemi e metodi di prevenzione, diagnosi e cura non convenzionali

Il medico può prescrivere e adottare, sotto la sua diretta responsabilità, sistemi e metodi di prevenzione, diagnosi e cura non convenzionali nel rispetto del decoro e della dignità della professione.

Non deve sottrarre la persona assistita a trattamenti scientificamente fondati e di comprovata efficacia.

Il medico garantisce sia la qualità della propria formazione specifica nell’utilizzo dei sistemi e dei metodi non convenzionali, sia una circostanziata informazione per l’acquisizione del consenso.

Non deve collaborare né favorire l’esercizio di terzi non medici nelle discipline non convenzionali riconosciute quali attività esclusive e riservate alla professione medica.

Il Consiglio Nazionale del 24 marzo 2018 ha accolto la richiesta del Presidente Anelli di istituire una commissione che riveda la posizione della FNOMCeO in tema di omeopatia.

Cos’è l’Omeopatia? Cosa è la medicina omeopatica? Farmacia omeopatia cos’è.

Cos’è l’omeopatia e la medicina omeopatica? La medicina omeopatica è un sistema clinico-farmaceutico che utilizza microdosi di sostanze derivate da vegetali, minerali o animali allo scopo di stimolare la risposta di guarigione naturale.

Questo sistema afferma di curare le malattie utilizzando farmaci (chiamati solitamente “rimedi”) che vengono preparati secondo particolari metodiche di diluizione-dinamizzazione.

Essi sono scelti secondo una complessa metodologia che si basa essenzialmente sulla cosiddetta “legge dei simili”.

La legge dei simili nella medicina omeopatica.

La “legge” o “principio” dei simili (o di similitudine) costituisce la principale acquisizione della omeopatia e la base per la sua comprensione.

Secondo questo principio, una malattia può essere curata somministrando al paziente una sostanza che nell’uomo sano provoca sintomi simili a quelli propri della malattia.

Il principio, riscoperto soprattutto dal medico tedesco Samuel Hahnemann (1755-1843) – era già presente in alcuni sistemi medici e filosofici dell’antichità (Ippocrate, S. Agostino, Paracelso).

Cos’è l’omeopatia e la medicina omeopatica? La legge dei simili. Farmacia omeopatia cos’è.

In pratica, ciò significa che:

Ogni sostanza biologicamente attiva (farmaco o rimedio) produce caratteristici sintomi in organismi sani “suscettibili” di essere da tale sostanza in qualche modo perturbati.

Ogni organismo malato esprime una serie di caratteristici sintomi che sono tipici dell’alterazione patologica di quel “particolare” soggetto.

La guarigione di un organismo malato, caratterizzata dalla progressiva scomparsa di tutti i sintomi, può essere ottenuta mediante somministrazione mirata del farmaco che produce un quadro sintomatologico simile negli organismi sani.

Ad esempio, il medico omeopatico, partendo dall’osservazione che il veleno d’ape (apis mellifica) provoca un ponfo caratteristico con dolore ed eritema mitigati dalla applicazione di impacchi freddi.

Somministra estratto di ape in preparazione omeopatica (diluito e dinamizzato) per curare pazienti che presentano orticaria con ponfi e dolori simili a quelli della puntura d’ape, anche se con altra eziologia.

Il Simillimum

Nelle sue prime formulazioni, tuttora presenti in alcune scuole, la prescrizione del rimedio è fatta non solo in base alla diagnosi, avendo essa importanza secondaria.

Ma cercando con estrema cura la corrispondenza del quadro sintomatologico della malattia con il quadro dei sintomi provocati da una determinata sostanza nei sani.

Se la corrispondenza è elevata o perfetta (rimedio come “simillimum”), la somministrazione anche di una minima dose del rimedio innesca nel paziente una reazione che porta, spesso dopo un iniziale aggravamento, alla guarigione.

La guarigione quindi non sarebbe effetto diretto soppressivo della sostanza somministrata (“legge dei contrari”), ma della reazione del soggetto, dovuta, secondo l’omeopatia classica, all’azione di una cosiddetta “forza vitale”.

Il Proving. Farmacia omeopatia cos’è.

Allo scopo di identificare i rimedi più adatti alle singole circostanze, la farmacopea omeopatica si è venuta quindi costituendo sin dall’inizio a seguito delle prove di tipo “tossicologico”.

Queste venivano fatte somministrando a volontari sani piccole dosi delle più svariate sostanze e raccogliendo minuziosamente le risultanze sintomatologiche appena osservato qualche effetto.

La Materia Medica Omeopatica.

Questi esperimenti, detti “provings”, sono stati raccolti nella cosiddetta “Materia Medica”, che è stata ed è continuamente aggiornata e contiene i dati sulla sintomatologia provocata da centinaia di diverse sostanze minerali, vegetali ed animali.

La Materia Medica è stata e continua ad essere sottoposta a verifica, modificata ed aggiornata anche dalle esperienze acquisite con i malati.

Cos’è l’omeopatia: la materia medica nella medicina omeopatica.

Infatti, affinché un particolare rimedio venga introdotto e usato nella farmacopea omeopatica, non è sufficiente che sia in grado di provocare dei sintomi in un soggetto sano.

Ma è necessario che dimostri di poter curare i malati che presentano i sintomi evidenziati durante i provings.

Un altro aspetto che va sottolineato, in quanto ricorrente nella letteratura, è il fatto che nella minuziosa e paziente analisi dei sintomi (detta “repertorizzazione”) viene data grande importanza a quelli più singolari.

Che possono evidenziare una particolare reattività individuale, nonché a quelli della sfera psicologica non meno che a quelli della sfera somatica.

Una corretta repertorizzazione richiede infatti un approccio analitico ed allo stesso tempo globale alla persona del malato.

Solo così, secondo la metodologia omeopatica, sarà possibile una scelta corretta del farmaco indicato per ciascun paziente.

Cos’è l’omeopatia? La legge dei simili. Farmacia omeopatia cos’è.

Un esempio può illustrare il concetto della scelta del farmaco in base alla legge di similitudine Gibson and Gibson, 1987.

Ad esempio : Arsenicum album.

Tre pazienti con influenza sono trattati con tre diversi rimedi:

il primo presenta brividi, è ansioso, irrequieto, vuole essere coperto e desidera acqua fresca.

Occhi e naso scaricano liquido mucoso irritante che causa arrossamento del naso e del labbro superiore.

Presenta anche sintomi gastrointestinali (vomito e diarrea). Il rimedio indicato per questo paziente è Arsenicum album.

Gelsemium

Il secondo paziente con la stessa influenza epidemica si sente stanco e letargico, ha brividi e lamenta cefalea occipitale.

Egli desidera qualcosa che lo riscaldi sulla schiena, stare fermo in letto e non fare alcuno sforzo. In questo caso il rimedio indicato è Gelsemium.

Eupatorium perfoliatum

La terza persona ha febbre influenzale ed il sintomo più eclatante è una dolorabilità diffusa in tutto il corpo, come se tutte le sue ossa fossero state rotte.

Egli riceverà come rimedio Eupatorium perfoliatum.

E’ lo stesso virus influenzale che ha colpito tutti e tre i pazienti, ma le loro reazioni individuali all’infezione sono state diverse e di conseguenza anche il trattamento sarà differenziato.

Diversi tipi di sintomi: la febbre. Farmacia omeopatia cos’è.

Per il medico omeopatico un sintomo come la febbre dice poco in quanto è una reazione molto aspecifica del processo infiammatorio.

Ma egli sarà molto attento ad analizzare i tipi di febbre ed i sintomi concomitanti, per indirizzarsi alla scelta del rimedio giusto:

Una febbre con senso di caldo, arrossamento cutaneo, sudorazione, polso molto forte, cefalea pulsante, midriasi e fotofobia indicherà che il paziente necessita di Belladonna.

Una febbre insorta improvvisamente dopo un raffreddamento, con ansietà fino alla paura di morire, arrossamento cutaneo (ma non vi è sudorazione), polso pieno, duro, ma con miosi, con sete intensa ed insofferenza per le coperte indicherà Aconitum come rimedio di elezione.

Sono quindi i dettagli particolari, le sottili differenze, che orientano nella scelta.

Cos’è l’omeopatia?

Pratica terapeutica proposta nel 1796 da S.C.F. Hahnemann.

Il principio della teoria è compendiato nelle parole “per risanare conviene scegliere un rimedio che sia atto a sviluppare da se stesso una malattia somigliante a quella contro cui è diretto”.

Si tratta della tesi già nota sotto l’aforisma similia similibus curantur.

L’osservazione da cui era partito Hahnemann era che a forti dosi la china provocava i sintomi della malaria: cioè un effetto opposto a quello provocato da dosi normali.

Compito della terapia omeopatica era quindi di somministrare una dose di medicinale capace di far apparire gli stessi identici sintomi della malattia che si deve curare.

La ricerca del farmaco-dose non è facile, perché deve esser individuato caso per caso, a volte mediante tentativi ripetuti.

Se il rimedio è quello richiesto, il malato reagisce con una passeggera riacutizzazione di tutta la sintomatologia a essa dovrebbe far seguito una stabile risoluzione del processo morboso.

Ai fini della scelta del rimedio hanno importanza i sintomi iniziali e minori, inoltre il medico omeopata deve considerare il paziente nella sua globalità fisica e psicoemotiva.

Omeopatia dose e diluizione del rimedio. Farmacia omeopatia cos’è.

La dose e la diluizione del rimedioIn linea di massima si usano dosi molto basse per ovviare alla tossicità dei farmaci impiegati per produrre gli stessi sintomi della malattia.

Nella grande maggioranza dei casi le dosi sono praticamente ridotte a zero.

La farmacopea omeopatica si basa su tinture madri, soluzioni alcoliche titolate della sostanza: dalla tintura si prepara il rimedio col metodo delle diluizioni successive in acqua distillata, seguendo l’ipotesi che la proprietà curativa di un medicamento è proporzionale alla sua diluizione.

È ovvio che oltre una certa diluizione non è più possibile che nella soluzione vi sia una sola molecola della sostanza da cui si è partiti.

La teoria omeopatica moderna non contesta questo fatto, che è la principale obiezione sollevata da parte della farmacologia classica.

Ma sostiene che il movimento cui è sottoposta la sostanza nel procedimento di diluizione, la cosiddetta succussione hahnemanniana, libera forze non ancora descritte, ma che sarebbero ancora attive.

Tale procedimento di diluizione-succussione viene anche detto di dinamizzazione.

Secondo le teorie omeopatiche, le malattie acute sono le più sensibili alle cure.

Perché i farmaci si adattino perfettamente, occorre che il paziente non sia stato sottoposto ad altra terapia intercorrente e che non abbia alterato i sintomi con rilievi frettolosi.

Malattie croniche ed omeopatia

Le malattie croniche pongono al medico omeopatico problemi più complessi in quanto il quadro che presentano non è l’immagine genuina della malattia: è un caos di sintomi.

Mentre la medicina e la farmacologia ufficiali respingono la teoria e la pratica delle scuole omeopatiche, queste negli ultimi tempi hanno proposto una conciliazione.

Infatti l’omeopatianon intende escludere i metodi della medicina classica (e tanto meno contestare il campo d’intervento della chirurgia), ma ritiene che questa possa convivere assieme alla cosiddetta “altra medicina”, che comprende anche osteopatia, chiropratica, agopuntura e ipnosi, in una più vasta medicina integrata.

Tutte le domande sull’Omeopatia. Farmacia omeopatia cos’è.

La Medicina Omeopatica è un metodo clinico e terapeutico che esamina il paziente nella sua globalità.

Prendendo in considerazione unitariamente sia gli aspetti fisiologici, anatomici, costituzionali, ereditari, sia quelli temperamentali, emotivi, mentali.

Il medico omeopatico non vede il paziente come un insieme di organi, ma si rende conto che esiste anche e soprattutto un mondo emozionale e psichico, che non deve essere escluso dalla raccolta dei sintomi.

Anzi, questo detiene un ruolo importante nella manifestazione della malattia, come pure nel raggiungimento della salute.

Quindi il medico omeopatico tiene conto delle differenze individuali, della “storia” del paziente e cura ciascuna persona con il suo rimedio, scelto su misura dopo un’attenta visita.

Non vi sono cure uguali per tutti, ma ciascuna va personalizzata e adattata al singolo, caso per caso
Dietro ogni malattia infatti c’è un MALATO.

È il malato che va innanzitutto curato per poter vedere scomparire la malattia.

Non è sicuramente un buon metodo quello di sopprimere con la forza i sintomi senza comprendere da cosa sono originati: l’Omeopatia invece non sopprime i sintomi, ma aiuta a guarirli dall’interno.

Dov’è nata l’Omeopatia? Farmacia omeopatia cos’è.

L’Omeopatia nasce in Germania, ad opera del dottor Samuel Hahnemann, medico, che scoprì le semplici leggi naturali che regolano la salute e la malattia.

Hahnemann sperimentò su se stesso la ‘legge dei simili’, studiando gli effetti di centinaia di sostanze esistenti in natura.

Individuando la correlazione esistente fra il quadro di sintomi prodotti da ciascuna sostanza e l’insieme dei sintomi del malato, che dalla stessa sostanza verrà indotto a guarire.

L’Omeopatia cura forse con le erbe?

Molti ancora confondono l’Omeopatia con la Erboristeria.

Le differenze sono profonde: senza nulla togliere a questa antica e rispettabile pratica, va precisato che l’Omeopatia non utilizza soltanto rimedi vegetali.

Questi costituiscono solo una parte della Farmacopea Omeopatica e che i criterii diagnostici su cui si basa la scelta dei medicamenti.

Nonchè la preparazione e la somministrazione degli stessi, sono completamente diversi rispetto a quelli della Erboristeria.

Bisogna crederci perchè funzioni? Farmacia omeopatia cos’è.

Assolutamente SI!

L’Omeopatia può curare chiunque, che ci creda o meno. Basti pensare che si curano omeopaticamente anche gli animali (Omeopatia Veterinaria), come pure i bambini molto piccoli (Omeopatia Neonatale e Pediatrica).

Quindi non si basa su ‘fede’ o ‘suggestione’, ma su rigorosi criteri terapeutici, che attendono solo di essere applicati e basta.

Recenti studi scientifici (trials clinici controllati in doppio cieco) in ambito accademico ufficiale (ospedali, università) hanno dimostrato definitivamente che l’omeopatia non si basa su ‘effetto placebo’ o simili.

Cosa sono i rimedi omeopatici?

Sono delle preparazioni ottenute esclusivamente da principii attivi naturali ottenuti dal regno minerale, vegetale, animale.

Queste sostanze pure vengono attivate mediante un particolare processo di diluizione e dinamizzazione che le priva di qualsiasi tossicità ma che ne risveglia le proprietà terapeutiche.

I medicinali omeopatici possono essere prescritti solo da medici, vale a dire laureati in Medicina e Chirurgia, abilitati all’esercizio della professione medica e iscritti all’Albo dell’Ordine dei Medici.

Il Ministero della Sanità italiano, recependo le direttive CEE, li ha ufficialmente riconosciuti come medicinali a tutti gli effetti, riconoscendo implicitamente la metodologia che ne è sottesa.

Come tali sono sottoposti ai procedimenti di registrazione necessari all’inserimento nella Farmacopea Ufficiale Italiana.

Le spese relative ai rimedi omeopatici come pure alle visite mediche omeopatiche sono deducibili dalla dichiarazione dei redditi.

È vero che non intossicano? Farmacia omeopatia cos’è.

Sì, è vero, i medicinali omeopatici non hanno alcuna tossicità, perchè non contengono sostanze chimiche allo stato ponderale.

Agiscono con meccanismi completamente differenti da quelli dei farmaci convenzionali, tali da non generare effetti secondari indesiderati.

Non hanno quindi alcuna controindicazione, nè effetti collaterali.

Per questo i medicinali omeopatici possono essere tranquillamente somministrati anche in gravidanza e in allattamento; inoltre di vitale importanza possono essere per i pazienti allergici o ipersensibili ai comuni farmaci.

È una medicina dolce, che rispetta l’ecologia dell’organismo proprio perchè utilizza le leggi naturali di guarigione. Indice domande

Ma in fin dei conti l’omeopatia non è un po’ una moda?

Tutt’altro. Sono ormai più di due secoli che medici di tutto il mondo praticano la medicina omeopatica. Non è certo quindi una scoperta dell’ultim’ora.

L’Omeopatia infatti nasce verso la fine del `700, in Germania; da allora si è diffusa ovunque, e in molti stati è stata riconosciuta come medicina ufficiale.

Basti pensare che in molte nazioni europee i medicinali omeopatici sono ‘convenzionati’, e utilizzati nell’ambito del servizio sanitario nazionale, anche in ospedali e case di cura.

In Italia, presso l’Ospedale di Pitigliano è attivo un Ambulatorio di Medicina Integrata (vedi video), dove si praticano Omeopatia e Agopuntura.

In Gran Bretagna esistono strutture ospedaliere (ben sei, fra cui il prestigioso Royal London Homoeopathic Hospital) completamente dedicate alla medicina omeopatica.

Non è quindi una moda ma una realtà scientifica consolidata, che la medicina ufficiale sta mano mano acquisendo ma di cui non tutti purtroppo sono ancora a conoscenza.

I risultati sono però così evidenti, che un numero sempre maggiore di persone decide di non ricorrere più a metodi di cura violenti e tossici che alterano l’equilibrio dell’organismo e sceglie per la propria salute questo tipo di medicina, che rispetta le naturali leggi di guarigione. Indice domande

L’omeopatia va bene per i bambini? Farmacia omeopatia cos’è.

Qualunque età della vita può trarre giovamento dall’omeopatia, ma l’infanzia in modo particolare, che rappresenta l’età ideale per questo tipo di cura.

Proprio sui bambini la cura omeopatica si rivela dolce, potente e sicura.

L’organismo dei piccoli pazienti reagisce infatti prontamente allo stimolo terapeutico, rinforzandosi e diventando quindi meno suscettibile ad ammalarsi.

Inoltre la cura omeopatica risulta loro gradevole e ben accetta.

Omeopatia è una medicina preventiva?

La vera prevenzione consiste nel curare la predisposizione alla malattia.

L’Omeopatia permette di capire quali siano le tendenze patologiche del paziente, cioè verso quali disturbi è predisposto, ancora prima che questi si manifestino.

La cura omeopatica è una terapia costituzionale, che migliora le difese, incrementa la resistenza alle malattie, migliora lo stato generale, migliora l’atteggiamento psichico dell’individuo.

Troppo spesso gli effetti della medicina convenzionale si rivelano incompleti e transitori, o addirittura deleteri per la salute del paziente.

L’Omeopatia invece non si accontenta di lenire i sintomi ma mira a identificare e neutralizzare le cause profonde della malattia, impedendo o diradando le recidive.

Cosa cura l’Omeopatia? Farmacia omeopatia cos’è.

Non è possibile fornire un preciso elenco delle patologie curabili, perchè innanzitutto ciascun caso va considerato di volta in volta.

Poi perchè prima della malattia l’Omeopatia cura il Malato, indipendentemente dal ‘nome’ della patologia di cui soffre.

Non è esatto dire che cura tutto, però si può senz’altro affermare che il suo campo d’azione è vasto, proprio perchè si interessa dell’Uomo inteso nella sua totalità, nel tutt’uno comprendente corpo, emozioni e mente.

Si può inoltre dire che cura sia le malattie organiche che quelle funzionali, sia le acute che le croniche.

Ci può dire in poche parole che cos’è il metodo omeopatico?

Il metodo omeopatico consiste essenzialmente di due fasi:

Una prima fase, in cui si raccolgono i dati tossicologici sugli effetti di varie sostanze sull’organismo (provings), effetti che possono essere di tipo fisico, emozionale, mentale.

Questi dati, raccolti in due secoli di lavoro (che ancora continua) e compilati in maniera opportuna in apposite banche dati (materie mediche), costituiscono il materiale di studio del medico, la base di conoscenza dalla quale partire per iniziare lo studio del paziente.

Seconda fase, la visita: il medico esamina il paziente in dettaglio e nella totalità dei suoi sintomi (ripeto, fisici, emozionali, mentali), la sua ‘attualità’ e la sua ‘storia’.

Questo al fine di individuare esattamente la sostanza che ripropone un quadro ‘simile’ a quello del paziente e di somministrarla in dose estremamente diluita (milioni o miliardi di volte) e dinamizzata (meccanicamente attivata mediante succussioni sequenziali).

Non è un po’ assurdo dare al malato la sostanza che riproduce i suoi stessi sintomi? Farmacia omeopatia cos’è.

Innanzitutto, non si dà la sostanza che produce ‘gli stessi sintomi’ ma quella che riproduce un quadro ‘similare’, che ricalca le caratteristiche di presentazione dei sintomi del malato.

Inoltre in dose così piccola da non produrre alcun effetto collaterale.

È ovvio quindi che certamente non si somministra al malato la sostanza che lo ha fatto ammalare, come molti credono.

Bisogna invece trovare quel rimedio che rispecchia in modo analogico l’insieme dei sintomi del paziente, e quello sarà capace di portare l’informazione corretta ai suoi sistemi di regolazione.

In ultima analisi, come sta comprendendo pure la medicina moderna, i sintomi non sono la malattia ma rappresentano lo sforzo dell’organismo per adattarsi o difendersi in situazioni di stress, tossicità o infezione.

Non sempre questi sforzi hanno successo, e per questo è necessario aiutare i sistemi biocibernetici di difesa e regolazione dell’organismo con sostanze che in un certo senso ne ‘imitino’ i sintomi, che ne ricalchino le modalità e le caratteristiche peculiari.

In questo senso si comprende la funzione del rimedio omeopatico di veicolare l’informazione mancante o alterata, quell’informazione necessaria al corretto ‘schema informativo’ per il recupero della salute.

Quindi, ripeto, non si va nella direzione della malattia ma nella direzione delle difese dell’organismo, che attendono solo di essere regolate e aiutate e non contrastate o bloccate da farmaci ‘contro’ o ‘anti’.

Come mai la confezione dei rimedi omeopatici non riporta la composizione, le indicazioni, ecc.?

Innanzitutto c’è da dire che la denominazione stessa del rimedio è la sua composizione.

Mi spiego: quando leggiamo sulla confezione, per esempio, “LYCOPODIUM CLAVATUM 30CH”, vuol dire che quel rimedio è stato ottenuto proprio dalla sostanza ‘Lycopodium clavatum’ (Licopodio), portata alla diluizione 30a Centesimale Hahnemanniana (30CH).

Non c’è altro da cercare.

La composizione è proprio lì in bella vista.

Come ho già accennato altrove, in omeopatia non esistono le specifiche indicazioni a cui siamo stati abituati dalla medicina convenzionale.

Questo perché un rimedio viene scelto e prescritto non secondo la definizione della patologia del paziente, ma piuttosto secondo le peculiarità con cui lo stesso paziente manifesta i sintomi.

Quindi non avrebbe molto senso un elenco di tutte le malattie che un certo rimedio può curare, e non risulterebbe né pratico né utile allegare ad ogni confezione i sintomi caratteristici del rimedio (che a volte possono occupare un intero volumetto).

Come viene fatto il rimedio omeopatico? Farmacia omeopatia cos’è.

Il rimedio omeopatico è il risultato di due processi: diluizione e dinamizzazione.

Si parte da una sostanza di base proveniente da uno dei tre regni della natura (minerale, vegetale, animale); questa viene diluita in modo sistematico e crescente, secondo una serie di passaggi ben precisi.

Ad ogni passaggio si effettua una dinamizzazione, cioè si imprimono alla soluzione forti scosse meccaniche (succussione), allo scopo di attivarla.

Generalmente la diluizione viene effettuata secondo passaggi centesimali, cioè di volta in volta di uno a cento: si prende una goccia della tintura madre e la si diluisce con 99 gocce d’acqua e alcool (Prima Centesimale Hahnemanniana, 1CH).

Di questa soluzione, dopo la succussione, si prende una goccia e si diluisce anche questa in 99 gocce di acqua e alcool (2CH), e così via, fino ad arrivare alla potenza richiesta.

Per potenze molto alte (200, 1000, 10.000, ecc.) si adopera in genere il metodo di Korsakov: ad ogni passaggio la soluzione ottenuta si getta via dal flacone, e le gocce che rimangono adese alle pareti di vetro diventano materiale di partenza per la soluzione successiva.

Anche qui il rapporto di diuizione è di 1 a 100, quindi la potenza del rimedio è sempre centesimale, ma la dicitura sulla confezione acquista il suffisso ‘K’ (200K, MK, XMK, ecc.).

Un tipo diverso di diluizione è quello adottato per le potenze ‘cinquantamillesimali’ (LM), dove il rapporto fra soluto è solvente non è più 100 ma 50.000.

Qualunque sia il metodo di preparazione usato, con la soluzione ottenuta si impregnano dei granuli di lattosio, che costituiscono usualmente il veicolo finale del rimedio omeopatico.

La denominazione del rimedio, riportata sulla confezione, è composta da:

  • Nome della sostanza di base (in lingua latina).
  • Potenza (il grado e il tipo di diluizione)
    Rifacciamo l’esempio precedente: Lycopodium clavatum 30CH.

“Lycopodium clavatum” è il termine latino che indica la sostanza di partenza.

Spesso, come in questo caso, accanto al nome (“Lycopodium”) vi è un cognome (“clavatum”), che può anche a volte essere omesso sulla confezione o sulla ricetta.

Non preoccupatevi, perché i casi di omonimia sono pochi in omeopatia, e tutti facilmente distinguibili.

“30CH” indica in codice quante volte è stata diluita quella sostanza e in che modo.

Vediamo ora in sintesi il significato delle più comuni abbreviazioni: T.M. (Ø) Tintura Madre

  • 4DH (D4) Quarta Decimale Hahnemanniana
  • 6DH (D6) Sesta Decimale Hahnemanniana
  • 6CH Sesta Centesimale Hahnemanniana
  • 30CH Trentesima Centesimale Hahnemanniana
  • 200CH Duecentesima Centesimale Hahnemanniana
  • 200K Duecentesima Centesimale Korsakoviana
  • MK Millesima Centesimale Korsakoviana
  • XMK Decimillesima Centesimale Korsakoviana
  • LMK Cinquantamillesima Centesimale Korsakoviana
  • CMK Centomillesima Centesimale Korsakoviana
  • 6LM Sesta Cinquantamillesimale
  • 30LM Trentesima Cinquantamillesimale Indice domande

Ho visto che in omeopatia non esistono solo i granuli; quante modalità di preparazione esistono?

Elenchiamo le forme che più frequentemente può assumere un rimedio omeopatico:

Granuli: Sferette di saccarosio del diametro di 3,5 mm, sono contenuti nei tubetti multidose (6CH, 30CH, ecc.).

Vanno prelevati con il tappo dosatore.

Globuli: Più piccoli (1,5 mm), riempiono i tubetti monodose (le cosiddette dosi uniche), quali le 200K, MK, XMK, ecc.

Sono contenuti anche nelle capsule delle cure mensili (6K-MK, 6-30LM).

Tintura Madre: È una soluzione alcolica concentrata della sostanza di partenza.

Si può utilizzare sciolta in acqua (10-20-30 gocce in mezzo bicchiere), oppure così com’è (per applicazioni locali, per esempio).

Esisto anche tante altre forme farmaceutiche omeopatiche come :

  • Gocce
  • Compresse
  • Fiale iniettabili
  • Sciroppo
  • Pomata
  • Gel
  • Spray
  • Polvere
  • Ovuli
  • Candelette vaginali
  • Supposte
  • Collirio
  • Ampolle

Come mai i granuli omeopatici sono tutti uguali? Farmacia omeopatia cos’è.

Apparentemente i rimedi omeopatici sembrano in effetti tutti uguali: la palline sono tutte bianche, hanno tutte lo stesso sapore, nulla le distingue se non il nome sulla confezione.

La risposta sta nel fatto che le sferette di lattosio (una varietà di zucchero) altro non sono che il veicolo del rimedio omeopatico vero e proprio.

Il processo di preparazione del farmaco omeopatico avviene in fase liquida, cioé attraverso diluizioni successive di una soluzione base, e soltanto della soluzione finale vengono impregnati i granuli e i globuli, che fungono quindi soltanto da vettore.

C’è da aggiungere che il granulo di lattosio è solo una, sebbene la più comune, delle tante forme farmaceutiche attraverso cui può essere il medicinale omeopatico può essere veicolato (gocce, fiale, pomata, spray, collirio, sciroppo, ecc.).

Se inavvertitamente assumo qualche granulo in più di quelli prescritti, devo preoccuparmi?

L’omeopatia non funziona secondo un principio di quantità, per cui non ha alcuna importanza se vengano assunti tutti i globuli o meno.

Specie con i bambini questo può accadere frequentemente, ma non è un problema.

In questo caso la quantità non è essenziale.

Non è possibile il sovradosaggio in omeopatia, poiché il meccanismo d’azione non è chimico: il rimedio è solo veicolo di informazione.

Ma a cosa devo rinunciare durante la cura? Farmacia omeopatia cos’è.

Molto spesso si sente dire che la terapia omeopatica comporti rinuncie e privazioni: niente di più falso.

Di per sé l’omeopatia non consiste nella rinuncia a questo o a quello; può accadere invece che il medico individui nel paziente come causa o concausa della malattia un’abitudine errata, un qualcosa che il paziente fa o non fa e che lo danneggia.

A questo punto sta al paziente scegliere se prendersi o no responsabilità della sua salute, e sostituire l’abitudine dannosa con una positiva.

A volte si potrà rilevare la presenza di un’intolleranza alimentare: la temporanea sospensione dell’alimento non ha niente a che fare con l’omeopatia in se, ma senza dubbio facilita i meccanismi di guarigione.

Si trova spesso scritto di astenersi durante la cura da cose come aglio, cipolla, basilico, ecc.

Molto è in realtà ‘mitologia omeopatica’ senza fondamento: l’importante è che nel momento di assunzione del rimedio non vi siano interferenze con odori, sapori e aromi.

Molto più importante invece è l’evitare il contatto con sostanze chimiche di sintesi, che inevitabilmente bloccano o attenuano l’azione del rimedio.

Chi fuma non per questo deve rinunciare a curarsi con l’omeopatia: basta che almeno in prossimità dell’assunzione dei rimedi eviti di fumare (se poi smette del tutto, tanto meglio).

Posso prendere altri farmaci durante la cura omeopatica? Farmacia omeopatia cos’è.

Durante il periodo di cura è bene evitare l’assunzione di qualunque prodotto farmaceutico convenzionale (salvo diversa indicazione del medico), poichè questi possono inibire almeno in parte l’azione del rimedio omeopatico.

Per lo stesso motivo sospendere anche l’uso di prodotti cosmetici medicati, pomate, unguenti, lozioni, inalanti, ecc., in attesa del parere del medico.

Si tenga ben presente che i farmaci convenzionali possono inficiare l’efficacia della cura omeopatica.

Invece i medicinali omeopatici non interferiscono con i farmaci convenzionali: quindi chi si cura con l’omeopatia può decidere in qualsiasi momento di sospendere la terapia omeopatica per ricorrere alle terapie convenzionali.

La cura omeopatica in questo caso perderebbe però gran parte della sua efficacia.

In alcuni casi di emergenza potrà rendersi necessario il ricorso a farmaci salvavita (cortisone, antibiotico, ecc.), ma solo e soltanto quando la situazione comporta effettivamente pericolo immediato e non sia disponibile altra soluzione.

Si tratta di casi eccezionali, mentre la stragrande maggioranza dei casi viene brillantemente risolta con l’omeopatia o altri rimedi naturali.

Il paziente dovrebbe decidere in che modo curarsi: se vuole seguire una strada naturale o chimica. Non si può stare su tutti e due i binari.

Meglio lasciar perdere l’omeopatia piuttosto che seguire approcci ibridi (anche se di moda).

Vi sono però situazioni in cui non è possibile sospendere di colpo i farmaci: pazienti che da anni assumono cronicamente farmaci di mantenimento (antipertensivi, cardiotonici, antidiabetici, psicofarmaci).

Possono iniziare la cura e contemporaneamente continuare ad assumere i vecchi farmaci, riducendone progressivamente le dosi fino alla completa eliminazione, secondo le modalità che il medico riterrà opportune.

Se in farmacia non è disponibile la potenza prescritta, posso prendere quello che c’è? Farmacia omeopatia cos’è.

Quando il medico sceglie per un paziente un certo rimedio, sceglie anche la sua potenza più indicata, cioé la diluizione del farmaco che maggiormente è in grado di suscitare la risposta dell’organismo.

Quindi la potenza non è affidata al caso, ma è frutto di un ragionamento clinico.

Il farmacista esperto non cambia di testa sua la prescrizione secondo le disponibilità di magazzino, ma invita il paziente ad attendere o a chiedere chiarimenti al medico.

I rimedi omeopatici hanno una scadenza?

Per legge la scadenza è fissata a cinque anni, anche se comunque, se ben conservato, il rimedio omeopatico ha teoricamente una scadenza indefinita.

Le Tinture Madri invece, una volta aperte, scadono dopo circa sei mesi.

Come si devono conservare i rimedi? Farmacia omeopatia cos’è.

Innanzitutto vanno tenuti lontano dalla luce, in un luogo riparato, fresco e asciutto.

Poi bisogna fare attenzione a che non siano esposti a vapori di sostanze chimiche volatili (tipo canfora, naftalina, cloroformio, ecc.) o fortemente aromatiche (solventi, essenze, profumi, ecc.).

Il calore può disattivare i rimedi omeopatici, per cui si raccomanda di non lasciarli mai in automobile, per esempio.

I rimedi sono poi sensibili ai campi elettrici e magnetici: pertanto non vanno tenuti nelle immediate vicinanze di televisori, frigoriferi, forni a microonde, altoparlanti, trasformatori, cellulari, telefoni cordless, ecc.

Consiglio a tutti di tenerli ordinati in una cassettina apposita, e di farne un inventario su un foglio, in ordine alfabetico, da aggiornare ogni tanto.

Ne scoprirete l’utilità con l’andar del tempo, quando la piccola farmacia domestica sarà cresciuta e vi troverete nella necessità di sapere rapidamente se un certo rimedio c’è o meno in casa.

Se durante la cura prendo un’influenza o soffro di qualche disturbo posso prendere qualche farmaco?

Visto che già si sta curando omeopaticamente, le conviene utilizzare anche per questi casi un rimedio omeopatico, senza necessità di ricorrere ai soliti farmaci.

Questi potrebbero infatti bloccare la guarigione in corso, rendendo necessarie poi altre cure per ‘sbloccarla’.

Quindi, innanzitutto, resistete alla tentazione di prendere subito farmaci (omeopatici o allopatici che siano) senza aver consultato il vostro medico.

Ripeto, non assumete farmaci di vostra iniziativa; informate piuttosto il medico della vostra indisposizione.

Prima di consultare il medico, è preferibile aver già preso nota dei sintomi così come vengono avvertiti o presentati, facendo particolare attenzione alle modalità d’insorgenza del disturbo e sue caratteristiche.

Facendo attenzione alle modalità di aggravamento e miglioramento, al grado di sete, di sudorazione, all’aspetto della lingua, alla temperatura, all’alvo, alla diuresi, allo stato emotivo, e a tutto quanto risulti nuovo ed insolito nello stato di malattia.

Mantenete a portata di mano l’elenco con i rimedi disponibili in casa, e sappiate riferire il nome e la potenza dell’ultimo rimedio assunto.

Se a mio figlio sale la febbre, come devo comportarmi? Farmacia omeopatia cos’è.

Niente paura. La febbre non è una malattia ma solo la risposta difensiva dell’organismo nei confronti dell’agente patogeno.

L’omeopatia permette di eliminare la febbre perché va alla radice del problema, allo squilibrio primario, e la temperatura quindi calerà perché non ce n’è più bisogno e non perché l’abbiamo soppressa chimicamente.

In pratica, in attesa del medico, bisogna osservare bene il bambino e raccogliere quanto c’è di nuovo nel suo attuale stato (sete, sudorazione, ecc.), così da permettere al medico di scegliere il rimedio ‘su misura’ del piccolo paziente e sulla condizione del momento.

Il medicinale omeopatico ben scelto indurrà una rapida risposta di guarigione, che non vuol dire necessariamente brusco calo della temperatura (ricordiamo che la febbre è il primo… antibiotico naturale).

Il bambino si sentirà subito meglio e spesso nel giro di una nottata non avvertirà più alcun disturbo.

È vero che può esserci un ‘aggravamento’ iniziale dei sintomi?

Chiariamo innanzitutto che la cura omeopatica non comporta alcun ‘aggravamento’, né effetto collaterale di alcun genere.

Piuttosto può succedere a volte che la guarigione dell’organismo comporti una iniziale eliminazione di tossine, il che può avvenire tramite una diarrea, o una minzione più frequente, o una sudorazione abbondante, o una febbre.

A volte i primi giorni ci si potrà sentire più stanchi, o più nervosi, più sonnolenti o più insonni; qualche dolore può accentuarsi; qualche vecchio sintomo dimenticato può fare ricomparsa.

Sono tutti fenomeni passeggeri, segno di una buona reazione dell’organismo e dell’avviata guarigione (e della buona scelta del rimedio).

Tale fase di disintossicazione è estremamente benefica, e va rispettata senza ricorrere a farmaci sintomatici.

Dove posso reperire i medicinali omeopatici? Farmacia omeopatia cos’è.

Nelle Farmacie e Parafarmacie.

Tutte le farmacie possono distribuire rimedi omeopatici (non esistono infatti ‘farmacie omeopatiche’), anche se non tutte sono ancora pienamente attrezzate per la distribuzione.

A volte può capitare che il rimedio prescritto manchi e che occorra ordinarlo (la consegna in genere è in giornata).

Come posso somministrarli ai bambini piccoli?

Se il piccolo è in grado di trattenere per un po’ i granuli in bocca, allora basta lasciar cadere tre granuli sulla lingua, lasciando che il bambino li succhi.

Li mastica, li inghiotte o li sputa, non fa niente: l’importante è che sia avvenuto il contatto con la mucosa della bocca.

Se invece il bambino è molto piccolo (lattante, per esempio) allora conviene usare il biberon, in questo modo:

  • Riempite per tre quarti il biberon di acqua minerale non gasata, leggermente tiepida.
  • Versate 10 granuli nell’acqua, chiudete con la tettarella, e attendete che si sciolgano un po’.
  • Quindi scuotete energicamente il biberon sul tavolo per una decina di volte, e somministrate un sorso al piccolo, con la frequenza prescritta dal medico. Ricordatevi di scuotere sempre il biberon prima di ogni somministrazione.
    Il biberon deve essere assolutamente pulito, meglio se sottoposto a bollitura o a vapore (evitare i disinfettanti chimici).

Ma se devo andare dal dentista come devo regolarmi? Farmacia omeopatia cos’è.

Il trattamento omeopatico non esclude affatto gli interventi odontoiatrici.

Anzi, un numero sempre maggiore di colleghi odontoiatri preferisce ricorrere all’omeopatia anziché ai soliti antibiotici, antiinfiammatori, ecc..

Poiché si rendono conto che in tal modo le complicazioni sono molto più rare e il paziente tollera molto meglio ogni tipo di intervento.

L’anestesia può essere praticata durante cure omeopatiche.

Comunque, nell’eventualità di estrazioni dentarie od altro, informate il medico omeopatico, che saprà consigliarvi la terapia di supporto del caso.

Mio figlio è in cura omeopatica; posso vaccinarlo?

Le vaccinazioni possono essere effettuate durante il trattamento omeopatico.

Tenete presente però che la vaccinazione è una pratica non priva di rischi, che vanno tenuti presenti nel caso di patologie importanti che potrebbero aggravarsi.

L’omeopatia permette inoltre di curare i danni a breve e lungo termine prodotti dalle vaccinazioni, e di prevenirne almeno in parte le complicanze.

L’omeopatia esclude forse gli interventi chirurgici? Farmacia omeopatia cos’è.

Assolutamente no. La Chirurgia, quando realmente indicata, è indispensabile e insostituibile.

Quando i problemi che affliggono un paziente sono per esempio di natura meccanica o tali da non consentire alcun intervento medico, la chirurgia è lecita e doverosa.

È compito piuttosto della Medicina fare in modo che il paziente non debba mai capitare sotto le mani del chirurgo!

Inoltre proprio in campo chirurgico l’omeopatia ci offre risultati indiscutibili: i pazienti trattati e preparati omeopaticamente affrontano meglio l’intervento rispetto ai pazienti trattati con i metodi convenzionali.

Questi hanno più brevi degenze, minor numero di complicazioni, più rapida ripresa delle normali funzioni.

Il decorso post-operatorio, assistito omeopaticamente, è improntato al pieno e veloce recupero della salute.

Come si svolge la visita omeopatica?

Vi è innanzitutto la raccolta dei sintomi: il paziente racconta quello che si sente, il disturbo principale che lo porta all’ambulatorio.

Poi il medico approfondisce, chiedendo dettagli sulle modalità di comparsa dei sintomi, sulle caratteristiche dei disturbi.

Si cerca di inquadrare ciascun sintomo in un contesto globale, che tiene conto anche della storia dei sintomi, della sequenza con cui sono comparsi nella vita del paziente.

Deve tener conto anche delle possibili correlazioni temporali ed eziologiche con eventi importanti, quali traumi, interventi, cure farmacologiche, esposizione a sostanze tossiche, pregressi problemi familiari, blocchi emozionali, ecc.

Si raccolgono notizie sullo stato di salute dei genitori e degli ascendenti.

A questo punto si indaga sugli altri sintomi generali e locali, interessanti i vari organi e apparati.

Si esaminano le eventuali analisi che il paziente porta con sé, radiografie, cartelle ospedaliere, ecc.

Dopo il colloquio si passa alla visita medica che, oltre al classico esame obiettivo (ispezione, auscultazione, palpazione, percussione), potrà comprendere varie altre metodiche di indagine.

A seconda della formazione del medico e dell’indirizzo scelto nello studio della medicina olistica: esame della postura, misurazione dei potenziali elettrici cutanei, misurazione dei potenziali elettrici endorali, test delle intolleranze, vegatest, test kinesiologico, analisi minerale intracellulare, ecc.

Inoltre il medico potrà richiedere, se è il caso, ulteriori esami clinici, ecografie, elettrocardiogrammi, ecc.

Una volta che si è identificato il paziente (e ciò non solo da un punto di vista fisico, ma anche emozionale e temperamentale), si cercherà nella banca dati omeopatica il rimedio che maggiormente riproduce il suo profilo sintomatologico, in altri termini quello che più gli ‘somiglia’ (principio di similitudine).

Lo si prescrive per un tot periodo di tempo, dopo di che si ricontrolla il paziente, si verificano i cambiamenti, i miglioramenti, e quindi eventualmente si sceglie un nuovo rimedio, più vicino all’attuale situazione, e così fino alla completa guarigione.

Ma possono far male i farmaci omeopatici? Farmacia omeopatia cos’è.

Ripeto che i farmaci omeopatici, per la loro estrema diluizione, non possono avere effetti tossici di alcun genere sulla biochimica dell’organismo.

Ciò non significa che siano ‘acqua fresca’ e che possano quindi essere prescritti con leggerezza (“tanto non fanno male”).

I rimedi omeopatici inducono una reazione di guarigione nell’organismo, che, seppur benefica, deve essere dosata e controllata dal medico, altrimenti potrebbe rivelarsi spiacevole o fastidiosa.

Quindi attenzione alle autoprescrizioni, e alle prescrizioni dei non-medici.

Una mia amica soffre dei miei medesimi disturbi. Posso consigliarle gli stessi rimedi omeopatici che sto prendendo io? Farmacia omeopatia cos’è.

Non sarebbe un buon consiglio.

In Omeopatia non vale più il ragionamento “tot malattia = tot farmaco”: due persone che soffrono della stessa malattia il più delle volte hanno bisogno ciascuna di un rimedio diverso, proprio perché sono diverse nella costituzione, nel temperamento, nella “storia” personale.

Uno stesso disturbo inoltre può avere cause diverse, e ciascuna richiede un trattamento diverso.

Nella medicina convenzionale ciò invece non ha molta importanza: se hai la febbre prendi l’aspirina, punto e basta.

Se hai il mal di testa prendi l’antidolorifico, e così via, senza alcuna distinzione fra le modalità di avvertire i sintomi, fra le causa, fra le personali diversità di reazione.

Posso associare altre cure naturali ai rimedi omeopatici che sto assumendo?

Spesso si ritiene che due cose buone messe insieme funzionino meglio che da sole. Non sempre è così.

Nel caso dell’omeopatia questo può essere particolarmente importante, poichè i rimedi non agiscono chimicamente ma su base bio-informazionale.

L’organismo deve recepire l’informazione, ‘leggerla’ e utilizzarla, e ciò richiede il più basso ‘rumore di fondo’ possibile perché tutto avvenga correttamente.

È preferibile quindi che la terapia omeopatica possa agire senza interferenze, anche se queste fossero di origine ‘naturale’.

È vero anche che molto spesso l’organismo del paziente richieda una serie di fattori nutrizionali che vanno dalla supplementazione vitaminica, alla integrazione di oligoelementi, fermenti lattici, ecc.

Allora il medico li prescriverà anche in associazione alla cura omeopatica, ma solo dopo averli ‘testati’ sul paziente (con metodo kinesiologico, bioelettronico, ecc.).

È possibile la cura omeopatica in gravidanza? Farmacia omeopatia cos’è.

Non solo è possibile, ma è caldamente consigliabile.

L’omeopatia ‘ripulisce’ l’organismo della madre dalle varie tendenze patologiche che ciascuno di noi in misura maggiore o minore porta con sé. Inoltre si armonizza l’unità feto-madre, consentendo una gravidanza senza problemi e preparando la parto nella maniera ottimale.

Molti disturbi tipici della gravidanza possono essere efficacemente risolti. Il travaglio e il parto possono essere di molto facilitati.

Omeopatia e rimedi naturali garantiscono il miglior allattamento possibile, sia nel sostenere la donna nel pieno recupero delle energie, sia nell’aiutare il piccolo a trarne il massimo giovamento per la crescita.

Esistono ginecologi che assistono omeopaticamente la donna per tutto il periodo della gravidanza.

Esistono ospedali e cliniche (Francia, Germania, Inghilterra, Svizzera) dove il parto di norma è seguito con metodo omeopatico.

Il mio medico ha detto che l’omeopatia non cura niente e che si basa tutta sulla suggestione.

Forse il suo medico ha ragione. Difficilmente chi fa simili affermazioni ha mai preso in mano un libro di omeopatia o ha mai sperimentato egli stesso una cura omeopatica.

È ormai ampiamente documentato e scientificamente dimostrato che l’omeopatia è efficace, sia in vitro (colture cellulari, organismi unicellulari, sistemi enzimatici, tessuti perfusi) che in vivo (anfibi e animali a sangue freddo, mammiferi, piante).

A livello clinico vi sono studi accurati svolti in ambito ospedaliero ed universitario e pubblicati su riviste mediche di indubbia fama, che comprovano quanto già osservato in due secoli di medicina omeopatica.

Questa non ha niente a che fare con alcun effetto ‘placebo’ (inutilmente invocato da molti denigratori da spettacolo) e che fino a prova contraria ‘funziona’.

Le malattie che si curano con l’omeopatia sono malattie ‘vere’ e non banali indisposizioni.

Può la ‘suggestione’ curare una bronchite? Possono le ‘belle parole’ o i ‘dolci zuccherini’ curare una tonsillite purulenta? Può da sola la bella faccia del veterinario omeopatico curare la mastite della vacca?

Può un metodo terapeutico basato sulla pura ‘suggestione’ sopravvivere per ben due secoli, praticato da migliaia di medici, in ambulatori, cliniche e ospedali, su milioni di pazienti in tutto il mondo?

Dottore, sono allergico ai comuni farmaci. Posso assumere i medicinali omeopatici? Farmacia omeopatia cos’è.

Senz’altro. Per almeno due motivi.

Primo: i medicinali omeopatici non contengono sostanze allo stato ponderale, cioé sono diluiti a tal punto che nel prodotto finale non esiste praticamente più alcuna molecola della sostanza di partenza.

Tale estrema diluizione garantisce la totale innocuità e la assoluta sicurezza, anche per gli allergici.

Secondo: proprio la medicina omeopatica è ottimamente indicata per risolvere la sua allergia, sia disintossicando l’organismo dalle tossine farmacologiche, sia ripristinando la sua normale risposta immunologica.

Se qualcuno si trova comunque nella necessità di assumere farmaci convenzionali a vita, può lo stesso trarre vantaggio da un’eventuale cura omeopatica?

Si. Molto spesso il vantaggio può consistere nella possibilità di ridurre le dosi dei farmaci, o di contrastarne gli effetti collaterali.

La cura omeopatica ottimizza le prestazioni dei sistemi di disintossicazione, per cui l’organismo ha più facilità di smaltire le molecole tossiche.

Il fatto che il paziente debba assumere farmaci sostitutivi a vita (insulina per es.) non impedisce che l’omeopatia possa compensare tutti quei sintomi che la malattia stessa comporta e che non vengono curati dal farmaco, elevando notevolmente la qualità di vita.

Succede spesso che quando mio figlio decide di ammalarsi le farmacie siano chiuse o il rimedio prescritto non sia immediatamente disponibile.

Può fare una lista dei rimedi omeopatici più comuni da tenere in casa per ogni evenienza? Farmacia omeopatia cos’è.

Certamente. Tenendo comunque presente che qualunque altro rimedio potrebbe rivelarsi necessario al momento, ecco una generica configurazione “minima” di farmacia domestica (valida anche in viaggio):

  • Aconitum Napellus 6CH
  • Antimonium Crudum 6CH
  • Antimonium Tartaricum 6CH
  • Apis 6CH
  • Arnica Montana 200K
  • Arsenicum Album 6CH
  • Belladonna 6CH
  • Bryonia Alba 6CH
  • Cantharis 6CH
  • Chamomilla 30CH
  • Colocynthis 30CH
  • Eupatorium Perfoliatum 6CH
  • Gelsemium Sempervirens 6CH
  • Hepar Sulphur 6CH
  • Ignatia Amara 30CH
  • Ipeca 6CH
  • Magnesium Phosphoricum 30CH
  • Mercurius Solubilis 6CH
  • Nux Vomica 6CH
  • Pulsatilla 6CH
  • Rhus Toxicodendron 6CH
  • Sulphur 6CH
  • Calendula Tintura Madre
  • Arnica Pomata
  • Eau de Philae

Posso procurarmi un manuale e scegliere da me la cura omeopatica di volta in volta?

Il fatto che l’Omeopatia sia una medicina ‘dolce’ non comporta automaticamente che sia facile da praticare.

Occorrono anni di preparazione per riuscire a capire che tipo di paziente si ha di fronte e di cosa realmente egli abbia bisogno per guarire, e niente di tutto questo si potrà trovare sui tanti manualetti che invitano al fai-da-te omeopatico.

Anche in una situazione acuta (erroneamente ritenuta più semplice) non si può prescindere da tutta una serie di considerazioni che inevitabilmente sfuggono al profano.

Nonostante quanto appena detto, può essere comunque utile leggersi un manualetto di questi, sia perché si prende confidenza con il ragionamento che sta dietro la scelta di un rimedio, e quindi con l’osservazione dei sintomi, sia perché non sempre il medico è reperibile in una situazione di urgenza.

In questo caso, in attesa del medico o di soccorsi, un rimedio tempestivamente somministrato può essere di vitale importanza.

Esistono metodi diversi in Omeopatia? Farmacia omeopatia cos’è.

Sì, vi sono più approcci possibili, secondo scuole metodologiche che si sono diversificate nel tempo.

Esiste infatti l’approccio unicista, che si basa sui presupposti classici dell’Omeopatia, con la somministrazione di rimedi unitari, cioè non miscelati fra di loro.

Esiste poi quello pluralista, che considera l’utilizzo di più rimedi unitari in alternanza o in sequenza; e infine c’è l’approccio complessista, che miscela nello stesso prodotto più rimedi omeopatici.

Aggiungiamo inoltre l’Omotossicologia, che porta avanti l’approccio complessista, con metodologie diagnostiche e farmaci che la distanziano notevolmente dalla Omeopatia classica.

Chi può praticare la Medicina Omeopatica?

La prescrizione di medicinali omeopatici è un atto medico, praticabile quindi esclusivamente da medici, cioé da laureati in Medicina e Chirurgia, che siano regolarmente abilitati all’esercizio della professione medica, e che siano iscritti all’albo dell’Ordine dei Medici.

Diversamente si configura il reato di esercizio abusivo di professione medica.

Accertatevi quindi di affidarvi ad un medico, e non ad un ciarlatano.

Ma non basta questo per poter esercitare la Medicina Omeopatica: occorre infatti aver seguito corsi post-universitari di formazione specifica di durata almeno quadriennale, ed essere in continuo aggiornamento.

Posso dire al mio medico curante che mi curo omeopaticamente? Farmacia omeopatia cos’è.

Certamente! E che c’è di male? Abbiamo il diritto di scegliere come meglio crediamo il sistema terapeutico che riteniamo giusto per noi e per i nostri cari, anche se questo non rientra nella ortodossia dai più accettata.

Se il suo medico curante, come io mi auguro, è persona aperta e di larghe vedute, non farà altro che borbottare benevolmente, in attesa di vedere ‘cosa mai combinerà questa omeopatia’.

Se poi ha studiato e conosciuto personalmente la Medicina Omeopatica, come sempre più spesso avviene, non potrà far altro che consigliargliela caldamente: scoprirà forse che lui o i suoi cari si curano così.

Ma purtroppo non sempre succede; molti medici ancora non hanno avuto l’opportunità di conoscere i vantaggi di questo metodo terapeutico.

Allora chi, se non i loro stessi pazienti, può farlo loro conoscere nel migliore dei modi possibili, cioé attraverso l’evidenza e la obiettività dei risultati?

Bisogna per forza essere malati per curarsi omeopaticamente?

Da quanto detto finora ovviamente no. La predisposizione alle malattie va curata proprio quando apparentemente ‘si sta bene’.

È in questa fase che è possibile dare il corretto indirizzo allo stato di salute dell’individuo, correggendo le tendenze patologiche che sempre sono presenti durante tutta l’esistenza, anche quando la malattia ‘non c’è’.

Perché la medicina ‘ufficiale’ non ha ancora riconosciuto l’omeopatia? Farmacia omeopatia cos’è.

La questione è complessa.

Innanzitutto ciò è vero solo in parte, visto che in paesi evoluti come la Germania, Inghilterra, Francia, Svizzera, il riconoscimento è da tempo una realtà, così come l’inserimento nel Servizio Sanitario Nazionale.

Da noi i tempi sono più lunghi, per tutta una serie di motivi:

  • struttura dell’insegnamento universitario, che impedisce ogni conoscenza dell’argomento;
  • situazione politico-commerciale, che ha visto ministri della sanità attivamente impegnati nell’imprenditoria del farmaco;
  • disinformazione diffusa, fatta di luoghi comuni e di banalità da rotocalco;
  • assenza di ricerca avanzata in ambito universitario italiano; annoso e cronico ritardo culturale rispetto al resto d’Europa;
  • (non ultimo) scarsa diffusione della lingua inglese in ambito medico.

Nonostante ciò, bisogna anche dire che anche nel nostro paese vi sono forti segnali di progresso:

  • adeguamento legislativo alle direttive CEE;
  • riconoscimento del rimedio omeopatico come ‘medicinale’, quindi registrabile nella Farmacopea Ufficiale e vendibili solo in Farmacia e Parafarmacia;
  • apertura di Ambulatori omeopatici presso importanti ospedali;
  • moltiplicarsi di corsi post-laurea in medicina omeopatica, anche presso università;
  • traduzione e pubblicazione di testi di studio e lavori scientifici;
  • sensibilizzazione dei media.

La medicina omeopatica sostituirà la medicina convenzionale?

Scherziamo? Nessuno desidera questo.

Ci sarà sempre bisogno di interventi di emergenza e di farmaci salvavita: è bene quindi che il medico abbia sempre conoscenza ed esperienza nell’utilizzo della medicina allopatica nel pronto soccorso.

Sono situazioni queste in cui farmaci come il cortisone, per esempio, hanno una ben precisa ragion d’essere.

Ma, al di fuori dell’emergenza, la medicina allopatica, soppressiva e coercitiva, deve cedere immediatamente il passo a metodi che riattivino la capacità di guarigione, piuttosto che bloccarla.

Quindi la medicina olistica nulla rinnega, e tutto include nel proprio bagaglio terapeutico.

Una volta che si possiede la chiave per aprire la cassaforte, non c’è più bisogno di scassinarla ogni volta.

Ma a volte la chiave può mancare, e quelle volte è lecito aprire con ogni mezzo a disposizione, se la posta in gioco è alta.

Ma come fa a funzionare un medicinale così tanto diluito? Farmacia omeopatia cos’è.

L’azione del rimedio omeopatico non si basa su un principio chimico: non contiene infatti più alcuna molecola in grado di agire chimicamente.

Da questo punto di vista ha certamente ragione chi sostiene che ‘l’omeopatia è acqua fresca’.

Chimicamente parlando, ciò è vero.

Ma il meccanismo d’azione del rimedio omeopatico non è affatto chimico: si basa piuttosto su fenomeni di tipo fisico, che poco hanno a che vedere con la quantità di molecole presenti.

Il rimedio omeopatico veicola un’informazione, esattamente l’informazione occorrente ai sistemi di regolazione dell’organismo per correggersi e quindi guarire.

È come se noi inserissimo nel computer un dischetto, con il programma e i dati per ‘riparare’ i programmi difettosi o bloccati.

Bisogna quindi abbandonare il terreno della chimica, per entrare invece nel mondo della fisica e della biocibernetica.

Si ipotizza che fenomeni di tipo quantistico, ondulatorio, di risonanza, siano implicati nell’effetto terapeutico dell’omeopatia, come suggerito da accurate misurazioni di laboratorio (spettrofotometria, risonanza magnetica nucleare, ecc.).

Purtroppo molti si fermano alla domanda ‘come funziona’ senza prima porsi la domanda ‘se funziona’: per il ‘se’ la risposta già esiste, per il ‘come’ stiamo ancora aspettando una risposta definitiva.

Chi è preso dall’ansia all’idea di non sapere ‘come funzioni’ il rimedio che sta prendendo è bene forse che stia lontano dall’omeopatia.

Ma è bene pure che stia lontano da qualunque altro farmaco, visto che non si conoscono affatto tutte le modalità d’azione dei farmaci chimici (salvo scoprirlo dolorosamente anni dopo la commercializzazione).

Quanto è veloce l’omeopatia nel guarire?

Nelle malattie acute (febbre, tonsillite, diarrea, ecc.) l’azione del rimedio omeopatico (ben scelto, s’intende) è rapida e potente.

A volte in poche ore viene ristabilita la salute, come se nulla fosse successo.

Nelle malattie croniche è richiesto ovviamente più tempo per riattivare i meccanismi di guarigione, spesso ingolfati da anni di farmaci e cattive abitudini.

L’organismo del paziente ha bisogno in questo caso di tempi fisiologici per riassestarsi e ripristinare le funzioni naturali da tempo assopite.

Quindi, contrariamente a quanto si pensa, l’omeopatia è una medicina di pronta azione, capace di risolvere rapidamente anche i casi urgenti, in modo potente, dolce e duraturo.

Ho appena terminato i medicinali prescritti. Posso ripetere la cura così com’è?

La cura viene scelta secondo un preciso criterio, che comporta una sequenza ordinata di assunzioni e una progressione di rimedi a potenza crescente.

Pertanto non va ripetuta a piacimento, anche se è stata di giovamento: la guarigione procede per fasi, ciascuna con caratteristiche diverse e quindi con rimedi diversi occorrenti di volta in volta.

I rimedi vanno presi nei soli giorni prescritti e solo per la durata stabilita, anche se i prodotti non vengono terminati.

Cos’è l’omeopatia? Farmacia omeopatia cos’è.

Il termine omeopatia deriva dal greco “òmoios”, “simile” e “pàthos”, “sofferenza”.

La medicina omeopatica fa uso di sostanze naturali per realizzare i propri rimedi attraverso un processo di diluizione e dinamizzazione.

I principi attivi utilizzati per la preparazione dei medicinali omeopatici provengono dal mondo vegetale, animale e minerale.

Com’è nata l’omeopatia?

La nascita dell’omeopatia viene attribuita a Samuel Hahnemann (1755-1843), medico tedesco che per primo sperimentò su sè stesso diversi rimedi, frutto di una ricerca e di un perfezionamento costante durato tutta la vita.

Nel 1810 pubblicò “L’Organon”, la sua opera più importante che racchiude il pensiero, gli insegnamenti e l’intero significato della medicina omeopatica.

Hahnemann osservò come i vari medicamenti in uso, somministrati a dosi elevate in persone sane, provocavano i sintomi caratteristici di determinate malattie che possono essere curate con dosi infinitesimali del medesimo farmaco (legge “il simile cura il simile”).

Da questa esperienza formulò i tre principi basilari: dei simili, delle diluizioni infinitesimali e della dinamizzazione.

Qual è lo scopo dell’omeopatia? Farmacia omeopatia cos’è.

L’omeopatia è uno strumento sempre più diffuso che ci permette di affrontare le malattie evitando di ricadere negli effetti collaterali della medicina tradizionale.

I prodotti omeopatici necessitano di una prescrizione medica?

I rimedi omeopatici non hanno bisogno di ricetta medica e, in linea di massima, si possono assumere più medicinali, non nello stesso istante ma eventualmente uno dopo l’altro, salvo diversa indicazione del medico.

Con l’omeopatia si possono curare o perlomeno possono essere di supporto per tutti i tipi di patologie, in accordo con il proprio medico omeopata o farmacista di fiducia, anche in aiuto a una terapia tradizionale.

L’omeopatia ha delle applicazioni anche per chi lamenta disturbi come l’ansia, o chi cerca un aiuto per dimagrire.

Chi può far uso dei prodotti omeopatici? Farmacia omeopatia cos’è.

L’omeopatia può essere utilizzata da tutti, dai neonati agli anziani, l’importante è fare attenzione ad alcune regole di assunzione del rimedio.

Quali evitare il contatto del medicamento con le mani e non assumere menta o altre sostanze volatili e aromatiche in prossimità della dose, che dovrà essere assunta lontano dai pasti.

È inoltre indicato limitare l’uso di alcolici e tabacco.

L’omeopatia è adatta a tutti, anche alle donne in gravidanza e allattamento. Viene sempre più usata anche in veterinaria.

Omeopatia è:

è una pratica di medicina alternativa basata sui principi formulati dal medico tedesco Samuel Hahnemann nella prima metà del XIX secolo.

È sicuramente la pratica più diffusa tra le medicine non convenzionali, ma cos’è davvero l’omeopatia e perché molte persone la scelgono?

Omeopatia: cos’è, come funziona e cosa rappresenta.

L’Omeopatia è un metodo terapeutico che si basa sull’applicazione di una legge farmacologica denominata “Legge dei Simili”.

Cioè per guarire certe affezioni croniche bisogna ricercare dei rimedi che normalmente provocano nell’organismo umano una malattia analoga.

I rimedi omeopatici sono costantemente bersagliati da ogni tipo di critica. Perché questo accade? Farmacia omeopatia cos’è.

I farmaci omeopatici sono spesso criticati perché si dice contengano solamente acqua, effetto placebo e perché si pensa siano lenti nel procurare beneficio e soprattutto che non funzionino.

Io credo tutto ciò sia dovuto al fatto che in Italia ancora non sono molto conosciuti, cosa purtroppo vera dato che molti medici non li conoscono.

I rimedi omeopatici sono da considerarsi più curativi o preventivi?

Sicuramente più curativi, ma vengono utilizzati spesso anche come prevenzione.

Chi dovrebbe ricorrere all’omeopatia? Ci sono delle categorie di persone che ne hanno maggior bisogno oppure è una pratica a cui possiamo rivolgerci tutti indistintamente?

Ci possiamo e ci dovremmo rivolgere tutti all’Omeopatia.

Spesso in Farmacia si tende a consigliarla alle donne in gravidanza o ai bambini perché il farmaco omeopatico è estremamente sicuro, il che ci da riprova del fatto che tutti possiamo utilizzarli.

Se è vero che funziona, perché l’omeopatia non è accettata dalla scienza medica?

Non è propriamente vero che non è accettata dalla scienza medica. Ad esempio nel 1965 c’è stato l’inserimento del medicinale omeopatico nella Farmacologia.

L’omeopatia è Sicura?

Assolutamente si: i farmaci omeopatici non hanno effetti collaterali e controindicazioni, non hanno tossicità. Sono farmaci efficaci e anche rapidi.

Chiuderei con alcuni tuoi consigli riguardo l’omeopatia: cosa diresti ad una persona curiosa che non ha mai provato un rimedio alternativo?

Direi di provare subito.

Come già detto il farmaco omeopatico è sicuro e veloce nell’effetto; se un farmaco omeopatico non funziona è solo perché si è sbagliato farmaco, ma riflettiamo.

Quante volte succede che prendiamo uno sciroppo per la tosse allopatico e non funziona? O un fans che non ci toglie dolore e infiammazione.

Con la sola differenza che un farmaco omeopatico non ha controindicazioni, mentre l’allopatico si.

Medicinali omeopatici Farmacia omeopatia cos’è.

I medicinali omeopatici sono dei prodotti ottenuti utilizzando sostanze di origine minerale, chimica, vegetale, animale e biologica (definite ceppi omeopatici) attraverso metodi di produzione specifici, definiti nelle farmacopee ufficiali.

La caratteristica dei medicinali omeopatici è quella di utilizzare sostanze altamente diluite e “dinamizzate”.

Il processo di diluizione solitamente è responsabile dell’effetto di non rilevabilità del contenuto di partenza del ceppo omeopatico.

In tali casi, il medicinale finito risulta, dal punto di vista chimico-fisico, unicamente costituito da eccipienti.

Tuttavia, alcuni medicinali omeopatici possono essere costituiti da sostanze in concentrazione ponderale (ovvero analiticamente rilevabile), oppure direttamente da tinture madri o macerati glicerici.

Che cos’è la fitoterapia?

Il termine “fitoterapia” deriva dal greco “phytòn”, che significa “pianta”, ma allo stesso tempo anche “creatura”: è curioso come questo duplice significato nasconda un concetto profondo.

La radice, infatti, deriva dal verbo “phyto” (generare ed essere generati), che indica il processo della fertilità, della creazione: si può notare un evidente parallelismo che accomuna una pianta all’essere, cioè all’uomo e alla vita.

Questa premessa è necessaria per far capire come la fitoterapia sia stata interpretata, nel corso della storia, come la tarapia delle piante medicinali, sfruttate ad uso farmacologico.

Già nel Medioevo le piante venivano utilizzate nel trattamento di molti disturbi e per alleggerire le sofferenze dei malati.

Un tempo non esistevano le attuali molecole di sintesi (peraltro in gran parte derivate da molecole naturali): per curarsi ci si avvaleva di piante e si sfruttavano i doni che la natura offriva all’uomo, come erbe medicinali coltivate e spontanee.

Pur non essendo a conoscenza delle ragioni scientifiche d’efficacia, anche i nostri antenati praticavano la fitoterapia, seppur in modo semplicistico rispetto all’attuale.

I rimedi naturali venivano tramandati da generazione a generazione, rappresentando un patrimonio di esperienza allo scopo di mantenere il corpo in salute.

È comprensibile che la terapia delle piante medicinali fosse adatta per alleviare i mali minori, mentre per le patologie più gravi rimaneva solo la fede, la preghiera o la rassegnazione.

Fitoterapia oggi. Farmacia omeopatia cos’è.

Se la medicina naturale in generale, e la fitoterapia in particolare, sono state abbandonate per un breve periodo, in coincidenza col “boom” della medicina moderna convenzionale, in questi ultimi anni si è registrato il fenomeno contrario.

Gli effetti collaterali determinati dai medicinali di sintesi hanno rinnovato l’interesse per l’approccio “naturale”.

Una buona fetta della popolazione ha quindi registrato una maggiore attenzione ed una spiccata sensibilizzazione nei confronti della fitoterapia.

La fitoterapia è la scienza medica che studia il corretto utilizzo delle piante medicinali e dei loro derivati, allo scopo di trattare o prevenire svariate malattie e condizioni di interesse prettamente medico (farmaci) o salutistico (integratori).

Per definire natura e trattamento delle patologie, la fitoterapia moderna fa riferimento agli stessi principi della medicina convenzionale basata su prove di efficacia, impiegando però soltanto rimedi di origine vegetale.

Secondo L’OMS sono da considerarsi fitomedicine “i prodotti medicinali finiti, provvisti di etichetta, che contengono come principi attivi esclusivamente delle piante o delle associazioni di piante allo stato grezzo, sottoforma di preparati.

Comprendono anche succhi, gomme, frazioni lipidiche, oli essenziali e tutte le altre sostanze di questo genere”.

Spesso, queste fitomedicine sono a tutti gli effetti dei farmaci di origine vegetale, perché finalizzati a svolgere un’azione terapeutica.

Il loro effetto dipende dalla natura e dalla concentrazione dei costituenti chimici farmacologicamente attivi.

Sebbene per ogni fonte vegetale siano stati grossomodo identificati dei principi attivi caratteristici, a cui si ascrive una certa azione terapeutica.

Nella fonte vegetale sono presenti altre straordinarie miniere di sostanze complementari che contribuiscono a modularne l’azione (vedi concetto di fitocomplesso).

Proprio come i farmaci di sintesi, i rimedi fitoterapici vengono assunti in quantità ponderali, commisurate al peso corporeo e non fortemente diluite com’è il caso dei rimedi omeopatici.

La fitoterapia può trovare un’importante applicazione accostandosi all’uso dei farmaci convenzionali: è buona regola, comunque, attenersi sempre ai consigli del medico, per evitare conseguenze spiacevoli di interferenza.

Per fare un esempio, non si dovrebbe mai assumere l’iperico (Hypericum Perforatum) con altre medicine, perché potrebbe modulare l’assorbimento dei farmaci assunti.

Automedicazione. Farmacia omeopatia cos’è.

La riscoperta della fitoterapia, negli ultimi due decenni, ha portato gli studiosi ad analizzare con occhio più critico ed attento le piante medicinali.

Nonostante i rimedi a base di erbe esistano dagli albori della vita, in alcuni casi non si è ancora raggiunta una certezza scientifica che giustifichi gli effetti terapeutici dimostrati dall’uso empirico e dalla tradizione popolare.

Ecco che molte persone scelgono l’auto-medicazione con erbe dalle supposte proprietà terapeutiche: così facendo, commettono l’errore di basarsi su concezioni personali.

Filosofiche ed idee prive di fondamento scientifico, che come tali non portano a nessun risultato concreto, se non, talvolta, al peggioramento della situazione pre-esistente.

Quindi è corretto l’uso della fitoterapia a supporto della medicina convenzionale, ma sempre sotto il consiglio di una persona competente ed esperta, perché anche le piante possono nascondere degli effetti secondari indesiderati.

Omeopatia. Farmacia omeopatia cos’è.

In granuli, globuli o in gocce, i rimedi omeopatici possono essere usati da tutti e in ogni fase della vita. È importante conoscerli e sapere quali sono i più adatti a se stessi.

L’ omeopatia (dal greco òmoios, “simile”, e pàthos, “malattia”) cura il simile con il simile: in pratica, per favorire la naturale capacità di autoguarigione dell’organismo somministra.

A dosi molto diluite, sostanze ricavate da piante, minerali ed estratti animali che in un soggetto sano e a dosi normali producono gli stessi effetti della malattia.

Questo per stimolare il sistema immunitario a rispondere all’attacco della malattia o del disturbo in corso.

Al contrario, nell’allopatia, ovvero nei farmaci di sintesi (dal greco àllos, “diverso”, e pàthos) si utilizzano sostanze che nel soggetto malato mirano a produrre effetti opposti del sintomo e della malattia.

Su quali principi si basa l’omeopatia? La capacità di autoguarigione

Il nostro organismo ha già in sé tutte le risorse per guarire. L’ omeopatia cerca di favorire questa naturale risposta di autoguarigione.

Il principio di similitudine

Secondo l’ omeopatia, per facilitare o stimolare questa capacità di autoguarigione, occorre somministrare le stesse sostanze che hanno provocato i disturbi. La scelta del rimedioomeopatico, quindi, avviene per analogia.

La diluizione infinitesimale

Più la sostanza è diluita, più agisce in profondità nell’organismo.

Le sostanze omeopatiche vengono quindi diluite numerose volte, riducendo così i rischi di effetti tossici, ma mantenendo comunque la capacità di stimolare la risposta di autoguarigione.

La dinamizzazione

Dopo ogni diluizione, il flacone con il rimedio omeopatico viene agitato vigorosamente per creare nuovi legami tra le molecole d’acqua della soluzione e la sostanza originale del rimedio.

Le caratteristiche. Farmacia omeopatia cos’è.

Perché optare per un trattamento di tipo omeopatico piuttosto che per uno convenzionale?

Per stimolare l’organismo ad autoguarirsi, evitando una serie di effetti collaterali grazie anche a rimedi su misura.

In pratica, l’ omeopatia:

Favorisce l’autoguarigione: L’obiettivo del rimedio omeopatico non è sopprimere il sintomo di per sé e basta, ma favorire la naturale capacità di guarigione dell’organismo.

Evita effetti dannosi: Il meccanismo d’azione dell’ omeopatia non segue le logiche della chimica, con tutte le conseguenze positive che ne derivano tra cui: assenza di effetti tossici (la probabilità di trovare anche una sola molecola della sostanza iniziale è praticamente nulla).

Nessun problema in caso di sovradosaggio o ingestione accidentale; effetti collaterali praticamente inesistenti fegato e reni non vengono sovraccaricati di tossine chimiche.

In linea di massima, non vi è alcuna interazione con altri trattamenti (farmacologici e non) anche se, qualora vi siano terapie in corso, è sempre meglio avvisare l’omeopata.

Possibilità di somministrare i rimedi omeopatici anche ai bambini e ai neonati.

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